lunedì, maggio 25, 2015

VOTO DI SCAMBIO A COLLEGNO. RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO.

Dal Fatto Quotidiano 23/5/2015
Imputato il responsabile della lista dei Moderati, alleato del sindaco Casciano.
La notizia della richiesta di rinvio a giudizio per il responsabile della lista dei Moderati, alleati del sindaco Casciano, è stata resa pubblica dal Fatto Quotidiano sabato scorso. (Vedi articolo riportato in apertura, clicca sopra per leggere). L'udienza preliminare è stata fissata per il 15 luglio 2015. L'esponente dei Moderati è accusato del reato di voto di scambio, voti in cambio di promesse di posti di lavoro in occasione delle elezioni amministrative di Collegno dello scorso anno.
Con un articolo su Punto di Vista uscito nel maggio del 2014 e distribuito in tutta Collegno avevamo denunciato (nel silenzio più totale da parte delle altre forze politiche sia di maggioranza che di opposizione) questo comportamento a nostro avviso scandaloso e osceno, perchè fondato sulla disperazione di tanti giovani collegnesi alla ricerca di occupazione.
In verità il Nostro eroe attirò l'attenzione anche con un'altra trovata di dubbio gusto, quella del barattolo di caffè in cambio di un possibile voto. (Leggi).
Mentre la Giustizia fa il suo corso, non possiamo non riproporre le domande che abbiamo rivolto in campagna elettorale al sindaco e alla sua maggioranza circa gli aspetti politici che la vicenda poneva e pone.
In queste settimane di campagna elettorale per le elezioni in 7 regioni italiane, è stata posta e riproposta la questione morale alla luce di liste elettorali inquinate e/o politicamente impresentabili. Il dibattito fuori e dentro il Pd è stato ed ancora molto vivace. Lo stesso Renzi ha dichiarato che alcune liste alleate di suoi candidati, in particolare quelle della coalizione di De Luca in Campania, non sarebbero da lui state votate se fosse stato elettore di quella regione. Chissà se Renzi avrebbe o no votato per quella dei Moderati a Collegno, che al di là dei fatti che interessano la magistratura, raccoglieva nel suo seno una esponente ex AN, poi Pdl, infine Fratelli d'Italia, folgorata sulla via di Casciano ad un mese dal voto, dopo anni di fuoco e fiamme contro il Pd. Oppure come l'esponente ex leghista duro e puro, oppure l'altro Pdl, già vice presidente del Consiglio in rappresentanza delle opposizioni. tutti transitati in un batter baleno dai banchi delle opposizioni a quelle della maggioranza tramite la lista dei Moderati. Un'operazione quella della lista dei Moderati politicamente davvero poco presentabile.
A dire il vero del Pd collegnese non c'era molto di che meravigliarsi, visto che il salto della quaglia di consiglieri comunali dai banchi dell'opposizione a quelli della maggioranza è uno sport che coltiva già da qualche decennio. Ci ha stupito e ci stupisce sinceramente con dolore il suo principale alleato a sinistra che su questa vicenda allora come oggi si è turato il naso e tappato la bocca.
Siccome CIVICA ritiene che l'argomento invece meriti un commento del sindaco in Consiglio Comunale abbiamo presentato l'interrogazione che segue.

Al Sindaco di Collegno

Interrogazione con risposta scritta e orale

Oggetto: Richiesta di rinvio a giudizio del rappresentante della lista dei Moderati.
·       A seguito della notizia apparsa a pag. 7 de Il Fatto Quotidiano di sabato 23 maggio 2015 della richiesta del pubblico ministero di rinvio a giudizio di Miano Massimiliano, in quanto “per ottenere a proprio od altrui vantaggio, il voto elettorale in occasione delle elezioni amministrative del Comune di Collegno del 25 Maggio 2014 alle quali si presentava come candidato nella lista dei Moderati offriva e prometteva utilità ad uno o più elettori …”;
·       Considerato che non solo la lista dei Moderati era un alleato della sua coalizione, ma il Miano a quanto pare ne fosse il responsabile politico;
Il sottoscritto consigliere della lista “CIVICA Movimento democratico per Collegno” interroga il Sindaco per sapere:
  1. Se la lista in questione fa ancora parte della sua coalizione politica e, in tal caso, se non ritiene che per opportunità politica e per la salvaguardia della onorabilità della Città di Collegno debba esserne pubblicamente esclusa;
  2. Come valuta questa richiesta di rinvio a giudizio;
  3.  Se ritiene che anche a Collegno ci possano essere stati fenomeni di impresentabilità e inquinamento politico tali da richiedere un’azione di bonifica seppure tardiva.
Collegno, 25 Maggio 2015
Giovanni Lava  


venerdì, maggio 22, 2015

GLIFOSATE? SI', GRAZIE!


