Metropolitana. Il prolungamento della metropolitana è un’opera
promessa da anni e mai mantenuta. La verità è che senza i finanziamenti
statali, l’opera continuerà ad essere solo una promessa. Collegno in ogni caso
deve essere pronta a fare la sua parte per la quota che gli spetta nel momento
in cui l’opera dovesse essere finalmente finanziata. Noi diciamo no a qualsiasi
svendita del territorio con la scusa di reperire risorse per la metropolitana.
Si tratta di un opera che merita anche il sacrificio di un mutuo. Occorre però
che si discuta coinvolgendo la popolazione sul percorso da fare per raggiungere
corso Francia e la localizzazione della stazione intermedia. L’ipotesi di corso
Pastrengo non ci pare quella ottimale. Noi vogliamo che la stazione sia
all’altezza di quella ferrovia sia per l’interscambio sia per la vicinanza al
viale XXIV Maggio.
Municipio. L’edificio del municipio è assolutamente inadeguato
sia dal punto di vista funzionale che energetico. Sarebbe opportuno che se ne
costruisse uno nuovo se ci fossero le risorse. Noi siamo contrari allo scambio
che qualcuno propone: vendere ad una società immobiliare l’area su cui si trova
oggi per far edificare un altro bel palazzone per reperire le risorse e
spostare il municipio in altre sedi. Collegno non ha un centro, l’unico che
faticosamente si è costruito negli anni è quello di piazza della Repubblica. Un
centro che andrebbe rafforzato e non azzerato. Se e quando ci saranno le
risorse il nuovo edificio comunale andrà costruito sul parcheggio alle spalle
del municipio attuale e sul basso fabbricato dove oggi è ospitata l’Unitre con
un ampio parcheggio sotterraneo che si estenda anche sotto il vecchio edificio.
A trasferimento avvenuto nel nuovo edificio, al posto del vecchio che sarà
demolito si edificherà una piazza che amplierà quella attuale e sarà capace di
ospitare manifestazioni di un certo respiro e che ancor più di oggi possa
rappresentare davvero il cuore della città.
Nel nuovo edificio
dovranno trovare spazio tutti gli uffici comunali, compresi quelli che oggi
sono allocati nel parco Dalla Chiesa, mettendo fine al pendolarismo dei
dipendenti e dei cittadini. Nella villa nel parco potranno trovare ospitalità
oltre all’Unitre, altre associazioni culturali oggi costrette in locali angusti
e poco adatti alle loro esigenze. L’attuale sala del consiglio comunale
attrezzata in modo diverso sarà messa a disposizione di associazioni, partiti,
movimenti politici e iniziative di cittadini nei casi in cui si renda
necessario avere uno spazio ampio.
Piscina. Anche la piscina meriterebbe un nuovo impianto per
motivi funzionali, energetici e igienici. Anche per la piscina sono girati
progetti megagalattici che avevano come punto di partenza l’edificazione di
palazzi sulla sede attuale e il consumo di altre aree per la piscina. Il nostro
impegno sarà quello di dar avvio ad un nuovo progetto se e quando ci saranno le
risorse per farlo e comunque non consentendo in quel luogo la costruzione di
edifici privati che stravolgerebbero il disegno architettonico di piazza Che
Guevara.
Ponte ciclopedonale. Il progetto Mandelli
se e quando verrà realizzato trasformerà un’area di più di 50 mila metri
quadrati da industriale a residenziale/commerciale che porterà nelle casse del
Comune più di 4 milioni di euro. Per superare in sicurezza l’ostacolo di corso
Pastrengo con tutte le sue rotonde e il traffico ininterrotto, realizzeremo un
ponte ciclopedonale che metta in comunicazione il parco Dalla Chiesa e l’area
di via De Amicis con il suo capolinea della metropolitana. Per realizzarlo sarà
utilizzata una parte di quei milioni di euro incassati con l’operazione
Mandelli.