Il Municipio di Collegno
Caso Valentino: la maggioranza fa lo struzzo e le minoranze pureCollegno, 20 maggio 2010, ore 15
Più il tempo trascorre è più appare paradossale la vicenda che vede coinvolto l'assessore Bartolomeo Valentino, imputato in un processo per concussione per fatti legati al suo ufficio di dirigente del Settore edilizia privata nel Comune di Villarbasse. ...
...Ieri era in programma un consiglio comunale straordinario dedicato alla discussione di una serie di mozioni secondo il calendario fissato dalla Conferenza dei Capigruppo il giovedì precedente. In quell'occasione il sindaco aveva preannunciato la sua assenza per motivi familiari, ma aveva garantito la presenza del vicesindaco Francesco Zurlo e di tutti gli assessori, compreso Valentino, coivolti in base alle loro competenze nella discussione delle mozioni programmate. Nulla faceva presagire la pur minima preoccupazione per quanto stava per accadere, per cui si potrebbe ipotizzare che il sindaco fosse all'oscuro del fatto che il lunedì successivo ci sarebbe stata l'udienza giudiziaria preliminare che vedeva implicato il suo assessore. Quando i consiglieri sono arrivati in consiglio comunale (molti non avevano letto La Stampa) si sono visti recapitare una lettera dell'assessore Valentino che così recitava: "In relazione all'articolo in data odierna su La Stampa, confermo che, mio malgrado, mi trovo soggetto ad un procedimento giudiziario per fatti connessi al mio lavoro di dipendente pubblico presso il Comune di Villarbasse, ...". La lettera poi si conclude con la comunicazione dell'autosospensione da assessore. Una vera e propria "scaiolata". Sconcertante: non è il procedimento giudiziario ad averlo indotto all'autosospensione, quanto la notizia pubblicata sul quotidiano. Come dire, se il fatto fosse stato ignorato dai giornali, lui avrebbe continuato tranquillamente a svolgere il suo ruolo politico. Infatti l'autosospensione arriva dopo la pubblicazione, non prima. Si spiega così anche il fatto che il sindaco non ha avuto il tempo di organizzare una supplenza per il consiglio comunale, così tutti i lavori del consiglio sono stati stravolti visto che l'assessore Valentino avrebbe dovuto essere l'interlocutore per buona parte delle mozioni in discussione. Il consiglio comunale si è svolto in un clima surreale.
Ancora più sconcertante l'atteggiamento avuto da maggioranza e opposizione. A parte il sottoscritto che in conferenza dei capigruppo ha protestato per quanto stava avvenendo, ottenendo l'assicurazione dal vicesindaco che all'apertura dei lavori del consiglio ci sarebbe stata almeno una sua dichiarazione su quanto accaduto, per tutti gli altri sembrava non fosse accaduto nulla. Pazienza per il Pdl che con tutti gli indagati e imputati che si ritrova a cominciare dal presidente del consiglio è diventato ipergarantista per dovere d'ufficio, ma che dire dei "giustizialisti" dell'Italia dei Valori? E Sinistra e Libertà? Ma non è lo stesso Bersani del Pd a sostenere che gli imputati, quando sono imputati, si devono dimettere anche prima della condanna dalle cariche pubbliche ricoperte? Silenzio assoluto anche da parte del Pd. Ieri nulla era accaduto di politicamente significativo. Il fatto che il suo assessore di punta fosse incappato in guai giudiziari non meritava alcun commento, nessuna dichiarazione nè di condanna nè di solidarietà. Muti. Incapaci di proferire parola.
Ancora più sconcertante il silenzio del sindaco, seppure all'estero, uno straccio di comunicato - con i mezzi di oggi cosa tutt'altro che impossibile - era il meno che ci si potesse aspettare. Ma come il suo superassessore si autosospende per guai giudiziari e il sindaco non ha nulla da dire? Se poi fosse vero che l'assessore aveva di suo presentato dimissione vere e lei le abbia respinte o congelate, ci troveremmo davanti ancora una volta a un numero da dilettanti allo sbaraglio. In questi casi, l'unico modo per un sindaco di non restare invischiato, resta quello di chiedere e/o accettare le dimissioni subito. Il tentativo di coprire un membro della casta alla lunga è sempre controproducente, perchè indebolisce la compagine amministrativa, e in presenza di una condanna si risolve in un boomerang per chi non è ha preso le distanze per tempo. Qui non si tratta di anticipare un giudizio di condanna da parte della magistratura, una condanna che non auguriamo a nessuno, tanto meno a Bartolomeo Valentino. Si tratta di giudicare il fatto che in ogni caso per uno come lui, dalla lunga esperienza politica e dalle grandissime ambizioni future, ci si sarebbe aspettato una capacità anche politica di evitare tali incidenti di percorso. Il non averlo fatto in ogni altro posto rappresenterebbe la fine di una carriera politica, evidentemente a Collegno c'è chi pensa di godere di particolari franchige. Ma chi lo fa non si rende conto di essere arrivato davvero alla frutta. Come CIVICA pensiamo invece che questo brutoo episodio, brutto nei contenuti, ma anche nella sua gestione, non possa che concludersi in una revoca immediata del mandato e nel ritiro delle deleghe da parte del sindaco. (Nei post precedenti la mozione e l'interrogazione presentate dal sottoscritto).
Giovanni Lava