Le vacanze estive incombono e l'attività politica dopo lo stress elettorale langue. Detto ciò abbiamo iniziato a presentare le prime interrogazioni. La prima chiede l'intervento urgente dell'amministrazione per restituire il sonno perduto ai cittadini che vengono disturbati tutta la notte dalle note assordanti che provengono dalla casa occupata nel parco Dalla Chiesa. Lo spunto l'abbiamo preso dalla lettera pubblicata da Specchio dei Tempi sabato 21 giugno scorso dal titolo: La notte di Collegno è degli squatter.
La seconda interrogazione invece ha a che fare con il Cidiu. Il 30 aprile scorso è scaduto il bando per la privatizzazione del 49 % della società e per l'affidamento ai nuovi soci della gestione della raccolta rifiuti. L'interrogazione di CIVICA ha lo scopo di sapere come è andata a finire, visto che non se ne sa nulla. Insieme all'interrogazione, CIVICA ha anche presentato una proposta di delibera del Consiglio Comunale contro il progetto dell'ATO-R di realizzare un'Azienda Unica Metropolitana per tutto il comparto dei rifiuti. I motivi sono spiegati nella delibera che pubblichiamo sotto.
PROVINCIA
DI TORINO
CITTÁ DI COLLEGNO
VERBALE DI DELIBERAZIONE
DEL
CONSIGLIO COMUNALE
OGGETTO:
Diniego di adesione alla proposta ATOR riguardante l’Azienda Unica
Metropolitana
Il consigliere comunale Giovanni
Lava propone l’adozione della seguente
deliberazione.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso
che:
·
L’Ato-R , l’associazione d’ambito del
torinese per il governo dei rifiuti, con un documento del Novembre 2013
sottoscritto dal gruppo di lavoro composto dai sindaci della Provincia di
Torino, ha stabilito un calendario per la formazione di una struttura
societaria integrata del sistema di gestione dei rifiuti nell’Ambito
Territoriale Torinese;
·
Il primo step di tale processo già in atto è
la fusione tra i rami di azienda CIDIU Servizi e Pegaso di CIDIU Spa e COVAR
14, con un bando di gara per la ricerca di un partner privato a cui cedere il 49% a cui affidare la
gestione dei servizi per i prossimi 20 anni, bando scaduto il 30 aprile 2014 di
cui non si conosce ancora l’esito;
·
Il secondo step del percorso di aggregazione
vedrà coinvolti SETA SPA e AMIAT SPA, entrambe società pubbliche al 51% e
private al 49%. I servizi coinvolti sono l’igiene urbana, gestione di impianti
di trattamento, post conduzione di discariche;
·
Successivamente
si approderà alla Società unica per tutta la Provincia di Torino che risulterà
pertanto affidataria anche dei servizi di gestione dei rifiuti sui territori
coinvolti, sulla base di un unico Contratto di Servizio con i Consorzi di
riferimento, per almeno 20 anni, termine idoneo a garantire la realizzazione
del piano industriale e l’ammortamento degli investimenti.
Atteso
che:
·
Gli attuali sette bacini d’ambito in cui è
divisa la Provincia di Torino per consistenza in numero di abitanti ed
estensione territoriali sono molto diversi tra di loro, con differenti storie
societarie alle spalle, con sistemi di gestione, tariffe e soprattutto debiti
molto diversi tra di loro;
·
Non è dato sapere come verranno gestite le
differenze tra bacino e bacino e comune e comune e chi dovrà far fronte ai
debiti pregressi..
Considerato
che:
·
la legge Regionale 24/02, art 10 comma 3, che
prevede: “nei casi in cui l’attività di cui al comma 2 sia caratterizzata da
tecnologia complessa, ovvero ove sussistano ragioni di sicurezza, o di
osservanza degli standards di qualità del servizio, la stessa attività deve
essere separata, con attribuzione a soggetti diversi, dell’attività di
erogazione dei servizi di cui al comma 1, lettera a) gestione in forma
integrata dei conferimenti separati, della raccolta differenziata,
dellaraccolta e del trasporto, e c) il conferimento agli impianti tecnologici
ed alle discariche”. In altri termini si fa divieto ad una medesima azienda di
attuare la fase di raccolta rifiuti ed in contemporanea quella di smaltimento.