La modica quantità dell'assessore.

Il glifosate secondo l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione, organo di riferimento dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, è tra le sostanze probabili cancerogene per l'uomo. Visto che viene utilizzato in città, anche a Collegno,  CIVICA ha presentato un'interrogazione con la quale si chiedeva all'amministrazione in via cautelare di vietarne l'uso in città. Ebbene quella che segue è la risposta dell'assessore all'ambiente di SEL (Sinistra Ecologia e Libertà)  Enrico Manfredi. 
Al Consigliere di Lista Civica
Movimento Democratico per Collegno
Giovanni Lava

Oggetto:  risposta  all'interrogazione del 10/04/2015 ad oggetto "Utilizzo  del Glifosate  in città".

Il/i Glifosate/glifosato/glifosati è un prodotto  che viene  normalmente utilizzato  nella manutenzione delle aree grigie della città (pavimentazioni in autobloccanti, in blocchetti  di porfido, negli  interstizi delle  cordolature,  tra fabbricato  e marciapiede  e fra  quest'ultimo  e il bordo  strada ecc.)  e  più  in  generale   per  il  diserbo  delle  aree  ferroviarie, lungo  i  cigli  stradali  delle  strade
extraurbane  e anche in ambito ag'ricolo.
Permette, con uno/due  interventi  durante  la stagione  vegetativa,  di contenere  lo sviluppo  delle malerbe nate in posti non accettabili  in quanto l'azione sistemica  e disseccante agisce .sia nella parte epigea che in quella ipogea.
L'utilizzo  di tale sostanza,  di natura  sintetica,  al momento  è consentito,  seppur  alcuni  studi, analisi e comitati  ne sconsiglino  l'uso perché ritenuta potenzialmente cancerogena.
Ricercando  sull'argomento, si scopre che qualche  esperimento  con sostanze  naturali  quali ad
esempio  aceto e sale sono stati eseguiti, ma non esistono  al momento  equivalenti  dal punto di vista dell'efficacia.
Occorre valutare che la quantità  di prodotto  utilizzato  nella miscela di aspersione  è veramente minima rispetto ai quantitativi  utilizzati  in agricoltura  e il risultato è ottimo.
Anche la rimozione  meccanica  (con decespugliatore, per intenderci) potrebbe non ritenersi ecologicamente accettabile, vista  la quantità  di anidride  carbonica  e idrocarburi  incombusti  emessi dalle  attrezzature,  al  rumore  e  alla  limitata  efficacia  temporale   (circa  15-20  gg.  e  le  infestanti rinascono in quanto viene rimossa dal "filo" solo la parte aerea ma non l'apparato  radicale);  pertanto si ottiene un contenimento isolato, momentaneo e non risolutivo  nella stagionalità.
In alcune  situazioni  si  effettua  anche  il  piro  diserbo,  ma  è  altamente  sconsigliato   in  città,
lungo  i marciapiedi  con passanti  in transito,  e auto in sosta molto  vicine,  magari  con bomboloni  a vista!
In merito ai pericoli  per la salute,  limitatamente all'utilizzo  che questo Comune  ha consentito
per il diserbo,  in letteratura  vengono  segnalati  problemi  legati al solo contatto  diretto  con la pelle, con gli occhi o per inalazione  ravvicinata  (anche per gli operatori).  Pertanto, l'aspersione  ravvicinata alle superfici  infestate  non  produce  una nube  tossica   per i cittadini   per gli operatori  che la utilizzano.
Alla luce di quanto  sopra,  dopo  un'attenta  valutazione  di costi,  benefici,  controindicazioni e
non. valide alternative  non. è intenzione  di questa Amministrazione vietarne l'utilizzo,  pur rimanendo aperta a qualsiasi altra forma alternati va che venà  proposta in futuro."

L'Assessore alla Città Sostenibile
ENRICO MANFREDI

mercoledì, maggio 20, 2015

COMITATI DI QUARTIERE RIDOTTI A CINGHIE DI TRASMISSIONE?

