La discarica Cassagna
La gestione dei rifiuti passa ai privati?
Quando il 24 marzo scorso si tenne il consiglio comunale aperto sul futuro del Cidiu, avendo sulla testa la spada di Damocle dell’articolo 23 bis della legge Fitto-Ronchi che obbligava entro la fine dell'anno la cessione ad un partner privato del 40% della proprietà insieme alla gestione operativa dei ciclo dei rifiuti, per scongiurare l'evenienza tutti si affidavano con molto scetticismo a San Referendum.
Contro ogni più rosea previsione il referendum per cancellare quell'articolo passò alla grande e tutti tirarono un sospiro di sollievo. Il Cidiu, per quanto brutto, sporco e cattivo fosse, restava in mano pubblica e così pure la gestione in hause dei rifiuti. Ma non si erano fatti i conti con la spudoratezza di un governo che ad urne ancora calde nella manovra anticrisi, approvata dal Parlamento il 13 agosto scorso, inserì delle norme che di fatto annullano il risultato del referendum. Infatti l'articolo 4 (Adeguamento della disciplina dei servizi pubblici locali a referendum popolare e alla normativa dell'unione europea) al comma 32 prevede che "gli affidamenti diretti relativi a servizi il cui valore economico sia superiore alla somma di cui al comma 13 (900 mila euro), nonche' gli affidamenti diretti che non rientrano nei casi di cui alle successive lettere da b) a d) cessano, improrogabilmente e senza necessita' di apposita deliberazione dell'ente affidante, alla data del 31 marzo 2012". Altro che adeguamento al risultato del referendum popolare. Di fatto il prossimo 31 marzo _ tra sol i5 mesi - tutti i contratti decadranno automaticamente e tutti i servizi dovranno andare a gara. Questo potrebbe voler dire la fine per il Cidiu e per le società pubbliche simili al Cidiu. Da qui nasce la corsa per accaparrarsi un mercato che vale miliardi di euro in tutta Italia. Da qui anche la battaglia all'ultimo sangue che si sta giocando nei palazzi della politica torinese e dintorni. A Collegno la febbrile ricerca di soluzioni per vendere al miglior offerente prima della data fatidica avviene tutta sotto traccia, non se ne sa nulla a livello ufficiale. Il Cidiu, come il Titanic, viaggia verso il suo destino, mentre gli addetti ai lavori fanno gli ultimi giri di valzer apparentemente come nulla fosse. Pare che qualche amministratore di belle promesse appena accasato al Cidiu stia già veleggiando verso altri lidi pur di garantirsi la pagnotta e il companatico.