Sotto l'apparente fair play, uno scontro al calor bianco è in corso tra il Comune di Collegno e la Regione Piemonte - almeno tra i rispettivi uffici di programmazione del territorio - a proposito della famigerata APEA (Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata) da realizzarsi ampliando l'area industriale a Nord della Statale 24. Per saperne di più cliccate qui.
Con una lettera del 15 Novembre 2012 a firma del dirigente architetto Jacopo Chiara e del direttore ingegnere Livio Dezzani della Direzione Programmazione Strategica e Politiche Territoriali ed Edilizia della Regione Piemonte di fatto si boccia il progetto dell'APEA così come elaborato dal Comune.
Nella lettera si afferma tra l'altro: "Innanzi tutto si preci sa che le scelte di variazione dell 'assetto del territorio comunale devono essere necessariamente compiute all' interno della procedura di variante strutturale già avviata e nell'ambito dell a copianificazione. Pertanto, prima di avviare progettazioni nel dettaglio, con impegno di risorse strumentali ed economiche, sembra consigliabile procedere alla condivisione della localizzazione delle aree produttive con Regione e Provincia".
Invece gli uffici comunali da anni collaborano con il Politecnico, mettendo di fatto il carro davanti ai buoi e spendendo anche dei quattrini. Il 21 dicembre scorso, infatti, il dirigente del settore urbanistica ha speso 12 mila euro come contributo ad una borsa di studio per una ricerca sulle metodologie per la realizzazione dell'APEA in questione. Nella lettera della Regione si ribadisce il concetto che le scelte relative all'Apea devono in ogni caso essere subordinate "agli obiettivi strategici del Piano Territoriale Regionale di limitazione del consumo del suolo e di valorizzazione degli aspetti paesaggistici , e dovranno essere attuate con gli strumenti previsti, come la perequazione territoriale. Nel processo progettuale urbanistico si suggerisce, a questo proposito, di valutare con attenzione le potenzialità e le criticità dei comuni circostanti e di individuare le alternative localizzative della APEA in un ambito territoriale significativo che coinvolga anche i comuni contermini".
La Regione, quindi. suggerisce al Comune di Collegno di affrontare la questione insieme ai comuni di Grugliasco, Rivoli, Rivalta, ecc. per una razionalizzazione del patrimonio produttivo esistente nel quadrante Sud-Ovest dell'Area metropolitana.
Da notare che CIVICA da sempre si è espressa contro la localizzazione dell'APEA dove dice il sindaco che comporterebbe il consumo di altri 600 mila mq di terreni agricoli di prima qualità. Noi di CIVICA sosteniamo che un'area produttiva ecologicamente attrezzata va realizzata all'interno dello stesso comparto di via De Amicis sulle aree produttive dismesse o compromesse. Basta consumo del territorio non solo a chiacchiere come fa l'attuale amministrazione, ma nei fatti. La storia dell'Ikea insegna. A fronte del diniego da parte della Provincia di far realizzare un nuovo centro a La Loggia su terreni agricoli, ora l'Ikea ha optato per
aree dismesse a Mirafiori a dimostrazione che si può evitare di consumare terreni agricoli senza per questo perdere investimenti produttivi importanti. Interessante appare anche la proposta di affrontare la questione APEA in un ambito territoriale più ampio, invece che procedere ognuno per i fatti suoi, consumando terreni liberi e disperdendo la capacità produttiva ancora possibile nell'area metropolitana.
Ma il sindaco non ci sta ad accogliere i suggerimenti che arrivano dalla Regione e il 17 dicembre scorso risponde affermando innanzitutto che il Comune di Collegno non ha alcuna intenzione di risolvere i problemi di ampliamento dell'area produttiva in collaborazione con altri comuni della zona ma solo ed esclusivamente sul proprio territorio. Infatti per il sindaco "è pur vero che, come viene spesso ricordato, sul tema del consumo di suolo, dal 2007 a oggi, sia nel PTR che nel PTC2 sono state introdotte norme decisamente restrittive (anche se tali strumenti, la cui logica generale è condivisa da questa Amministrazione, non trattano la questione solo in termini quantitativi ma anche in termini qualitativi, imponendo ai comuni di approfondirne e verificarne la necessità e prevedere gli eventuali ampliamenti urbani accostati alle urbanizzazioni già esistenti e/o previste, allo scopo di evitare - in particolare - il fenomeno della diffusione urbana). Ma va anche, contestualmente, richiamato che: a) per quanto riguarda il Parco Agronaturale della Dora, sono state nel frattempo assunte due importanti decisioni rispetto alla sua configurazione: la prima connessa all'approvazione della Legge Regionale n. 16 del 3 agosto 2011, che istituisce la Zona naturale di Salvaguardia della Dora Riparia, con delimitazione nord corrispondente alla SSP 24; la seconda è una conferma di tale delimitazione nell'ambito del PTC2 (Aree di particolare pregio paesaggistico e ambientale proposte); b) lo stesso PTC2 include l'area del PIP di Collegno, fino alla SSP 24, tra gli Ambiti Produttivi di primo livello."
In sostanza siamo di fronte al solito giochino praticato da questa amministrazione. Da una parte si sostiene che una giunta comunale più ecologica non esiste in Italia, dall'altra ogni volta che si realizzano interventi che vanno nella direzione opposta, si fanno perchè sono indispensabili e di una qualità superiore. Qui una pernacchia alla Totò ci starebbe proprio bene.
Questo scontro tra Regione e Amministrazione, come chissà quante altre vicende a noi sconosciute, si gioca sulla testa e alle spalle dei consiglieri comunali e delle forze politiche di maggioranza e di opposizione e solo grazie alla nostra azione di "intelligence" è venuto alla luce. Con un'interrogazione a questo punto CIVICA chiede al Sindaco di renderne conto in Consiglio Comunale.
Giovanni Lava