A Borgonuovo stravolta l'iniziativa di informazione sui rifiuti.
Come volevasi dimostrare. L'autonomia dei comitati di quartieri eletti da qualche mese pare sia solo una chimera, piuttosto come si temeva sono ridotti a ruota di scorta dell'amministrazione comunale. Magari non tutti, sicuramente sembra lo sia quello di Borgonuovo a voler ripercorrere la vicenda della serata informativa sulla gestione dei rifiuti.
Due nuovi eletti nel comitato, armati dell'entusiasmo dei neofiti, cercano di rendersi utili chiedendo di poter organizzare una serata informativa sui rifiuti. Dopo un iniziale incoraggiamento da parte degli altri membri del comitato pian piano hanno visto mettere nodosi bastoni tra le gambe. Il loro entusiasmo è andato a sbattere contro il patron del Pd del quartiere nonchè referente del comitato che non ammette deviazioni alla linea di totale subalternità all'amministrazione.
Così il prossimo venerdì sera vedrà una serata informativa a cura dell'assessore all'ambiente e di un rappresentante del CIDIU, mentre è stato escluso Pietro Cavallari del Carp, l'associazione che si batte per una gestione ecologica dei rifiuti. Alla faccia della democrazia e dell'autonomia.
Comprensibile a questo punto la rabbia dei due consiglieri del comitato di Borgonuovo che avevano proposto l'iniziativa e che si erano dati da fare per organizzarla. Venerdì sera si assisterà alla ennesima rappresentazione di quanto siano bravi ed efficienti a Collegno e al CIDIU nella gestione dei rifiuti, il miglior dei mondi possibili in materia.
Intanto però a Collegno la raccolta differenziata nel 2014 si è fermata al 56,93%, mentre per il 2015 non è disponibile alcun dato, e siamo già a maggio. Basta farsi un giro per la città e controllare, per esempio, la qualità della differenziazione della carta per capire come a poco a poco in assenza di campagne di informazione e di controlli la qualità sia andata scadendo di anno in anno.
Il processo della famigerata fusione tra CIDIU e COVAR 14 dopo più di un anno continua a restare avvolta nel mistero, se si continua così ci sono buone probabilità che possa battere i tempi del processo di pace tra Israele e Palestina!
Nel frattempo in Val di Susa è stato preso con le mani nel sacco il presidente della locale azienda rifiuti, la ACSEL SPA, già amministratore in passato anche del CIDIU, secondo la regola che una poltrona non la si può negare agli amici del partito e affini. L'accusa è di aver usato allegramente la carta di credito messagli a disposizione dall'azienda, ben 92 mila euro l'importo utilizzato. Pare che lo stesso Zandonatti abbia ammesso di aver sbagliato dando le dimissioni dalla carica. Ora ci si chiede se anche il CIDIU mette a disposizione dei suoi amministratori come benefit oltre a delle fiammanti Fiat Freemont (così si dice in città) anche delle carte di credito.
Forse sarebbe utile che di questo mondo dorato andassero a parlare venerdì i rappresentanti del CIDIU!
Intanto CIVICA ha presentato due interrogazioni che allego sotto.
Giovanni Lava


Al Sindaco di Collegno

1) Interrogazione con risposta scritta e orale

Oggetto: Serata informativa sulla gestione dei rifiuti organizzata dal Comitato di quartiere di Borgonuovo.
Considerato che:
·        Venerdì 22 Maggio presso la sede del comitato di quartiere Borgonuovo è stata organizzata una serata informativa sui rifiuti con la presenza dell’assessore all’ambiente e di un rappresentante del CIDIU:
·        La serata era stata proposta e organizzata con la presenza di Pietro Cavallari allo scopo di avere un’informativa sullo stato della gestione dei rifiuti nel mondo;
·        Che il referente del comitato di quartiere ad organizzazione già avvenuta ha impedito che la serata si realizzasse nella versione originale imponendo la presenza dell’assessore e del Cidiu, adducendo motivi di opportunità e di concessione di patrocinio da parte del Comune;
Il sottoscritto consigliere della lista “CIVICA Movimento democratico per Collegno” interroga il Sindaco e l’assessore competente per sapere:

  1. Se davvero l’”apostolo”  dei Rifiuti Zero Pietro Cavallari faccia così paura al Comune di Collegno e al Cidiu;
  2. Se  davvero non è possibile organizzare da parte dei comitati di quartiere serate informativa senza la presenza degli amministratori comunali;
  3. Se la concessione del patrocinio sia o no subordinata ad un atto ufficiale di ubbidienza cieca all’amministrazione comunale.
Collegno, 20 Maggio 2015
Giovanni Lava  


INTERROGAZIONE PRESENTATA DAL CONSIGLIERE COMUNALE GIOVANNI LAVA DEL GRUPPO CONSILIARE CIVICA MOVIMENTO DEMOCRATICO PER COLLEGNO IN MERITO A SERATA INFORMATIVA SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI ORGANIZZATA DAL COMITATO DI QUARTIERE DI BORGONUOVO. [iride]913844[/iride] [prot]2015/25743[/prot].


