Il Sindaco respinge la richiesta di riferire in Consiglio
L'ordine del giorno firmato dai consiglieri di opposizione (con l'esclusione del consigliere Di Filippo) non è proprio piaciuto al sindaco e al capogruppo del Pd Mellace che non hanno fatto nulla per nascondere il loro disappunto. Quindi niente comunicazioni del sindaco e dibattito all'inizio dei lavori del Consiglio comunale convocato per giovedì 3 marzo.
E' vero che dagli interrogatori resi ai carabinieri emergeva un quadro poco rassicurante per il loro beniamino, è vero che il pubblico ministero lo aveva rinviato a giudizio per concussione e insieme a lui aveva rinviato a giudizio anche il suo amico Buzzichelli per favoreggiamento. Ma al processo tutto si sarebbe chiarito a favore del loro ex assessore e tutto sarebbe tornato come prima. Certo Buzzichelli aveva chiesto il patteggiamento, ma va a sapere perchè. Tutti avrebbero messo la mano sul fuoco per Valentino. Colpevole? No, non poteva essere. E poi che esagerazione quel PM a chiedere due anni e otto mesi! Condannato a due anni? No, non può essere! E per fortuna che con il rito abbreviato la pena è stata ridotta di un terzo! Ma a essere condannato è stato Valentino. Che c'entrano il sindaco e il suo partito? Un compagno che sbaglia può capitare. Valentino? Valentino chi? Conosciamo Valentino noi? Ma chi lo conosce! Era un assessore. E allora? Era. Non lo è più. E il sindaco che gli ha tenuto la poltrona calda per nove mesi che colpa ne ha se è stato condannato? Cosa dovrebbe dire? E' tenuta forse a fire qualcosa? Trovatemi nel regolamento del consiglio comunale il comma che recita: in caso di una condanna per concussione di un assessore, il sindaco deve dire due parole, almeno una. Non c'è. Guarda bene! No, non c'è proprio scritto niente. E allora, visto? Anzi sapete che vi dico, ci sarebbe quasi di che esserne fieri: mica capita a tutti i sindaci un fatto così. Il capogruppo del partito in cui milita il reo dovrebbe forse essere lui a fare un discorso? ma quando mai! Se in Italia i capogruppo dovessero fare discorsi, assumersi qualche responsabilità per le condanne di membri del proprio partito, staremmo freschi! In questi casi il silenzio è d'oro. Questione morale? Ma quale questione morale? Siamo o non siamo il partito di Berlinguer? Il copyright della questione morale è cosa nostra e guai a chi osa solo farvi accenno. Noi non accettiamo lezioni da nessuno!!! Certo una condanna per concussione ... Chiariamo bene le cose il reato - sempre che ci sia stato e questo lo chiarirà il giudice d'appello e se non basta lo farà la Cassazione - è stato consumato a Villarbasse. Che c'entra il partito di Collegno? Caso mai il discorso lo dovete chiedere al Pd di Villarbasse, sì Villarbasse. Sono loro che se mai dovevano vigilare e avvisarci che forse non era il caso di nominarlo assessore. Sì, la colpa è tutta di Villarbasse. Che poi dove si trova 'sto Villarbasse? Io non so neppure dove si trova, quindi figuriamoci. E poi 'sti magistrati che hanno giudicato Valentino, siamo proprio sicuri che non siano i soliti giudici comunisti? Sa, se proprio vogliamo dirla tutta, qualche volta Berlusconi una qualche ragione ce l'ha. Come si permettono. Questa opposizione poi ... che mancanza di rispetto.
La richiesta è apparsa poco più che una provocazione, perchè del caso Valentino non si può e non si deve parlare, proprio in ossequio all'aforisma del grande filosofo austriaco Wittgenstein che affermava: "Ciò di cui non si può parlare si deve tacere". Hanno proprio ragione. Cosa è accaduto questa settimana? Questa settimana non è accaduto nulla. Almeno niente che possa turbare il sindaco e la sua maggioranza, anche se i visi scuri e tesi non indicavano molta allegria. Bisogna capirli. Gli avevano detto che le accuse di Sicignano non erano che i vaneggiamenti di un visionario esaltato. Che il loro amico e compagno di partito sarebbe stato certamente assolto
Così finì che l'ordine del giorno è diventato una mozione. La seconda in calendario giovedì prossimo. Si riuscirà a discuterla?
giovedì, febbraio 24, 2011
Mozione su assessorato alla Qualità della Città e Mobilità
giovedì, febbraio 24, 2011
il caso valentino