Il ciliegio selvatico della Boselli dopo la potatura selvaggia
E' nato il coordinamento delle associazioni ambientaliste collegnesi
Collegno, 19 Maggio, ore 10
Galeotto fu lo sfregio del taglio degli alberi nel Parco della Dora, ma ancor di più le giustificazioni allo scempio date dall'amministrazione comunale, sindaco in testa...
... Ma il progetto di dare un coordinamento alle forze ambientaliste della città è precedente. Infatti nasce dalla considerazione che l'ambiente in cui viviamo è uno solo e che la sua salvaguardia dipende anche dalla mobilitazione che le persone che hanno a cuore la qualità della vita complessiva nella città sono in grado di mettere in campo. La riunione di ieri sera che ha visto la partecipazione degli Amici del Parco Dalla Chiesa, quella degli Amici del Parco della Dora, Legambiente collegnese e cittadini a titolo personale, ha sostanzialmente messo a fuoco il fatto che se da una parte Collegno vanta a livello di programma di governo amministrativo obiettivi di tutto rispetto, la pratica quotidiana spesso e volentieri quegli stessi obiettivi disattende o non riesce a portare avanti. Allora ecco che un "partito trasversale" capace di mobilitare i cittadini su temi ambientali importanti, come quelli della difesa dei parchi cittadini, della qualità dell'aria che respiriamo, dell'acqua che beviamo e così via, può contrastare più efficacementre le manomissioni (si pensi alla mobilitazione contro il campo da golf) e allo stesso tempo tallonare l'amministrazione affinchè realizzi i tanti obbiettivi condivisi e condivisibili che però troppo spesso restano sulla carta.
La Consulta per la qualità della vita a Collegno, che al momento per iniziare si è data il compito di elabore quanto prima un Manifesto con principi ed obiettivi, è aperta a tutte le associazioni collegnesi che vorranno aderirvi, da quelle culturali ai comitati di quartiere. Lo scopo è quello di dare un contributo di idee fattivo e costruttivo su di un piano, quello della qualità dell'ambiente in cui viviamo, su cui c'è davvero tanto da fare.
Giovanni Lava