2) Interrogazione con risposta scritta e orale

Al Sindaco di Collegno

Oggetto: Benefit a disposizione degli amministratori di CIDIU Spa e Cidiu Servizi 
·       A seguito della denuncia da parte del Sen. Esposito dello scandalo delle carte di credito di cui si è reso protagonista il presidente di Acsel Fabrizio Zandonatti di cui hanno parlato tutti i giornali;
·       considerato che il signor Zandonatti è stato amministratore negli anni scorsi anche del CIDIU:
Il sottoscritto consigliere della lista “CIVICA Movimento democratico per Collegno” interroga il Sindaco e l’assessore competente per sapere:
  1. Di quali benefit godono gli amministratori e i dirigenti del CIDIU;
  2. Se  hanno o meno a disposizione carte di credito intestate all’azienda;
  3. Se corrisponde al vero che molti di loro possono contare su auto Fiat Freemont anche ad uso privato.
Collegno, 20 Maggio 2015
Giovanni Lava  

domenica, maggio 17, 2015

La valle della Dora: ad ovest di Torino un cuore verde da salvare e tutelare


Convegno pubblico sulla proposta d’inserimento del corridoio ecologico del basso corso della Dora Riparia nel sistema delle aree naturali protette della Regione

Giovedi 21 maggio 2015 alle ore 20.45 il circolo di Legambiente di Collegno “DORAinPOi organizza un Convegno per rilanciare la proposta di costituzione di un’area protetta.  

 

Ne parleranno: esponenti dei circoli territoriali di Legambiente, il Presidente del Patto Territoriale Zona Ovest Ezio Bertolotto, l’Assessore all’ambiente del Comune di Collegno Enrico Manfredi, il Sindaco del Comune di Avigliana Angelo Patrizio, l’Assessore all’ambiente del Comune di Torino Enzo Lavolta, il Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta Fabio Dovana, il Vice Sindaco metropolitano della Città Metropolitana di Torino Alberto Avetta, la Presidente della Commissione Ambiente della Regione Piemonte Silvana Accossato, l’Assessore all'Ambiente e ai Parchi della Regione Piemonte Alberto Valmaggia.

L’incontro sarà moderato da Gianni Pesce del circolo Legambiente di Collegno “DORAinPOi  e le conclusioni saranno affidate a Francesco Casciano, Sindaco del Comune di Collegno.

Nell’ampio dibattito in corso per la revisione della legge regionale che disciplina la tutela delle aree naturali, torna in auge la trentennale proposta di valorizzazione dell’importante corridoio ecologico costituito dall’asta fluviale della Dora e dai territori agricoli e boscati che l’affiancano.
Nel 2011, su istanza dei Comuni della Bassa Val Susa e della Zona Ovest, la Regione Piemonte aveva riconosciuto la «Zona Naturale di Salvaguardia della Dora Riparia». Essa rappresenta il naturale collegamento tra ambiti di significativa rilevanza naturalistica e paesaggistica, quali il Parco naturale dei Laghi di Avigliana, il Sito di Interesse ComunitarioMonte Musinè e i laghi di Caselette”, il Sito di Interesse Regionale “M. te Cuneo”, il lago di Fontanej in Comune di Pianezza ed altri territori boscati.

Sotto l’aspetto della fruizione ricreativa essa rappresenta un potenziale raccordo tra il sistema dei parchi urbani di Torino, il Parco della Mandria e la Val Susa e consentirebbe il completamento l’itinerario pedonale transfrontaliero della Via Francigena. I pellegrini che percorrono la Valle, giunti ad Alpignano potrebbero proseguire lungo un tragitto a misura di viandante al margine delle aree urbanizzate.
Legambiente propone ai comuni della zona di cooperare per rendere possibile la realizzazione di una via d’accesso pedonale a Torino lungo percorsi extraurbani, sino al Parco della Pellerina, valorizzando il pregevole complesso della Certosa di Collegno e le altre emergenze storico-architettoniche della zona.

