La modica quantità dell'assessore.
Il glifosate secondo l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione, organo di riferimento dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, è tra le sostanze probabili cancerogene per l'uomo. Visto che viene utilizzato in città, anche a Collegno, CIVICA ha presentato un'interrogazione con la quale si chiedeva all'amministrazione in via cautelare di vietarne l'uso in città. Ebbene quella che segue è la risposta dell'assessore all'ambiente di SEL (Sinistra Ecologia e Libertà) Enrico Manfredi.
Al Consigliere di Lista Civica
Movimento Democratico per Collegno
Giovanni Lava
Oggetto: risposta all'interrogazione del 10/04/2015 ad oggetto "Utilizzo del Glifosate in città".
Il/i Glifosate/glifosato/glifosati
è un prodotto che viene normalmente utilizzato nella
manutenzione delle aree grigie della città (pavimentazioni in autobloccanti, in blocchetti di porfido, negli interstizi delle cordolature, tra fabbricato e marciapiede
e fra
quest'ultimo e il bordo
strada ecc.) e più in generale per il diserbo delle aree ferroviarie, lungo i cigli stradali delle strade
extraurbane e anche in ambito ag'ricolo.
Permette, con uno/due
interventi
durante
la stagione
vegetativa,
di contenere
lo sviluppo delle malerbe nate in posti non accettabili
in quanto l'azione sistemica
e disseccante agisce .sia nella parte epigea che in quella ipogea.
L'utilizzo di tale sostanza,
di natura
sintetica, al momento è consentito,
seppur alcuni studi, analisi e comitati
ne sconsiglino
l'uso perché ritenuta
potenzialmente cancerogena.
Ricercando sull'argomento, si scopre che qualche
esperimento
con sostanze naturali quali ad
esempio aceto e sale sono stati eseguiti, ma non esistono
al momento
equivalenti dal punto di vista dell'efficacia.
Occorre valutare che la quantità
di prodotto utilizzato nella miscela
di aspersione è veramente minima rispetto ai quantitativi
utilizzati
in agricoltura
e il risultato è ottimo.
Anche la rimozione meccanica (con decespugliatore, per intenderci)
potrebbe non ritenersi
ecologicamente accettabile, vista la quantità di anidride
carbonica e idrocarburi incombusti emessi dalle attrezzature, al rumore e alla limitata efficacia temporale (circa 15-20 gg. e le infestanti
rinascono in quanto viene rimossa dal "filo" solo la parte aerea ma non l'apparato
radicale);
pertanto si ottiene un contenimento isolato, momentaneo e non risolutivo nella stagionalità.
In alcune situazioni si effettua anche il piro diserbo, ma è altamente sconsigliato in città,
lungo i marciapiedi con passanti in transito,
e auto in sosta molto
vicine, magari con bomboloni a vista!
In merito
ai pericoli per la salute, limitatamente all'utilizzo che questo Comune
ha consentito
per il diserbo,
in letteratura
vengono segnalati problemi legati
al solo contatto diretto con la pelle, con gli occhi o per inalazione ravvicinata
(anche per gli operatori). Pertanto, l'aspersione
ravvicinata alle superfici infestate non produce una nube tossica né per i cittadini
né per gli operatori che la utilizzano.
Alla luce di quanto
sopra, dopo un'attenta valutazione di costi, benefici, controindicazioni e
non.
valide alternative
non. è intenzione di questa Amministrazione vietarne l'utilizzo, pur rimanendo aperta a qualsiasi altra forma alternati va che venà
proposta in futuro."
L'Assessore alla Città Sostenibile
ENRICO MANFREDI