Lettera aperta al Consigliere Giovanni Lava.
Il lavoro svolto dalla
Consulta per l’ambiente, in particolare quello sviluppato nei
tavoli di lavoro, è stato impegnativo, faticoso, a volte
problematico.
Persone con visioni e
attese diverse si sono riunite e si sono spese per cercare di
armonizzare le rispettive visioni della città, delle azioni utili ad
accrescere il benessere dei suoi abitanti e la qualità dell’ambiente
che li circonda.
Si è tentato di
conciliare aspirazioni e proposte di attività diverse.
Talvolta ciò è stato
fatto con soddisfazione, talvolta meno.
Il percorso era nuovo,
inesplorato e nient’affatto scontato ; sono emerse, strada facendo,
i limiti d’azione e le difficoltà “umane” di questo progetto.
Preso atto di ciò, per
la prossima assemblea della Consulta, programmata ad inizio marzo, è
prevista la discussione del bilancio di questi primi anni di
attività.
Per rispetto di tutti i
componenti e non condizionare la discussione, non anticiperemo
l’analisi che personalmente ciascuno di noi ha elaborato.
Non utilizzeremo, quindi,
questo canale per raccontare la fatica del percorso effettuato ed
esporre risultati e limiti d’azione della Consulta. Lo faremo in
seno all’assemblea, condividendolo con tutti coloro che ne hanno
fatto parte.
Dal momento che intuiamo
di essere stati individuati sul tuo blog , in quanto esponenti del
Direttivo della consulta dell’ambiente, come l’oggetto non
esplicitato delle tue esternazioni, riteniamo necessario
puntualizzare alcune questioni.
Vi sono persone che
agiscono con disinteresse ed altre che operano con obiettivi non
dichiarati.
Vi sono persone che
dedicano tempo libero, energie e impegno per costruire progetti di
valore collettivo, altre che usano temi di interesse generale per
perseguire programmi personali. Personalmente noi abbiamo lavorato
esclusivamente a titolo volontario, senza attese di ricompense
politiche ed elettorali.
Non si può dire la
stessa cosa di altre persone.
Esponenti politici
diversi cercano di tirarci per la giacchetta, usandoci a propri fini
in vista delle votazioni amministrative di maggio ma nessuno di noi
ha accettato di impegnarsi in maniera attiva nella incipiente
campagna elettorale.
Siamo cittadini di
Collegno perciò seguiamo quanto sta accadendo, ci informiamo dei
programmi politici e possiamo, in tutta onestà e libertà,
condividerne alcune parti, ma non abbiamo usato il nostro ruolo per
costruire un percorso di visibilità a fini politici o personali.
Ci sentiamo di dire che
altri non si sono comportati in maniera altrettanto trasparente.
Persone che hanno
impiegato poche o nulle energie all’interno della Consulta, nel
corso del tempo hanno criticato e infangato, ergendosi al ruolo di
giudici severi.
Altri componenti della
Consulta, pur non partecipando agli incontri operativi, spendevano le
proprie (e le nostre!) energie per indicare di cosa avremmo dovuto
occuparci, cosa avremmo dovuto fare e quali altrui campagne avremmo
dovuto puntellare.
Noi non abbiamo seguito
percorsi preconfezionati da altri e abbiamo sviluppato le proposte
suggerite dall’assemblea e massimamente calate sulla realtà
locale, anche se questo a qualcuno non piaceva.
Non abbiamo prestato il
fianco all’uso strumentale che qualcuno ha cercato di fare della
Consulta, difendendo l’autonomia di un’assemblea e di gruppi di
lavoro che si sono autodeterminati nella scelta dei temi da
sviluppare.
Certo si sarebbero potute
fare altre e più numerose attività, ma, sulla base delle
indicazioni iniziali dei componenti l’assemblea, che hanno definito
gli ambiti di attività e le modalità di lavoro, e sulla base delle
(poche) risorse umane disponibili, sono stati prodotti dei documenti
che a noi sembrano apprezzabili.
Alcuni componenti
dell’assemblea si sono “sporcati” le mani e hanno investito il
proprio tempo libero ideando proposte, condividendole, mediandone i
contenuti.
Altri hanno collezionato
una sequela di assenze e non hanno offerto alcuna fattiva
collaborazione, inalberandosi, poi, perché la Consulta non sosteneva
questa iniziativa o quella determinata campagna, ignorando le
indicazioni espresse dai partecipanti attivi.
Chi si sporca le mani e
chi si impegna in prima persona può legittimamente fare critica e
autocritica, ma da coloro che stanno a guardare o si limitano ad
esigere che altri eseguano le proprie indicazioni non accettiamo
sentenze.
A questi ultimi
chiediamo: se avessimo realizzato pedissequamente ciò che ciascuno
di essi cercava di suggerirci allora avremmo agito correttamente? A
quali tra i tanti pretenziosi suggeritori di interessate e multiformi
richieste avremmo dovuto affidare le sorti della Consulta? E, per
rispondere alle tue osservazioni, ti chiediamo: sarebbe andato tutto
bene se gli esponenti della Consulta si fossero adeguati e fatti
portavoce del Civica-pensiero?
La Consulta è stata
un’esperienza complessa e non pienamente soddisfacente, ma siamo
compiaciuti di non aver prestato il fianco ai tanti maestri,
partecipi delle diverse compagini politiche, interni o esterni
all’amministrazione, che ora spendono la vicenda della Consulta a
proprio uso e consumo e per fini elettorali.
