venerdì, novembre 19, 2010

Riceviamo e pubblichiamo

Promesse non mantenute a Borgata Paradiso
Gent.mo sig. Lava,
Le scrivo per segnalarle alcune situazioni che toccano da vicino gli abitanti di Borgata Paradiso e che a nostro parere sono state trattate con superficialità dall'Amministrazione Comunale.
Nel 2004 io e mio marito ci siamo trasferiti da Torino a Collegno, nel comprensorio "City Park", spinti anche dalla presenza dell'area da destinare a parco. Dopo 6 anni di solleciti scritti e verbali da parte dei condomini di City Park, il Comune si è finalmente deciso a realizzare il famigerato e lungamente promesso parco tra via Sassi, via Manzoni e via Terracini. I lavori dovrebbero iniziare in queste settimane. Tralasciando ovvi commenti sui tempi biblici e sul fatto che il costruttore del comprensorio si era offerto di costruire il parco già 6 anni fa, in sostituzione degli oneri di urbanizzazione, noi condomini siamo rimasti molto delusi nel constatare una serie di situazioni. Innanzitutto l'area destinata a parco si è ridotta di una buona metà. La restante parte verrà utilizzata forse per una scuola materna, ma pare che il Comune abbia già cambiato idea in proposito. Quello che ci aspettiamo, dopo aver visto come funzionano le cose qui a Collegno, è che ci sia un cambio di destinazione d'uso con la promessa della costruzione della scuola materna, che in realtà non verrà edificata, mentre sul terreno oggi destinato a parco sorgeranno dei bei palazzoni... Basti vedere come nello stesso City Park, che in origine prevedeva 10 casette di 3 piani, in corso d'opera sia stata approvata una variante per cui i due edifici che affacciano su via Sassi sono di 5 piani e hanno completamente rovinato lo spirito del luogo e incombono sulle retrostanti casette di 3 piani ...Un parco a metà ci sembra lo spreco di una buona occasione per dimostrare attenzione all'ambiente e ai cittadini.
Altra spina nel fianco è il distributore di gas auto. 6 anni fa in Comune ci venne assicurato che il distributore sarebbe stato trasferito altrove (in effetti nel piano regolatore l'area è INTERAMENTE destinata a verde pubblico). In un colloquio con funzionari comunali nel giugno scorso, invece, è saltato fuori che questo trasferimento non è previsto. Non solo, i funzionari non sono stati in grado di spiegarci per quale motivo il gas auto si trovi ancora lì, perché sia così vicino alle abitazioni e perché, se esiste qualche deroga alla legge, per quanto si può vedere non siano state intraprese azioni di messa in sicurezza dello stesso (muri contenitivi, per esempio). Le allego uno stralcio della legge relativa del 2003.
Art. 3.
Ubicazione dell'impianto
1. Gli impianti di distribuzione stradale di gas di petrolio liquefatto per autotrazione non possono sorgere:
a) nella zona territoriale omogenea totalmente edificata, individuata come zona A nel piano regolatore generale o nel programma di fabbricazione ai sensi dell'articolo 2 del decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444, e nei comuni sprovvisti dei predetti strumenti urbanistici, all'interno del perimetro del centro abitato, delimitato a norma dell'articolo 17 della legge 6 agosto 1967, n. 765, quando, nell'uno e nell'altro caso, la densita' della edificazione esistente, nel raggio di duecento metri dal perimetro degli elementi pericolosi dell'impianto, come definiti al punto 3 dell'allegato al presente decreto, e dall'area di sosta dell'autocisterna, risulti superiore a tre metri cubi per metro quadrato;
b) nelle zone di completamento e di espansione dell'aggregato urbano indicate nel piano regolatore generale o nel programma di fabbricazione, nelle quali sia previsto un indice di edificabilita' superiore a tre metri cubi per metro quadrato;
c) nelle aree, ovunque ubicate, destinate a verde pubblico.
2. La rispondenza dell'area prescelta per l'installazione dell'impianto alle caratteristiche urbanistiche della zona deve essere attestata dal sindaco o comprovata da perizia giurata a firma di professionista, iscritto al relativo albo professionale, competente per la sottoscrizione del progetto dell'impianto medesimo.
Art. 4.
Divieto di permanenza in aree non piu' rispondenti
1. L'impianto regolarmente installato deve essere rimosso quando l'edificazione effettiva abbia superato, nell'area compresa entro il raggio di duecento metri dal perimetro degli elementi pericolosi dell'impianto, come definiti al punto 3 dell'allegato al presente regolamento, e dall'area di sosta dell'autocisterna, la densita' territoriale di tre metri cubi per metro quadrato.
2. L'impianto che, per variazioni degli strumenti urbanistici comunali intervenute successivamente alla sua realizzazione, venga a cadere in una zona destinata a verde pubblico deve essere rimosso allorche' l'area destinata a verde pubblico venga integralmente attrezzata, ovvero quando vengano a mancare le distanze di sicurezza esterne rispetto alle strutture di tipo fisso di pertinenza dell'area stessa.
Art. 5.
Mancanza delle distanze di sicurezza
1. Quando per effetto di variazioni intervenute nella situazione dei luoghi, le distanze di sicurezza esterne non risultano piu' rispettate, l'impianto deve essere rimosso.
Art. 6.
Deroghe
1. Qualora in ragione di particolari esigenze di ordine tecnico o funzionale non fosse possibile il rispetto di qualcuna delle prescrizioni contenute nella regola tecnica di cui all'allegato A, puo' essere avanzata motivata richiesta di deroga ai sensi dell'articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, n. 37. Le istanze devono essere redatte secondo le modalita' indicate nell'articolo 5 del decreto del Ministro dell'interno in data 4 maggio 1998, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 7 maggio 1998.
2. Non puo' essere oggetto di deroga il mancato rispetto delle condizioni previste agli articoli 4 e 5, nonche' delle distanze di sicurezza esterne.