La proposta d’inserimento della fascia fluviale della Dora Riparia nel sistema delle aree naturali protette muove, quindi, dal duplice obiettivo di tutela ambientale e di messa in valore per finalità turistico-ricreative delle aree agricole e degli edifici storici.
Legambiente, quindi, propone alla Regione Piemonte di accreditare l’importanza di questo fragile ecosistema e ai Comuni interessati di rinnovare l’impegno profuso negli scorsi anni per la creazione di un Parco lungo l’asta della Dora Riparia. 


Il convegno è realizzato con il patrocinio del Comune di Collegno.

venerdì, maggio 15, 2015

CARO LAVA, NON SONO D'ACCORDO CON TE.

L'Italicum non è la medicina giusta.
Vorrei fare alcune riflessioni sull'articolo "A chi piace la melassa istituzionale" (blog di CIVICA, 29/04/2015) di Giovanni Lava..
In primo luogo desidererei sapere che cosa ne pensano i sostenitori di CIVICA, che inviterei ad esprimersi pubblicamente, utilizzando, se possibile, il blog.
Per quanto mi riguarda, non condivido le opinioni espresse da Giovanni in questo articolo.
Premetto che la mia cultura in campo istituzionale è modesta e l'informazione che ho dell'"Italicum" e della proposta di legge sulla scuola è tecnicamente carente; tuttavia sento di dover esprimere alcune opinioni.
Forse non sarà l'"Italicum" ad ammazzare la democrazia. Fatto è che questa sta già abbastanza male e la nuova legge elettorale non fa da medicina. E' piuttosto un sintomo grave di malattia. Ci vuole una bella faccia tosta per proporre una legge
che ricopia e riesce a peggiorare l'incostituzionale "Porcellum". Piuttosto che proporre avrei dovuto dire imporre, visto come si è sviluppato l'iter di approvazione.
La faccia tosta comunque non è mai soltanto il modo di comunicare di un singolo personaggio spregiudicato, è anche il frutto della favorevole condizione che gli permette di esprimersi così.
Condizione di grave crisi della rappresentanza. Checchè si possa dire (a ragione) sulla qualità scadente di molti nostri rappresentanti, io sono fermamente convinto del valore fondamentale del Parlamento. La nostra è una democrazia rappresentativa e il Parlamento ne è l'Istituto cardine.Non mi fanno cambiare idea quelli che, frustrati dalle lungaggini istituzionali o dalle difficoltà che derivano dalla ricerca di accordi, si arrendono all'idea di scorciatoie e approvano la legislazione per decreto, i premi di maggioranza, la facilità del governare, a scapito della qualità.
Qualcuno mi sa dare una ragione di come quella che veniva attesa come la madre di tutte le riforme costituzionali, e cioè l'abolizione di una delle due Camere, si sia trasformata nella creazione di un senato di persone nominate? Altra bella mazzata al principio di rappresentanza.
Di una cura alla Thatcher questo paese ha sì bisogno, ma al contrario. Detto un pò banalmente, sarebbe ora che invece di togliere risorse ai poveri per dare ai ricchi, come scrupolosamente fece la lady, si cambiasse verso.
Questo concetto torna a fagiolo parlando di scuola, nel senso del bisogno insoddisfatto di attenzione e di rispetto 
soprattutto per le fasce più deboli e vulnerabili che questa evoca . Una richiesta di attenzione che dovrebbe essere 
immediatamente considerata, se non altro per evitare che il paese vada definitivamente in malora, travolto
dall'individualismo, dall'ignoranza e dal crollo fisico dei soffitti. E invece si pensa alla scuola pubblica come azienda,tenendo i cordoni della borsa il più chiusi possibile, per non togliere ossigeno alla scuola privata (alla faccia della Costituzione) e soprattutto per non deludere le aspettative delle forze armate. Mi rifiuto di considerare i docenti e tutti i lavoratori della scuola come una massa di privilegiati pelandroni. Se c'è stato un tempo in cui nel pubblico impiego si poteva giustamente parlare di privilegi, quel tempo è passato da un pò e lo spirito corporativo e poco educato politicamente degli insegnanti sta rapidamente cambiando, perchè stanno sperimentando a proprie spese condizioni di lavoro sempre più restrittive (i fortunati col posto fisso) o un feroce precariato tutti gli altri, che sono la maggioranza. Certo che è un pò difficile restituire il lavoro a tutti i precari che si sono voluti creare in questi tempi selvaggi, ma come si fa a liquidare una persona che ha lavorato consecutivamente per più di dieci anni, dicendogli adesso basta il tuo turno è finito?
Per chiudere, quello che ho espresso sono opinioni sorrette più dal sentimento (e anche dalla rabbia) che dalla competenza. 
Non per questo indegne di di essere espresse; non credo d'altra parte che un'argomentazione sia valida solo in quanto basata sulla fredda logica. La logica mi suggerirebbe di lasciare ogni speranza, visto il materiale umano e sociale che gestisce la politica e i propri interessi; visto il degrado in cui versano i partiti e il degrado verso cui sono trascinate le Istituzioni. Ma la mia voglia di vivere mi suggerisce la possibilità che, col tempo, tanta pazienza e tanta fatica, si possa costruire una forza sociale che esprima finalmente gli interessi di tutti i non privilegiati, cioè della stragrande maggioranza di noi; senza buttare all'aria le regole, semplicemente applicandole; facendo finalmente funzionare quella macchina che abbiamo avuto in regalo e rischiato di rovinare.
Fulvio Salza*
* Fulvio Salza è uno dei più attivi amici di CIVICA. Il suo ragionamento è la dimostrazione che CIVICA non ha posizioni ideologiche predefinite, trattandosi di una lista civica che si pone solo obiettivi di buona amministrazione cittadina, un movimento civico dove ognuno è libero di professare le proprie idee, anche molto distanti e allo stesso tempo lavorare insieme nel rispetto reciproco.
Solo una precisazione rispetto alla "cura Thatcher", era intesa non nel senso che gli ha dato Fulvio, ma piuttosto nel senso di una politica capace di rimuovere le incrostazione ad una società, quella inglese, che da decenni era paralizzata e che continuava a perdere colpi.
g.l.