Poiché l’operato della
Consulta è stato alternativamente ignorato e criticato sia da
esponenti dell’amministrazione sia da coloro che erano esclusi dal
palazzo, concludiamo di aver ben agito, non prestando il fianco a
nessuno.
Uscendo per un istante
dal ruolo di componenti della Consulta, ci sentiamo di rilevare molte
osservazioni rispetto al tuo operato che troppo spesso appare dettato
da una continua ricerca di nemici verso i quali scagliarsi, piuttosto
che da una sincera voglia di confronto e cambiamento.
Relativamente al caso
Mandelli, ti abbiamo sentito esprimere pubblicamente un giudizio
sostanzialmente positivo al progetto in quanto avrebbe consentito la
riqualificazione dell’area, alla sola condizione di avere il tempo
di esaminare approfonditamente i contenuti. Poco dopo ti sei
riposizionato, allineandoti alle valutazioni critiche espresse da
altri. Se l’ambientalista vero e attento sei tu, avresti potuto e
dovuto sollevare le criticità nella sede opportuna, la Commissione,
nella quale i componenti della Consulta non hanno facoltà di
esprimersi.
Ti segnaliamo che,
relativamente alla citata questione dell'inquinamento della falda
acquifera della ex discarica di Cascina Gay, la Consulta non è mai
stata informata.
Ci avvilisce la
difficoltà, purtroppo molto diffusa, a distinguere ruoli e funzioni.
Alla Consulta non sono
attribuite competenze sulle materie strettamente urbanistiche.
Riguardo alla moltitudine
di adempimenti amministrativi relativi ai temi ambientali, occorre
separare le competenze e le sedi tecniche dal ruolo di indirizzo e di
vigilanza che il volontariato può svolgere.
Le scelte politiche
spettano alla politica e, se queste non sono
La precisa scelta di tenersi esterni alle logiche di partito, stante l’impegno e il ruolo assunto, ci permette di camminare a testa alta, di non dovere rendere conto a nessuno, di non avere debiti politici con alcuna forza in campo.
Per questo sorridiamo delle etichette che ci hai affibbiato disoddisfacenti, a te che
sei “politico” molto prima che “ ambientalista”, diciamo che
alla politica devi rivolgerti.
Considerato che, a tuo
dire, i componenti della Consulta sarebbero subalterni alla politica,
ti rammentiamo che la maggioranza dei firmatari di questa nota,
componenti del direttivo della Consulta, non svolgono attualmente
politica attiva all’interno di partiti o movimenti; chi in passato
ha avuto ruoli politici attivi, negli ultimi tre anni non ha
sostenuto alcuna appartenenza. ambientalisti al guinzaglio
ed eterne ancelle!
Paola Barzanti ,Nadia
Vignale , Anna Rinaldi , Roberto Parri
Mi dispiace che i miei amici firmatari della lettera se la siano presa, riconoscendosi, a torto, come "ambientalisti al guinzaglio" o "eterne ancelle". Coda di paglia? In verità io mi riferivo a quelli che su Facebook hanno pubblicato spot o firmato appelli a favore di questo o quel candidato. E non siete certamente voi che invece, come affermate nella vostra lettera, siete rimasti fuori dall'agone politico. Per quanto mi riguarda sono sempre più convinto che l'unico non politico sono io. Se fossi un "politico" come dite voi non mi esporrei cercando sempre "nuovi nemici" su cui lanciare i miei strali. Sicuramente sono l'unico che non ha mai avuto tessere di partito in tasca e rappresenta una lista di cittadini che stufi della politica dei partiti collegnesi hanno voluto impegnarsi in prima persona.
Rispetto alla Mandelli davvero non ho capito di che cosa mi si accusa. Di essermi opposto all'ennesima porcata nel metodo prima ancora che nel merito e di aver votato da solo contro? Mi sarei allineato alle critiche di chi? Me lo fate conoscere?
Per la discarica, ho denunciato la cosa su questo blog, ho presentato un'interrogazione, ho polemizzato pesantemente in consiglio con l'assessore che affermava che tutto era sotto controllo. Avrei dovuto inviarvi un telegramma?
Il fatto è che quando mi sono battuto per il varo della Consulta e contro l'idea che ne aveva l'amministrazione e cioè che la Consulta svolgesse solo un ruolo di supporto dell'assessore sognavo non che si appiattisse sulle posizioni di Civica, ma che fosse in grado di svolgere un lavoro propositivo e dialettico nei confronti del consiglio comunale e dell'amministrazione stessa. Non mi risulta che in consiglio comunale sia mai arrivato un intervento da parte vostra, eppure non sono mancate le occasioni in cui un parere della consulta sarebbe stato prezioso. Ho ascoltato i lavori che avete fatto e li ho apprezzati, ma pur sempre di parole si tratta. Mi sarò distratto e me lo sarò perso, perciò mi dite un intervento che ha modificato un provvedimento dell'amministrazione in positivo o in negativo?
Infine, io nel rispetto del ruolo che ricoprivo sono stato a vostra disposizione sempre. E voi? Non posso certo dimenticare che quando abbiamo organizzato una serata di dibattito sul Campo Volo in Borgata Paradiso nessuno di voi ha partecipato portando un contributo. Certo non avevate bisogno di confrontarvi sull'argomento visto che qualche giorno prima ben altri vi avevano edotti sul suo magnifico futuro direttamente sul posto offrendovi anche i pasticcini. No, noi di pasticcini non ne abbiamo né per noi né per altri. Abbiamo solo tanta amarezza.
Giovanni Lava