Avere informazioni al riguardo è cosa davvero difficoltosa. A domanda ci è stato più volte risposto "Noi non eravamo presenti all'epoca delle decisioni prese su City Park, ma se il gas auto è ancora lì evidentemente ne ha diritto e saranno stati fatti i dovuti controlli". Ma stiamo scherzando???? Qui si parla di sicurezza, di bambini che andranno a giocare a pochissimi metri da una sostanza pericolosamente infiammabile!!!!!! Mi rivolgo a Lei per sapere se ha qualche informazione utile al riguardo o se ci può indicare come è possibile assicurarsi che l'impianto sia a norma e non rappresenti un pericolo per cose e persone, considerando che dal Comune continuiamo a non ricevere risposte.
Sinceramente siamo rimasti delusi da come l'Amministrazione di Collegno si occupa della cosa pubblica. Oltre che della situazione parco le posso citare altri episodi di mala gestione. Per esempio la mancanza di un marciapiede lungo via Manzoni e via Terracini, che permetterebbe di raggiungere in sicurezza la pista ciclabile lungo viale Certosa e le scuole di via Leopardi. La mancanza di rallentatori lungo via Sassi, dove gli automobilisti viaggiano a velocità decisamente sostenute. L'incuria generale delle (poche) aree verdi: sono stati abbattuti causa incuria diversi alberi in via Corti, mai sostituiti; in tutti i terreni incolti proflifica l'ambrosia che causa a tante persone gravi problemi di allergia mentre il Comune non controlla che vengano effettuati i necessari sfalci periodici; lungo viale Certosa e via Sassi sono stati piantati alberelli striminziti, mai irrigati e quindi in buona parte morti... Lungo viale Certosa, all'altezza della famigerata Clinica della memoria, a distanza di qualche CENTINAIA di metri dalla stessa, vi è una barriera antirumore e antiinquinamento, mentre all'altezza di via Corti, a DIECI di metri dalle abitazioni, le barriere non sono state innalzate... Siamo poi preoccupati per l'aumento di traffico che la costruzione del nuovo ponte sulla Dora porterà su Viale Certosa e ci chiediamo come la nuova strada di collegamento tra ponte e viale Certosa andrà ad innestarsi sul viale incrociando la pista ciclabile...
Negli ultimi 15 anni Borgata Paradiso ha visto aumentare sensibilmente il numero di abitanti mentre poco è stato fatto per migliorare infrasrutture, scuole, zone verdi, piste ciclabili. L'edificazione di palazzoni con centinaia di appartamenti nell'ex Area Elbi sembra proseguire in questa direzione (salvo la presenza di una zona commerciale di cui onestamente si sentiva la mancanza). E anche il nuovo progetto di ricollocazione della Sistemi non ci entusiasma affatto (altro palazzone, aumento del traffico già elevato).
Le nostre perplessità non sono nate in un giorno, ma sono frutto di questi anni in cui, vivendo a Collegno, abbiamo notato, poco per volta, situazioni a nostro parere da migliorare, che abbiamo segnalato a più risprese agli organi competenti senza ricevere adeguate risposte. Giudichiamo con favore alcune azioni dell'Amministrazione, ma ciò non ci impedisce certo di notare tutto il resto... Ci rivolgiamo a Lei nella speranza che le nostre osservazioni vengano perlomeno ascoltate (ne approfitto per farle i complimenti per il blog civica Collegno!). La nostra sensazione, infatti, è di essere visti come una noiosa seccatura, salvo sotto elezioni, come nel 2009, quando il sindaco Accossato promise di persona ai condomini di City Park che per la primavera del 2010 ci sarebbe stato il parco... (è diventata primavera 2011 ma attendiamo con fiducia...)
La ringrazio per l'attenzione.
Cordiali saluti,
Lettera firmata