Come recita il proverbio il diavolo fa le pentole ma spesso dimentica il coperchio. Per restare alla metafora del proverbio nel nostro caso il diavolo è rappresentato dai sindaci dei Comuni soci del CIDIU, la pentola dalla nomina dell'ex assessore Scolaro a presidente del Cidiu, mentre il coperchio dimenticato è rappresentato dal parere richiesto allo studio legale "Ravinale e associati" in data 8 luglio 2014.
Per cogliere fino in fondo la questione occorre tornare al 3 settembre, quando il Comune di Rivoli pubblica il bando per la ricerca dei nuovi amministratori del Cidiu (leggi articolo). Successivamente al bando viene nominato presidente l'assessore Scolaro (leggi articolo). Ma come ci racconta il sindaco nella sua risposta all'interrogazione di CIVICA (leggi) prima ancora della pubblicazione del bando il CIDIU si era preoccupato di chiedere un parere legale (a spese di chi?) per capire se si poteva nominare l'ex assessore visto che la legge lo impediva. Il sindaco infatti scrive:
"In riferimento all'interrogazione di cui in oggetto si precisa che la nomina del Dott. Marco SCOLARO, quale Presidente del Consiglio d'Amministrazione di CIDIU S.p.A., è avvenuta nella seduta dell'Assemblea Ordinaria dei Soci del 9 ottobre 2014 con un voto favorevole a maggioranza di soci pari al 91,13% del Capitale sociale, pertanto nessun socio è stato determinante ai fini dell'assunzione della deliberazione.
Nella stessa giornata il Consiglio d'Amministrazione della Società CIDIU S.p.A. ha adottato una deliberazione riguardante "Poteri riservati al Consiglio d'Amministrazione, conferimenti deleghe e poteri al Presidente e all'Amministratore Delegato" che non ha conferito al Presidente deleghe di carattere operativo e gestionale
o che comportino impegni di spesa per la società.
In conseguenza di quanto sopra e tenuto conto del parere fornito dallo Studio Legale "Ravinale e Associati" in data 8 luglio 2014, non è stato accertato in capo al Dott. Scolaro nessuna causa di incompatibilità alla nomina ai sensi del D.Lgs. 8 novembre 2013 n. 39.
A conferma dell'inesistenza di cause di incompatibilità."
In sintesi: il parlamento approva una legge anticorruzione che tra l'altro prevede che chi ha ricoperto cariche amministrative per un anno non possa essere nominato nei consigli di amministrazione delle società partecipate come il CIDIU. Per nominare gli amministratori del CIDIU si fa un bando pubblico, ma intanto si è già deciso chi nominare e si cerca aiuto nello studio legale per avere un consiglio su come bipassare la legge prima ancora di emettere il bando. Fatta la legge, trovato l'inganno: il giorno stesso della nomina si delibera che al nuovo presidente non vengano conferite deleghe di carattere operativo e così si pensa di beffare la norma di legge che già di per sè era molto debole. Il presidente c'è, lo stipendio pure, ma senza poteri. Che bello!
Stupenda poi la dichiarazione del sindaco che afferma che essendo la nomina stata approvata quasi all'unanimità, nessun sindaco è stato determinante. Come dire che se ci sono dei responsabili, visto che da solo nessun sindaco è stato decisivo, nessuno individualmente è responsabile!!!
Che tristezza! A ogni cittadino la sua conclusione.
Giovanni Lava