domenica, aprile 26, 2015

IL PRIMO 25 APRILE DI CASCIANO L'ECUMENICO.

Solidarietà agli ebrei italiani.
Per la prima volta dopo 70 anni Collegno ha festeggiato il 25 aprile insieme a Grugliasco e per la prima volta lo ha festeggiato senza Manzi. E la differenza si è vista e sentita. Con Manzi vi era certo la retorica, ma qualcosa del pathos originale di chi la Resistenza l'aveva vissuta sulla propria pelle si avvertiva con forza. Anche quando non si condividevano alcune affermazioni un po' datate, il sen. Manzi incuteva comunque rispetto.
Ieri ad ascoltare i suoi epigoni mi è tornata in mente la frase del Principe di Salina nel Gattopardo: "Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene ...". A vederla là sul palco schierata in pompa magna a spintonarsi per un posto in prima fila, a distribuirsi vicendevolmente e a distribuire patenti di incarnazione dei valori della Resistenza, questa nostra inamovibile classetta politica locale, attaccata all'unico valore che davvero interessa, la poltrona, il pensiero è corso ai Martiri della Libertà che senz'altro non fu per questo che donarono il loro sangue. Ma tant'è! Questo è quanto passa il convento.
Ad impressionare è stato il discorso del neo sindaco di Collegno Francesco Casciano tutto proiettato verso le sorti magnifiche e progressive che attendono la nostra città e tutta la Zona Ovest. Un discorso letto con voce che chiamava applausi che stentavano ad arrivare.
A sentire i mugugni e le battute grevi a commento del discorso di Casciano l'Ecumenico, alcuni "eminenti" del Partito democratico collegnese sembra che abbiano già consumato l'ardore con il quale lo hanno sostenuto un anno fa fino a farlo eleggere trionfalmente e che scoprano solo ora i limiti del personaggio. Ebbene la cosa ci fa quasi solidarizzare con il sindaco. Possiamo dire che troviamo questo atteggiamento serpeggiante nel Pd disgustoso?
Se il discorso di Casciano molto studiato a tavolino comunque tentava di dire qualcosa nel suo consueto ecumenismo, quello spavaldo e a braccio del sindaco di Grugliasco suonava ancor più vuoto e retorico. Tanto fumo e niente arrosto. Degli altri oratori, se ce ne sono stati, non posso dir nulla perchè a quel punto non ce l'ho fatta più e me ne sono andato a casa. Con tutta la buona volontà, quando è troppo è troppo.
W il 25 Aprile, W la Resistenza, W l'Italia.
Giovanni Lava
P.S.
Colgo l'occasione per esprimere tutta la mia solidarietà agli ebrei italiani che dopo aver pagato il prezzo che sappiamo, dopo aver combattuto in gran numero nella Resistenza, a 70 anni di distanza sono costretti a disertare le manifestazione del 25 Aprile, vedi Roma, e se partecipano vengono contestati, vedi Milano, da alcune teste di c. che si fanno passare per filo-palestinesi. Che si permetta tutto ciò da parte degli organizzatori e delle forze dell'ordine lo trovo indecente. Il sempre citatissimo Primo Levi, ebreo, si rivolterà nella tomba e come lui tutte le altre vittime ebree del nazismo e del fascismo.