martedì, maggio 12, 2015

LE DUE STRAGI DEL 1945 A COLLEGNO.

Il Pd per la prima volta pone il problema della memoria.
"Se ci fosse ancora Luciano, non lo avreste fatto". Questa frase colta al volo nel corso dei lavori dell'ultimo consiglio comunale da un gruppetto di persone di SEL che assediava il segretario cittadino del Pd Mellace, mi ha incuriosito. Chi fosse il Luciano non c'erano dubbi. Che cosa Mellace non avrebbe osato se fosse stato ancora vivo il sen. Manzi?
Non c'è voluto molto per scoprire a che cosa si riferissero. Il loro disappunto era dovuto al documento apparso sul profilo Facebook del Pd di Collegno (leggi) in occasione del 70° anniversario della Liberazione. Potete leggerlo anche direttamente su Facebook. 
A molti anni di distanza distanza di quel 30 aprile 1998, quando da direttore del Corriere pubblicai la verità su quei tristi giorni. un partito della sinistra collegnese ha osato sdoganare il ricordo della efferata vendetta successiva alla strage nazista non nel modo rituale con il quale era stata affrontata obtorto collo qualche anno fa. Nel documento infatti si legge: "Il trenta aprile apriva una profonda ferita, forse la più profonda proprio perché vicina a quello che doveva essere un respiro di libertà, trasformato in una angoscia terribile per tutta la cittadinanza. Ma nel risvolto della memoria, che ormai celebra come martiri i morti dell’estrema carneficina, si nasconde un altro ricordo, nato dalla rabbia di quei momenti, quello dell’uccisione di uomini, che avevano il torto di stare dalla parte sbagliata, dalla parte del sostegno a un regime oppressore e a un esercito criminale. In due giorni, due stragi". E poi pone la questione centrale della memoria.
Su quei fatti, grazie al Corriere e al successivo libro dello storico  Bruno Maida "Prigionieri della memoria" non ci sono più misteri. Ma la sinistra collegnese che per 70 anni ha rimosso volutamente quel ricordo non ha ancora fatto davvero i conti con la memoria collettiva. Ecco perchè assume grande importanza il contributo di don Testa pubblicato sul sito del Pd. Può essere l'inizio di quel percorso condiviso  per il recupero della memoria che da molti anni chiedo senza successo. Anche quest'anno, in occasione del 70° anniversario della Liberazione ho posto il problema al sindaco e al presidente dell'Anpi, senza avere risposte. Ho taciuto pubblicamente perchè non ho voluto creare ancora una volta polemiche sterili. Sono anni che sostengo che solo la sinistra collegnese, responsabile del lungo silenzio, avrebbe potuto e dovuto risolvere il problema della memoria nelal sua interezza. E', invece, proprio quella memoria che i militanti collegnesi di SEL, a partire dall'assessore e dalla consigliera comunale, vogliono continuare a tenere monca come si è fatto per molti decenni. 
Sarebbe bello se ora finalmente si aprisse un confronto vero tra chi vuole ricordare e chi vi si oppone in modo da rimuovere questo tappo antistorico che oggi non ha ragione di essere, se mai ne ha avuto una.
Giovanni Lava