·
la legge
finanziaria 2010 - per ragioni di contenimento della spesa - sopprime consorzi
e Autorità d'ambito demandando alle regioni il compito di individuare quale
organizzazione li sostituirà, con la precisazione che qualunque forma si scelga
non dovrà avere personalità giuridica.
·
la medesima
legge dice che l'organizzazione in consorzi ed autorità d'ambito durerà fino a
che questi ultimi non siano sostituiti dai nuovi organismi voluti dalle regioni
e comunque non oltre un anno dal momento della sua entrata in vigore (scadenza
poi prorogata fino al 31/12/12). Dopo tale scadenza gli atti delle Autorità
d'ambito saranno nulli (la legge è molto chiara sul questo punto):
·
la legge regionale piemontese 7/2012 (art. 14) prevede
al posto delle autorità d'ambito la conferenza d'ambito, e proroga l'esistenza
delle associazioni d'ambito (cui fa capo l'autorità d'ambito) e dei consorzi di
bacino fino all'insediarsi della conferenza d'ambito. La legge regionale
deroga, quindi, ad una legge statale in
un campo in cui la competenza statale è esclusiva (finanza e ambiente),
·
durante la
vigenza del sistema delle Autorità d'ambito ad esse era trasferito l'esercizio
delle competenze dei comuni in materia di gestione integrata dei rifiuti
(art.201 T.U. 152/2006 oggi abrogato), soppresse le Autorità d'ambito,
l'esercizio di queste competenze torna ai comuni.
Alla luce delle precedenti considerazioni:
· in regime di prorogatio, l’Ato-r può
occuparsi di ordinaria amministrazionecerto non può mettersi a ridisegnare
l'intero assetto del sistema dei rifiuti; in questo secondo caso gli atti di
costituzione dell'azienda unica sarebbero annullabili.
·
L'azienda unica nasce sulla base di atti che
possono essere considerati nulli;
·
L’azienda unica
costituisce un monopolio che per i prossimi 20 anni potrà agire a suo
piacimento senza concorrenti né controlli da parte dei cittadini e dei comuni
che li rappresentano;
·
La gestione
dei rifiuti rappresenta come ha stabilito il referendum popolare del 2011 un
bene pubblico la cui gestione deve essere a disposizione dei cittadini.
Pertanto il Consiglio Comunale alla luce di tutto
quanto in premessa e per:
1. poter continuare ad avere autonomia
organizzativa, gestionale ed economica in materia di rifiuti;
2.
poter
aderire alla strategia rifiuti zero;
3.
avviare il superamento
del termovalorizzatore;
4.
salvaguardare
gli interessi pubblici connessi all’ambiente attraverso una riduzione delle
quantità di rifiuti indifferenziati destinati allo smaltimento in discarica ed
un incremento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani ed assimilati;
DELIBERA
A)
di non
aderire alla costituenda Azienda Unica
Metropolitana;
B) di dare mandato al Sindaco e alla
Giunta di avviare tutti gli adempimenti di legge per attuare tale decisione.
-----------------------------------------------------°°°
O °°°--------------------------------------------------------
Ultimata
la relazione del Sindaco ......................................., il Presidente
invita gli astanti a voler discutere e deliberare in merito.
Ultimati gli interventi, il
Presidente pone ai voti la proposta:
Dalla votazione ________ che
ne segue si constata il seguente risultato:
Presenti n. ……….
Votanti n.
...................
Astenuti n. …………
Voti a favore n. .......................
Voti contrari n.
..........................
Pertanto
............................., la proposta è _______________
Successivamente,
IL CONSIGLIO COMUNALE
Con voti espressi in forma
_________, risultati come segue:
Presenti n. ……….
Votanti n.
...................
Astenuti n. …………
Voti a favore n.
.......................
Voti contrari n.
..........................
DELIBERA
Dichiarare
immediatamente eseguibile la presente ai sensi dell’art. 134, 4° comma, del
D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267.
Il giorno 30/06/2014
alle ore 15:59:15 (+0200) il messaggio "BOZZA DI
DELIBERA: DINIEGO DI ADESIONE ALLA PROPOSTA ATOR RIGUARDANTE L’AZIENDA UNICA
METROPOLITANA. [iride]836221[/iride] [prot]2014/37410[/prot]" è stato
inviato da "posta@cert.comune.collegno.to.it" indirizzato a:lava.gio@tiscali.it