Dipendenti comunali che protestano davanti alla Villa Comunale
Un Consiglio con i fischi
Urla e qualche fischio hanno accolto ieri sera i consiglieri comunali, ma soprattutto il sindaco, all'ingresso nella sala consiliare. A protestare erano i dipendenti comunali organizzati dall'USB, l'Unione sindacale di base. La protesta è nata da una questione di soldi.
Nel luglio 2010 fu erogato il premio di produttività, quando era già in vigore il decreto legge 78/2010 che li annullava. Ora se ne chiede la restituzione dopo un anno e dopo che su quella somme i dipendenti hanno pagato tasse e contributi. La tesi dei dipendenti è che la somme non vanno restituite, anche perchè il premio viene assegnato in base a prestazioni di lavoro su servizi comunali "di cui l'amministrazione si fa gran vanto". Ma la contestazione di ieri serta era dovuta in primo luogo al fatto che il sindaco non ha voluto incontrare le maestranze. Da qui la richiesta di poter intervenire ad illustrare le proprie ragioni. Ma il presidente del consiglio Mellace, sotto il patrocinio di un sindaco sempre più scocciato, non ha voluto sentir ragioni e ha chiesto l'intervento delle forze dell'ordine, visto che la protesta con i megafoni rendeva impossibile il regolare svolgimento del consiglio comunale. Gli eredi di quello che fu il grande partito dei lavoratori pare abbia perso così ogni capacità di dialogo. Solo l'intervento di noi consiglieri, a dire il vero compresi alcuni del Pd, si è riusciti a sbloccare l'incresciosa situazione che si era creata, consentendo ad un rappresentante dei lavoratori di illustrare pubblicamente le regioni della protesta. Secondo il portavoce un quarto dei dipendenti comunali ha deciso di alzare la testa e ha diffidato l'amministrazione a ritirare la rischiesta di recupero delle somme ricevute. E' stata ribadita la richiesta al sindaco di essere ricevuti. Sarà Silvana Accossato il primo sindaco di Collegno che si rifiuta di incontrare dei lavoratori in lotta?
Usciti di scena i contestatori, il consiglio ha proseguito il suo stanco iter. Nonostante i temi portati dalle mozioni in discussione (la violenza dei black bloc, i livelli di assistenza obbligatori (Lea), le compensazioni dovute dalla Centrale Iride di Savonera, la libertà di stampa, inceneritore e rifiuti) fossero tutti degni di nota, l'attenzione e la partecipazione hanno lasciato parecchio a desiderare.
CIVICA ha portato all'attenzione del consiglio comunale la questione della gestione dei rifiuti e la salute dei cittadini di fronte all'approssimarsi dell'entrata in funzione dell'inceneritore. Il Pd per bocca del suo capogruppo Matteo Cavallone ha presentato una lunga serie di emendamenti che in parte puntavano a ridimensionare l'allarme per la salute contenuto nella mozione di CIVICA, dall'altra a mitigarne gli effetti sugli impegni richiesti all'amministrazione, ma anche a suggerimenti importanti, come quello di chiedere alla Provincia di vietare l'uso della plastica per aumentare il potere calorico dei rifiuti da bruciare. La scelta del sottoscritto è stata quella di evitare uno scontro puramente ideologico, per puntare alla sostanza e cioè a che cosa si può fare qui a Collegno per evitare che l'entrata in funzione dell'incenritore porti ad un'ulteriore abbassamento della qualità e quantità della raccolta differenziata. Un compromesso accettabile è stato raggiunto e la mozione è stata votata all'unanimità. Un successo politico per CIVICA a cui interessava in primo luogo portare l'attenzione sulle problematiche della gestione dei rifiuti al tempo dell'inceneritore del Gerbido e allo stesso tempo agli impegni concreti che il consiglio comunale chiede all'amministrazione di portare avanti sul nostro territorio. La mozione nel suo testo licenziato dal Consiglio comunale sarà pubblicata appena ne avremo il testo emendato.