Per chi ne volesse sapere di più legga su questo blog il post del 2011 (leggi) oppure digiti nel motore di ricerca del Blog di CIVICA "I fatti del 1945" e davvero ne avrà da leggere.

venerdì, maggio 08, 2015

CASCIANO: LA MIA PIANIFICAZIONE URBANISTICA DELLA CITTA'.

CIVICA ha incontrato il sindaco.
Eppur si muove! A sentire ieri pomeriggio il sindaco Francesco Casciano nel corso dell'incontro con la delegazione di CIVICA qualcosa bolle in pentola circa la pianificazione urbanistica della città. Dopo un anno di governo per la prima volta abbiamo sentito parlare di nuovo di Campo Volo, di via De Amicis, del Pip.
L'incontro era stato chiesto da CIVICA con una lettera protocollata il 26 marzo scorso all'interno di quella azione di confronto con l'amministrazione che era partita con l'assessore Antonio Garruto sulle politiche del lavoro per i giovani e proseguita con l'assessora Grazia De Nicola sulle politiche assistenziali. Al sindaco abbiamo chiesto in primo luogo che il Comune si attrezzi per assistere i cittadini che hanno bisogno nel rapporto con la burocrazia pubblica di un "difensore civico", figura non più prevista dalla legge a livello comunale ma solo a livello regionale. Su questo tema il segretario generale ci ha dato assicurazione di studiare la cosa rispetto alle altre amministrazioni. Per quanto riguarda il Comune di Collegno, infatti, per qualsiasi controversia  è già attivo un servizio di tutela del cittadino.
Ma l'argomento che ci stava più a cuore era proprio la politica urbanistica, al momento un oggetto misterioso a cui però il sindaco in più di un'occasione ha fatto accenni che ci avevano incuriositi.
Assistito dall'assessora alla pianificazione territoriale e alla innovazione urbana Barbara Martina,
il sindaco dopo aver molto insistito sulla scelta per lui irrinunciabile di un percorso partecipativo che coinvolga tutti, ci ha consegnato una copia della traccia di lavoro datata proprio 7 maggio e che a suo dire è la stessa consegnata alla sua maggioranza. Sicuramente un gesto impensabile nello scorso mandato, quando spesso i documenti importanti non venivano consegnati neppure a tutti i consiglieri di maggioranza. Una scelta, quella del sindaco, che sotto traccia abbiamo avvertito come non condivisa da tutti i suoi. Casciano l'Ecumenico pare però  proprio deciso a non demordere dalla sua linea di condotta se si è spinto a dire che saranno i cittadini a giudicare alla scadenza del mandato. "Il percorso partecipativo all'apparenza sembra far perdere tempo, ma alla fine si dimostra più veloce" ha chiosato il sindaco.
Certo se si guarda ai dieci anni precedenti, le forzature e l'assenza di partecipazione non è che si sono rivelati molto produttivi. Va pur detto che ci troviamo in una fase di crisi economica tale, che a differenza del passato nessuno dei cementificatori sta con il fiato sul collo degli amministratori, anzi ...
Ma cosa dice il promemoria del sindaco? Quattro sono i punti elencati. il  Piano strategico partecipato comunale "COLLEGNOmetroPOLIS 20125" sulla scorta del Terzo Piano strategico "Torino Metropoli 2015"; Delibera di indirizzi di via DeAmicis e Campo Volo; Programma di rigenerazione urbana e infine il Riordino delle aree industrialòi e commerciali comprese tra il confine di Pianezza, la ss 24 e la tangenziale (ex macello), Pip). Quattro titoli e poco più.

