Quando ieri sera ho scritto il post precedente (Il consiglio c'è, manca la giunta) devono essere fischiate le orecchie al sindaco Casciano, per cui è corso subito ai ripari, così oggi ha firmato il decreto con la nomina dei sette assessori e convocato una conferenza stampa per le ore 11 di domani. Fino ad allora i nomi sono secretati, anche perchè manca ancora l'attribuzione di tutte le deleghe, ma noi siamo già in grado di farli quei nomi. Se siete in piedi, sedetevi prima di leggerli perchè potrebbe venirvi un mancamento.
Andiamo con ordine: Antonio Garruto, 42 anni, Pd, vicesindaco; Romagnolo Valentino, 53 anni, Pd; Martina Barbara, 43 anni, Pd; De Nicola Maria, 64 anni, Pd; Cavallone Matteo, 25 anni, Pd; Manfredi Enrico; 32 anni, Sel; Rossi Monica, 41 anni, Centro Democratico.
Così a naso Casciano ha copiato l'Accossato, facendo la brutta copia della giunta precedente. Qualche giovane rampante in più, qualche principe delle preferenze in meno, ma siamo lì. Nessuno che porti un valore aggiunto di esperienze professionali e gestionali. Dei signor nessuno che dovranno affidarsi alla bontà e professionalità dei dirigenti.
Sorprende il passo indietro di Tenivella, che però potrebbe aspirare alla presidenza del consiglio. Le preferenze non hanno salvato Macagno. Colpisce l'assenza dei socialisti che pure possono contare su tre consiglieri. Meglio tre consiglieri che un assessore? Forse. Straordinaria la nomina di Romagnolo, famoso per essere intervenuto tre volte nei cinque anni precedenti, ogni volta leggendo un foglio preconfezionato. Non sorprende la nomina di Manfredi, scelta che ha due conseguenze importanti: Tiziana Manzi che diventa consigliere per meglio rappresentare l'anima giovanile e quella ambientalista che in SEL hanno visto il sole dell'avvenire e lo stesso Manfredi che alle primarie e in campagna elettorale ha promesso a tutti una politica diversa dal passato e che invece si troverà da assessore ad avere le mani legate e anche i piedi. Illustre sconosciuta è l'assessore Rossi in quota Zurlo, a cui era stata promessa la punizione per aver accettato di sfidare il campione del Pd alle primarie ed essere arrivato pure secondo.
Ad una prima analisi tutti quelli che hanno osato a torto o ragione contrastare l'amministrazione Accossato prima e sfidare Casciano alle primarie sono stati messi fuori gioco. Casciano ha davanti cinque anni lisci come l'olio? Ma no. Le epurazioni le hanno sempre fatte, ma ogni volta i malpancisti sono rispuntati dove meno se lo aspettavano. Con queste scelte hanno accontentato alcuni e scontentato degli altri, che non mancheranno di presentare il conto dopo la luna di miele. Un'altra caratteristica che si perpetua Pd, questa volta in giunta, è il conflitto di interessi. Ma questa è un'altra storia. Oggi è giorno di festa. Brindiamo al nuovo sindaco e alla nuova giunta.
Giovanni Lava