L'altro giorno abbiamo parlato del malcostume preelettorale da parte dell'amministrazione a proposito di asfaltature delle strade. Non è il solo. Un altro cavallo elettorale cavalcato tradizionalmente è quello delle inaugurazioni. Sotto elezioni si inaugura di tutto: la strada, il supermercato, il monumento, e così via. L'altro giorno si è inaugurato l'orto che cura. bella cosa, peccato che manchi ancora la convenzione, per cui gli interessati vivono nell'incertezza del futuro e della possibilità di realizzare il progetto. Ma certo il sindaco non poteva aspettare le certezze. Ora si attende anche l'inaugurazione del restauro dei portici del chiostro della Certosa. A vedere le condizioni del cantiere, l'inaugurazione a metà aprile appare un po' prematura. E poi la fretta come sempre fa i gattini ciechi, ma consente come è già successo di inaugurare più volte la stessa opera.
Poco più di due anni fa fu inaugurato in pompa magna il portale interno della Certosa.
Ora a distanza di due anni guardate come è ridotto. E' già tutto rovinato. Ed è sempre così quando si tratta di opere pubbliche. Una vera tragedia, costano come o più di un'opera privata, e durano niente. Così poi si riparte da capo.
Riuscire a garantire lavori a costi non maggiorati e che durino nel tempo, è una delle grandi scommesse che un'amministrazione dovrebbe porsi come uno degli obiettivi prioritari. Ed è sicuramente uno degli obiettivi che ci proponiamo come CIVICA per governare la città: smantellare andazzi e costumi consolidati nella realizzazione dei cosiddetti lavori pubblici che fanno sì che le opere pubbliche chissà perchè alla fine costano sempre qualcosina in più e soprattutto durano niente. Quando va bene dopo dieci anni devono essere ristrutturate. Pare che alla nuovissima scuola Bertotti, dopo due mesi dall'inaugurazione già pioveva dentro.
Ci rendiamo conto che non sarà un obiettivo facile da raggiungere, ma noi ce la metteremo tutta.
Giovanni Lava