Solidarietà e impegni.
Sono 82 i dipendenti della Colombotto di via De Amicis a Collegno che a partire da
Aprile si ritroveranno in mezzo alla strada. "Un fulmine a ciel sereno. Senza alcun segnale di preavviso. Si lavorava a pieno ritmo, non un giorno di cassa integrazione". Così raccontano gli operai che presidiano l'ingresso della fabbrica che produce bulloni. A differenza dell'Elettrolux qui non ci sono richieste né di riduzione di salario né di aumento di produttività. La multinazionale americana ha deciso di punto in bianco di spostare la produzione in altri stabilimenti in Italia o all'estero e basta. È una storia che si va ripetendo sempre più spesso. Della sorte degli operai non gli importa neppure un po'. D'altronde i bulloni possono essere prodotti ovunque.
Ora sarà lotta dura per cui gli operai hanno bisogno del sostegno di tutti: istituzioni, sindacati, partiti, movimenti e soprattutto dei collegnesi. Non vanno lasciati soli.Per quanto riguarda CIVICA noi ci siamo, ma ci siamo sopratutto con due impegni precisi. Il primo è quello di un nuovo piano regolatore che contrasti la tentazione di chiudere le fabbriche in via De Amicis per sfruttare la valorizzazione edilizia delle aree industriali una volta dismesse.
Il secondo impegno sarà quello di far sì che l'amministrazione comunale che verrà abbia una politica di attenzione vera verso il mondo imprenditoriale della città. In questi anni non c'è stata. L'unica politica è stata quella di favorire la speculazione edilizia nelle trasformazioni urbanistiche da aree industriali ad aree residenziali di pezzi importanti della città.
Giovannini Lava