Urla e qualche fischio hanno accolto ieri sera i consiglieri comunali, ma soprattutto il sindaco, all'ingresso nella sala consiliare. A protestare erano i dipendenti comunali organizzati dall'USB, l'Unione sindacale di base. La protesta è nata da una questione di soldi.
Nel luglio 2010 fu erogato il premio di produttività, quando era già in vigore il decreto legge 78/2010 che li annullava. Ora se ne chiede la restituzione dopo un anno e dopo che su quella somme i dipendenti hanno pagato tasse e contributi. La tesi dei dipendenti è che la somme non vanno restituite, anche perchè il premio viene assegnato in base a prestazioni di lavoro su servizi comunali "di cui l'amministrazione si fa gran vanto". Ma la contestazione di ieri serta era dovuta in primo luogo al fatto che il sindaco non ha voluto incontrare le maestranze. Da qui la richiesta di poter intervenire ad illustrare le proprie ragioni. Ma il presidente del consiglio Mellace, sotto il patrocinio di un sindaco sempre più scocciato, non ha voluto sentir ragioni e ha chiesto l'intervento delle forze dell'ordine, visto che la protesta con i megafoni rendeva impossibile il regolare svolgimento del consiglio comunale. Gli eredi di quello che fu il grande partito dei lavoratori pare abbia perso così ogni capacità di dialogo. Solo l'intervento di noi consiglieri, a dire il vero compresi alcuni del Pd, si è riusciti a sbloccare l'incresciosa situazione che si era creata, consentendo ad un rappresentante dei lavoratori di illustrare pubblicamente le regioni della protesta. Secondo il portavoce un quarto dei dipendenti comunali ha deciso di alzare la testa e ha diffidato l'amministrazione a ritirare la rischiesta di recupero delle somme ricevute. E' stata ribadita la richiesta al sindaco di essere ricevuti. Sarà Silvana Accossato il primo sindaco di Collegno che si rifiuta di incontrare dei lavoratori in lotta?
Usciti di scena i contestatori, il consiglio ha proseguito il suo stanco iter. Nonostante i temi portati dalle mozioni in discussione (la violenza dei black bloc, i livelli di assistenza obbligatori (Lea), le compensazioni dovute dalla Centrale Iride di Savonera, la libertà di stampa, inceneritore e rifiuti) fossero tutti degni di nota, l'attenzione e la partecipazione hanno lasciato parecchio a desiderare.
CIVICA ha portato all'attenzione del consiglio comunale la questione della gestione dei rifiuti e la salute dei cittadini di fronte all'approssimarsi dell'entrata in funzione dell'inceneritore. Il Pd per bocca del suo capogruppo Matteo Cavallone ha presentato una lunga serie di emendamenti che in parte puntavano a ridimensionare l'allarme per la salute contenuto nella mozione di CIVICA, dall'altra a mitigarne gli effetti sugli impegni richiesti all'amministrazione, ma anche a suggerimenti importanti, come quello di chiedere alla Provincia di vietare l'uso della plastica per aumentare il potere calorico dei rifiuti da bruciare. La scelta del sottoscritto è stata quella di evitare uno scontro puramente ideologico, per puntare alla sostanza e cioè a che cosa si può fare qui a Collegno per evitare che l'entrata in funzione dell'incenritore porti ad un'ulteriore abbassamento della qualità e quantità della raccolta differenziata. Un compromesso accettabile è stato raggiunto e la mozione è stata votata all'unanimità. Un successo politico per CIVICA a cui interessava in primo luogo portare l'attenzione sulle problematiche della gestione dei rifiuti al tempo dell'inceneritore del Gerbido e allo stesso tempo agli impegni concreti che il consiglio comunale chiede all'amministrazione di portare avanti sul nostro territorio. La mozione nel suo testo licenziato dal Consiglio comunale sarà pubblicata appena ne avremo il testo emendato.
Giovanni Lava