Sarà stata la paura per l'imminente possibile arrivo dei "barbari" in Comune; sarà stato il bisogno inderogabile di qualche regalino pre-elettorale dell'ultimo minuto, ma all'ultima giunta Accossato del 21 maggio, a quattro giorni dal voto, erano presenti tutti, cosa più unica che rara.
Tra le delibere inderogabili vi è stata anche quella che ha deciso il futuro della piscina per i prossimi 15/20 anni e che ha consentito il 30 maggio al dirigente di prorogare la gestione attuale della piscina a tempo indeterminato. Altro che durata di due anni come stabilito dall'appalto del 2012. La proroga viene giustificata dal progetto di ristrutturazione dell'impianto.
Abbandonata l'idea di costruirne una nuova visti i tempi di crisi economica che stiamo vivendo, si è deciso in tutta segretezza - il consiglio comunale ne è stato tenuto all'oscuro, per quello che mi risulta - di optare per una profonda riqualificazione dell'impianto esistente, dotandolo anche di una vasca per l'acquaticita' e di un impianto energetico compatibile con le norme comunali. È stato già deciso che per tutto ciò occorre l'intervento di un privato che si accolli l'onere finanziario in cambio di una concessione di lungo periodo.
Si tratta di una decisione molto discutibile. Ci risiamo con la politica di "privatizzazione" di un bene comune. Noi preferiremmo che un impianto come la piscina restasse in mano pubblica e che fosse dato in gestione con gare d'appalto di tre anni in tre anni. Affidarla per 20 ad un privato di fatto è come alienarla e non averne il controllo tutto a scapito dell'utenza, checché si scriva nei capitolati o convenzioni che siano.
In ogni caso decisioni del genere meritano un adeguato dibattito pubblico e non decisioni prese in "clandestinità" da una giunta scaduta.
Giovanni Lava