venerdì, gennaio 09, 2015

LA GUERRA DEI FONDAMENTALISMI

Riflessioni a caldo sulla strage di CHARLIE HEBDO.
In questo momento mentre sto scrivendo (ore 15) dalla tv arrivano concitate le voci dei giornalisti in collegamento da Parigi dai vari fronti di assedio ai terroristi. L'azione per catturare gli assassini dei giornalisti di Charlie Hebdo e dei loro complici è tutt'altro che conclusa, quindi ancora qualsiasi ricostruzione dei fatti accaduti non può che essere superficiale e approssimativa, eppure già ieri i fondamentalisti nostrani - per fortuna ancora senza mitra ma armati solo di ottuse quanto micidiali tastiere - sui social network e su Internet hanno gridato al complotto, ai conti che non tornano e ad altre amenità del genere. La vignetta di Charlie Hebdo riprodotta qui sopra allora è quanto mai attuale anche qui da noi. Siamo circondati da fondamentalisti ignoranti e idioti che si eccitano a vicenda sparando cavolate e che sono lontani anni luce dallo spirito che animava i vignettisti uccisi così barbaramente a Parigi. A soffiare sul fuoco abbiamo poi forze politiche che pur di lucrare qualche voto in più sono disposte a sostenere qualunque cosa, pur di distinguersi.
Le convinzioni complottiste sono talmente granitiche da non poter essere scalfite da nessun ragionamento. Ma non denunciare con forza questa vera e propria deriva dell'intelligenza sarebbe a sua volta una autocensura.
Attenzione, nessuno può escludere che nella vicenda in futuro possano emergere aspetti poco chiari, ma vogliamo avere l'intelligenza di aspettare almeno che la polvere si sia posata prima di avanzare suggestive ipotesi di complotto? Ora come ora di certo c'è solo l'attacco feroce alla libertà di stampa e di pensiero, uno dei pilastri della nostra civiltà. E di fronte ad un attacco del genere non possiamo restare indifferenti. L'Occidente ha tante, troppe responsabilità per quanto di negativo accade nel mondo, ma è anche la nostra storia e sul piano dei diritti e della tolleranza crediamo di non poter essere smentiti se diciamo che siamo nel punto più avanzato di quanto prodotto dalle società umane. Non è un caso se all'Occidente e in particolare all'Europa guardano quanti nel mondo lottano per i diritti umani, per la libertà per l'emancipazione della donna.
Se l'Europa dei diritti dovesse abdicare, a patirne non saremmo solo noi ma anche il resto del mondo. E non è necessario che ciò accada per quanto annunciato dallo scrittore francese Houellebecq nel suo romanzo Sottomissione con la vittoria di un presidente mussulmano a Parigi. E' sufficiente che si seguano le ricette di chi grida allo scontro di civiltà e quindi alle battaglie oscurantiste contro l'infedele, l'immigrato. inseguendo l'illusione di poterci salvare da soli chiusi nel nostro fortino. I fatti di Parigi sono lì a dimostrare che non ci sono luoghi sicuri e che siamo tutti a rischio. L'equazione islam=terrorismo è folle culturalmente e politicamente. Trattare come nemici i 30 milioni di musulmani che vivono in Europa e il miliardo che vive nel mondo è proprio quanto vogliono i fondamentalisti islamici, che sono tanto nemici nostri quanto dei loro correligionari.
Sul piano morale infine pensare di dare lezioni di civiltà da parte nostra che da oltre cinquecento anni succhiamo sangue e risorse al resto del mondo, da chi è riuscito nel secolo scorso a produrre i gulag e le camere a gas forse non è proprio il caso. In quanto a crudeltà e ferocia non siamo stati secondi a nessuno.
Giovanni Lava