giovedì, ottobre 23, 2014

LA METROPOLITANA A RIVOLI SI FARA' (FORSE).

Niente talpa, si scaverà a cielo aperto.
Metropolitana delle mie brame, chi è il più bravo del reame? Anche nella commissione consiliare di martedì scorso abbiamo assistito alla rappresentazione di una realtà che ancora rischia di essere solo virtuale. Infatti le notizie che trapelano da Roma non sono incoraggianti. Intanto il decreto "Sblocca Italia" non è ancora stato approvato dal Parlamento. I suoi contenuti poi sono ballerini come ci ha ormai abituati il governo Renzi. Per i cento milioni per la metropolitana fino a Rivoli si parla di fabbisogno. Dal fabbisogno alla loro disponibilità è tutto un altro paio di maniche. Ora pare che i restanti 150 milioni di euro sarebbero spariti dalla misteriosa legge di stabilità di cui tanto si parla in questi giorni.
Ma noi vogliamo essere ottimisti e far finta che tutto vada bene madama la marchesa, prendendo per buono il progetto della metropolitana che ci è stato presentato in commissione.
Vediamo il percorso. Da Fermi si sale lungo via De Amicis per poi curvare a sinistra all'altezza della rotonda. La prima fermata (Certosa) si farà a ridosso della ferrovia per creare un collegamento di interscambio con la stazione ferroviaria, circa 300 m da fare a piedi, assolutamente poco appetibili se si ha un po' di fretta. Poi passa sotto la ferrovia e attraverso via Risorgimento arriva in corso Francia, dove troviamo la seconda fermata. Il percorso prosegue lungo corso Francia fino a Cascine Vica dove si attesterà prima della tangenziale. A Leumann ci sarà la terza nuova fermata in territorio collegnese. A Cascine Vica ci sarà solo una fermata e sarà costruito un parcheggio di circa 300 posti auto.
La novità, rispetto alla costruzione della metropolitana esistente, è data dal fatto che non sarà utilizzata la talpa, ma si scaverà a cielo aperto. Una scelta per risparmiare? No, rispondono i tecnici, il motivo sarebbe dovuto al fatto che cambia la conformazione del sottosuolo. Intanto si risparmia anche. C'è chi sostiene che per la sicurezza degli edifici è meglio senza talpa che fa vibrare e spaccare i muri degli edifici limitrofi.
La galleria e quindi le stazioni passeranno da una profondità di 9 metri la prima ai 7,50 le altre. Stazioni meno profonde di quelle che conosciamo, quindi meno costose. L'intervento dei sindaci ha fatto sì di evitare che  su corso Francia per passare da una direzione all'altra si dovesse farlo in superficie. Nella nuova ipotesi ci sarà un sottopassaggio, parola di Casciano.
Se tutto funzionasse a dovere (cosa di cui è lecito dubitare) il progetto definitivo dovrebbe essere licenziato per l'aprile 2015 e i lavori cantierabili per la fine di agosto, Tempi strettissimi, ma lo impone lo Sblocca Italia, pena la perdita del finanziamento.
Quindi tra un anno i lavori dovrebbero già essere avviati e la metropolitana a Cascine Vica dovrebbe essere in funzione per la fine del 2019. In ogni caso la buona notizia è che il tuuto dovrebbe essere a carico dello Stato e non più la ripartizione del 60% allo Stato e il 40% a spese dei comuni.
Ci auguriamo che sia così e non si tratti dell'ennesima beffa.
Non possiamo non commentare la sceneggiata a cui siamo stati costretti ad assistere tra consiglieri 5 Stelle e sindaco e presidente di commissione.
Va dato atto ai consiglieri Cinquestelle di aver richiesto e ottenuto seppure con molto ritardo la convocazione della commissione. L'aver insistito per circa mezzora sul ritardo e sulle mancate risposte ha però esasperato il pubblico presente, interessato al progetto del metrò e non a diatribe poco comprensibili dai non addetti ai lavori. Errori di gioventù che ci auguriamo si verifichino sempre meno. Il fatto che una commissione sia stata convocata grazie al mio intervento non ne fa una mia proprietà di cui dispongo a piacimento. La forma è importante, ma non al punto di far perdere di vista l'obbiettivo per cui ci si era attivati: saperne di più sul progetto della metropolitana, sbandierato nelle piazze e nelle iniziative private del Pd e ignorato ai livelli istituzionali.
Giovanni Lava