Anche il sindaco chiede di saperne di più. Meglio mai che tardi!
Intorno alla bonifica dell'amianto alla Sandretto l'allarme sta crescendo come la panna montata. A occuparsi della vicenda da un mese a questa parte era solo il M5S, ma oggi si è scomodato anche il sindaco. Dopo che la BO.DE.CO., l'impresa che sta effettuando la bonifica, ha affisso il 20 di ottobre nei palazzi limitrofi un perentorio consiglio a tapparsi in casa nelle ore in cui gli operai sono al lavoro e il preside della media Anna Frank è arrivato a proibire l'uso del cortile agli alunni con una circolare inviata alle famiglie, il panico si è diffuso a macchia d'olio.
Pare. In realtà da un rapido sopralluogo la vita nel quartiere ci è parsa scorrere come sempre e i cittadini che entravano ed uscivano dai palazzi limitrofi alla Sandretto non portavano nè tute nè maschere antigas nè si coglievano particolari precauzioni.
In base alle informazioni in nostro possesso già prima dell'estate, la bonifica dei circa 8 mila metri quadri d'amianto del tetto della ex Sandretto ci era apparsa un fatto positivo, in quanto si rimuoveva un possibile pericolo per la popolazione. Una bonifica, peraltro, non obbligatoria per la proprietà, che si è mossa evidentemente in vista di un possibile utilizzo residenziale dell'area. Non ci risulta infatti che nessuno prima se ne fosse preoccupato nè l'Arpa avesse dichiarato quel tetto pericoloso.
In questi casi l'impresa titolare della bonifica presenta allo Spresal un piano dei lavori che non possono iniziare senza autorizzazione. Autorizzazione che c'è stata dopo la correzione di qualche dettaglio marginale. Così i lavori sono partiti nel corso dell'estate. La BO.DE.CO. ha affisso ale cancellate della Sandretto un primo volantino con le avvertenze del caso.
Volantino inizio lavori |
volantino 20 Ottobre |
Nel sonno profondo da cui è animata questa amministrazione nessuno ha pensato di non aspettare che la mozione fosse discussa e quindi intervenire subito. Il silenzio si è protratto fino ad ieri, quando il sindaco in un soprassalto di responsabilità ha pensato bene di battere un colpo scrivendo una lettera allo Spresal e all'Asl "per ottenere un quadro esaustivo e aggiornato degli sviluppi dell'intervento di bonifica". Peccato che intanto la panna era montata e la lettera quanto mai tardiva del sindaco ha avuto solo l'effetto di gettare benzina sul fuoco delle polemiche, avvalorando la tesi di chi sostiene che l'amministrazione non si interessa dei problemi e quindi non è in grado di garantire la salute dei cittadini. Se il sindaco chiede ragguagli quando ormai la bonifica volge al termine, è molto più grave che se avesse fatto finta di niente e avesse lasciato alle autorità competenti la responsabilità che gli compete per operazioni del genere. A questo punto è lecito per qualunque cittadino, ma soprattutto per chi abita nei paraggi o manda i figli all'Anna Frank, avere dei dubbi sulla bontà della sicurezza garantita dall'operazione bonifica.
La Sandretto in gran parte già "bonificata" |
Giovanni Lava