Un fatto nuovo modifica lo scenario descritto nel post precedente. Questa mattina (ma a noi consiglieri comunali è stato comunicato solo oggi pomeriggio) è stato protocollato un emendamento firmato da 12 consiglieri di maggioranza (primo firmatario il capogruppo del Pd).
A naso, il senso dell'emendamento appare come il frutto di un compromesso raggiunto tra le varie anime della maggioranza, tra chi voleva approvare senza se e senza ma la delibera già la prima volta e chi vi si è fieramente opposto insieme ai consiglieri di opposizione. Il famoso interesse pubblico, così come definito dal parere legale, rappresentato solo dalla riqualificazione urbanistica dell'area che il completamento dell'edificio incompiuto da 10 anni avrebbe realizzato, viene invece rafforzato dalla subordinazione della concessione edilizia alla sottoscrizione di una convenzione da parte della proprietà privata di destinare il 50 per cento degli alloggi ad edilizia convenzionata e il 30 per cento di questi ultimi ad affitto calmierato per far fronte all'emergenza abitativa causata dalla crisi. D'altronde è proprio alla crisi che la proprietà ha assegnato la responsabilità di non riuscire a vendere i locali come uffici. Chi di crisi ferisce di crisi perisce!!!
Di primo acchito, la richiesta contemporanea di alloggi di edilizia convenzionata e alloggi da affittare a prezzi calmierati appare rindondante. Credo che chiedere un 20 per cento di alloggi per l'affitto calmierato e basta avrebbe reso un maggiore servizio alla collettività e ai bisogni più urgenti e inevasi.
In ogni caso, l'emendamento assume il punto di vista di chi per ben due volte si è rifiutato di votare la delibera proprio richiamandosi alla debolezza del concetto di interesse pubblico da questa espresso. Ci è stato detto che le nostre richieste erano infondate. Ora viene capovolta la frittata e a noi va benissimo, ma il sindaco e l'assessore finora ostinati e sordi che ne pensano? Si sono convertiti anche loro o abbozzano e basta? E' evidente che questo emendamento sbugiarda loro e i fieri sostenitori della bontà sia della delibera che del parere legale.
Ora l'unico dubbio che resta da dissipare è quanto l'emendamento garantisca che non accada che la concessione edilizia possa venire rilasciata a delibera approvata senza che la convenzione sia stata sottoscritta.
La proprietà insisterà con il ricorso al Tar o si accontenterà di un risultato che solo un paio di anni fa sarebbe stato considerato un grande affare?
In ogni caso l'approvazione di questo emendamento - se supera le verifiche di affidabilità - rappresenta un messaggio forte e chiaro a tutti quelli che si apprestavano a sfruttare la subalternità del consiglio comunale come si andava profilando per realizzare interventi che di interesse pubblico non avevano neppure l'odore.
Dopo il PRIN, anche lo spacchettamento generalizzato si avvia ad andare in soffitta? Il consiglio comunale che ritrova il suo ruolo di garante di una gestione del territorio ora ha da fare una sola cosa: approvare prima possibile una delibera programmatica che dia il via alla ormai irrinunciabile variante strutturale per tutto il comparto di via De Amicis.
Questo il testo dell'emendamento:
Emendamento alla delibera del
Consiglio Comunale
del 17
Gennaio 2013:
1) All'inteno delle premesse
Introdurre il punto seguente:
"Vista. però. la precisazione contenuta nel parere legale già citato in Delibera secondo cui permane il carattere discrezionale della deroga concessa dal Consiglio Comunale (Consigho di Stato Sez IV 2/4/1996. 'l
439).. , si ritiene
opportuno, considerato che nella nostra città la situazione economico-sociale si è aggravata a causa della crisi economica e ne sono prova i dati sull'emergenza abitativa, la morosità incolpevole e l'aumento degli sfratti, dati in possesso dell'ufficio delle politiche abitative del Comune di Collegno. come ulteriore garanzia dell'interesse pubblico che l'operatore
si convenzioni con il Comune di Collegno al fine di attribuire una quota pari al 50% degli alloggi da realizzare con l'Intervento di cui sopra da destinare
ad edilizia convenzionata ai sensi degli articoli 17 e 18 del DPR 380/2001 e s. m. i. di cui il 30% (il 15% del totale degli alloggi da realizzare) da destinare ad affitto calmierato ai sensi di legge 431/1998."
2) Emendare il dispositivo della delibera
con le seguenti integrazioni·
• Al termine del punto 1 aggiungere:"conchè una quota
del 50% degli alloggi da realizzare siano
destinati ad edilizia convenzionata
ai sensi degli art
17 e 18 del DPR 380/2001 e s. m. i. di cui il 30% (il 15% del totale degli alloggi da realizzare) da destinare ad affitto calmierato ai sensi di legge 431/1998."
• Aggiungere dopo il punto 2 della delibera un successivo punto indicato con il numero 3 nel quale si prevede che:· "dare mandato alla Giunta
Comunale per l'approvazione del testo della convenziona di cui sopra e al responsabile del procedimento per gli atti conseguenti".