Come si fa a non condividere le motivazioni che hanno spinto Domenico Monardo (M5S) a dimettersi dal direttivo della Consulta per l'Ambiente del Comune di Collegno? La Consulta è morta e sepolta. Un'altra speranza di partecipazione rivelatasi poi una pia intenzione. Scrive Monardo: " Preciso che questa mia decisione è di protesta verso il comportamento e la gestione dell'amministrazione che non ha saputo, ma forse è più giusto dire voluto, cogliere l'attivismo e le buone idee dei cittadini collegnesi, continuando ad andare avanti come se non esistessimo e usando a volte anche opportunamente l'organo Consulta Ambiente come vetrina di presentazione propri lavori, ma non la loro messa in discussione o la richiesta di un parere con congruo anticipo affinché potessimo veramente partecipare".
Il sottoscritto è stato all'inizio della legislatura tra i più strenui promotori della Consulta per l'Ambiente, convinto che potesse essere d'aiuto nella dialettica tra amministrazione e cittadini intorno alle problematiche ambientali. C'è stato un momento in cui il lavoro delle commissioni di lavoro ha anche prodotto documenti di spessore. Documenti che sono stati lasciati cadere nel nulla. Ma l'aspetto che maggiormente ha pesato negativamente è stata l'assenza assoluta di richiesta di pareri sulle azioni che l'amministrazione metteva in campo. Nè il sindaco nè l'assessore all'ambiente hanno mai sentito la necessità di confrontarsi con la Consulta prima di prendere decisioni importanti in merito. A Collegno l'unica consulta che funziona davvero è quella dello sport. Lì sì che la consulta conta e come conta!
Una parte del fallimento della Consulta per l'Ambiente va addebitato però anche ai suoi membri, che si sono acconciati ad un ruolo di subalternità sin dall'inizio. L'unico sussulto lo hanno avuto nei confronti della delibera sulle alberate dell'assessore Pirrello, come se quella fosse l'unica - certo non la più grave - tra le delibere che hanno continuato a far danno all'ambiente. Ultima la delibera sulla Mandelli dove il sottoscritto è stato lasciato da solo a difendere una corretta procedura. Ma latitanti lo sono stati anche su Campo Volo o su questioni come l'inquinamento della falda acquifera della ex discarica di Cascina Gay, tanto per citarne qualcuno.
Quando si è ambientalisti al guinzaglio, eterne ancelle, questi sono i risultati. Ora poi che sono tutti intruppati a sostenere questo o quel candidato, questa o quella forza politica, nobilitando con la loro presenza i ravvedimenti ambientalisti dell'ultimo minuto dei vari pretendenti al trono, dando credito alle ennesime spumeggianti promesse di salvaguardia dell'ambiente e del territorio sempre disattese, parlare di Consulte è tempo perso. Anche la sacrosanta denuncia di Domenico Monardo appare purtroppo tardiva. ma come dice il saggio; meglio tardi che mai.
Giovanni Lava