L'ex assessore Valentino
Il sindaco di Collegno copia Berlusconi e tiene per sè le deleghe
Collegno, 28 maggio 2010
Il sindaco di Collegno Silvana Accossato ha aperto il consiglio comunale di ieri pomeriggio confermando la soffiata ...
... che avevo ricevuto giusto mezz'ora prima dell'inizio dei lavori. Le dimissioni presentate da Bartolomeo Valentino e da lei congelate sono state definitivamente accettate. In un'aria mesta da parte sia della maggioranza e sorprendentemente anche delle minoranze (Pdl, Lega e Udc), si è consumato l'ultimo atto di una telenovela iniziata il 19 maggio con l'articolo sulla Stampa e la successiva lettera di autosospensione di Valentino. Le dimissioni confermano la giustezza della posizione di CIVICA che subito e da sola aveva chiesto la revoca del mandato e il ritiro delle deleghe. C'è voluta una settimana sulla graticola per il sindaco e per il Pd e due giorni di braccio di ferro all'interno della maggioranza per arrivare ad un risultato per nulla scontato all'inizio. Alla fine di fronte all'evidenza e alla gravità delle accuse anche gli amici più fidati dell'ex assessore hanno dovuto ammainare la bandiera di un garantismo a senso unico che non stava nè in cielo nè in terra. In ogni caso, anche nella migliore delle ipotesi e cioè sposando la difesa del Valentino davanti ai magistrati, il suo comportamento deontologico confligge con una condotta compatibile con il ruolo del pubblico amministratore. Ecco perchè le dimissioni sono giuste, anche se arrivate tardi e malamente.
Davanti al persistere di atteggiamenti di solidarietà e di difesa dell'assessore da parte di molti consiglieri comunali (il capogruppo del Pd ha definito le dimissioni tempestive e puntuali), è toccato al sottoscritto lo sgradevole compito di riportare tutti con i piedi per terra, ponendo nei tre minuti concessi dal presidente del consiglio comunale l'accento su questioni come la compatibilità dell'ing. Buzzichelli, rinviato a giudizio nello stesso procedimento penale, per favoreggiamento nei confronti di Valentino, con il suo ruolo di membro della commissione edilizia di Collegno. Ho anche posto una domanda secca al sindaco: "Quando è venuta a conoscenza del rinvio a giudizio dell'assessore?". La risposta è stata: il 14 maggio, il giorno della presentazione della lettera di dimissioni.
Le dimissioni a questo punto riportano ogni cosa al suo posto? Per CIVICA tutto il contrario. Il tentativo da parte della maggioranza e del sindaco di non trarre ancora le giuste conseguenze dall'accaduto sta in un escamotage inaccettabile: il sindaco tiene per sè le deleghe di Valentino in attesa che venga assolto per poi restituirgliele, così ha dichiarato in consiglio comunale. Si vede che Berlusconi ha conquistato le menti anche di coloro che a parole dicono di volerlo combattere ma che nei fatti ne seguono pedestremente i comportamenti. Anche Berlusconi per qualche settimana ha difeso il ministro Scaiola, rifiutando le sue dimissioni. Poi quando lo ha mollato, perchè non più difendibile, ha tenuto per sè le deleghe. Dopo aver assicurato il Presidente della Repubblica che in tempi stretti avrebbe nominato un nuovo ministro, visto che un dicastero importante come quello delle attività produttive non può essere gestito ad interim, le settimane volano via e il nuovo ministro ancora non c'è. Con le dovute proporzioni a Collegno si sta verificando una cosa simile. L'assessorato di Valentino con tutte quelle deleghe è uno dei più importanti se non il più importante dell'amministrazione. Come possono il sindaco e la sua maggioranza tenere la poltrona vuota aspettando un Valentino assolto dalla magistratura? Il tutto a scapito della buona amministrazione che la città necessita. Di fronte agli inevitabili ritardi che produrrà a livello di decisioni e di interventi, che cosa si dirà ai cittadini: abbiate pazienza, stiamo aspettando l'assoluzione dell'ex assessore? Ma poi in concreto dove sta la differenza con l'autosopensione di prima? Nulla. Stanno mettendo in atto una furbata politicamente miope e foriera di altri danni per la credibilità del nostro sindaco. Infatti il sindaco deve essere politicamente alla canna del gas per subire un ricatto simile, peggio poi se ne è essa stessa la regista. Allora signor sindaco, indipendentemente dai reati commessi o non commessi da Valentino, lei che è responsabile della Giunta davanti ai cittadini pensa che possa essere accettabile riprendere in squadra chi ha tradito la sua fiducia la prima volta non palesando di essere inquisito al momento di essere nominato assessore e tradita ben più pesantemente una seconda volta, quando neppure il rinvio a giudizio è stato sufficiente a metterla sull'avviso di quanto si stava preparando e ha aspettato di arrivare a tre giorni dall'udienza preliminare per metterla al corrente? La possibile assoluzione dell'imputato - assoluzione che auguriamo a lui e alla sua famiglia - non cancellerà in ogni caso la fiducia tradita. Allora ascolti il consiglio dell'unico avversario a viso aperto che le è rimasto: nomini quanto prima un nuovo assessore, possibilmente bravo e di sua fiducia, metta fine a questa triste storia che di danni ne ha già fatti abbastanza a lei e alla città che ha l'onore e l'onere di rappresentare.
Il consigliere di CIVICA
Giovanni Lava