Su questi temi come CIVICA abbiamo detto al sindaco che siamo pronti al confronto, ovviamente partendo da quelle che sono le nostre posizioni e se il percorso sarà seriamente partecipato come si afferma. Abbiamo espresso intanto la nostra soddisfazione per il fatto che a quanto pare la famigerata APEA che si sarebbe mangiato altri 600 mila metri quadrati di terreni agricoli sia andata in soffitta e non se ne farà più nulla.
Molto ci sarà invece da dire sulle ipotesi di soluzioni per via De Amicis e Campo Volo. Partire dall'ennesima delibera di indirizzi non ci pare una cosa seria, visto il fallimento di quelle precedenti. Noi siamo per un progetto di variante che chiarisca subito dove si vuole andare a parare e che costringa tutti a confrontarsi con le norme urbanistiche in vigore.
Abbiamo anche chiesto due cose precise: che i consiglieri comunali e le forze politiche presenti in consiglio vengano considerati almeno alla stregua degli altri portatori di interessi e quindi coinvolti negli incontri che si organizzano; la seconda che i neonati comitati di quartiere si facciano carico di organizzare incontri pubblici con la popolazione per coinvolgere i cittadini sulle scelte da farsi.
In ogni caso l'incontro dal nostro punto di vista è stato positivo ed interessante. Staremo a vedere se alle parole poi seguiranno i fatti e se chi nella maggioranza preferisce i comportamenti muscolari avrà la meglio o meno.
Giovanni Lava

lunedì, maggio 04, 2015

ASCIA SELVAGGIA COLPISCE ANCORA.

Presentata un'interrogazione di CIVICA contro la potatura degli alberi in piena vegetazione primaverile.
Le amministrazioni comunali passano, gli assessori all'ambiente e ai lavori pubblici anche, ma l'accanimento verso gli alberi della città resta.
Chi non ricorda la strage compiuta qualche anno fa lungo le sponde della Dora? Oppure il tentativo di radere al suolo gli alberi di via Trieste? Per citare solo qualche episodio.
L'altro giorno mi è arrivata la segnalazione di un cittadino che vi riporto: 
"Buongiorno,
le invio le foto scattate presso i giardini di via De Amicis angolo corso Antony.
L'addetto alle potature della cooperativa mi ha detto che è stato incaricato dal Comune: lui ha fatto presente che potare con i rami già pieni di foglie è  un danno per la pianta, si indebolisce, ma pare che non abbiano voluto sentire ragioni.
Stessa cosa mercoledì scorso all'interno del Parco della Certosa: ho chiesto a degli addetti che stavano potando alberi a basso fusto con gemme e fiori, loro hanno fatto presente che non è il momento giusto per effettuare certe potature, ma pare che tutti facciano quello che gli dice il Comune.
Io resto sempre più sbalordito e amareggiato.
Le ultime due foto sono state scattate al campo di calcio di corso Antony: queste potature estreme sono state fatte un paio di mesi fa, e io mi chiedo chi abbia dato il via libera, la società di calcio o il Comune?" Lettera firmata.
Per la "potatura" degli alberi del campo di calcio  ce n'eravamo già occupati qualche mese fa quando fummo informati dai cittadini che abitano nei palazzi di fronte. 

L'assessore se ne dolse, ma intanto ora la cosa si ripete ad opera del Comune stesso.
Siccome non posso pensare che vi siano chissà quali interessi dietro, la cosa più probabile è l'incultura ambientalista che nonostante tutto continua ad albergare negli uffici dei lavori pubblici responsabili della cura del verde. Nè pare che quelli dell'ambiente che pure quella cultura dovrebbero possederla d'ufficio siano in grado di incidere più di tanto sui loro colleghi alloggiati nel parco Dalla Chiesa. Intanto è trascorso un anno dalle elezioni, ma della Consulta per l'Ambiente neppure l'ombra.
Confesso che c'è di che farsi cascare le braccia e non solo quelle.
Per intanto questa mattina ho fatto protocollare l'ennesima interrogazione in merito, che vi allego.
Giovanni Lava


Al Sindaco di Collegno 

Interrogazione con risposta scritta e orale

Oggetto: Potatura alberi fuori stagione.
A seguito della segnalazione di un cittadino che così mi scrive: “Buongiorno,
le invio le foto scattate presso i giardini di via De Amicis angolo corso Antony.
L'addetto alle potature della cooperativa mi ha detto che è stato incaricato dal Comune: egli ha detto di aver fatto presente che potare con i rami già pieni di foglie è  un danno per la pianta, perchè si indebolisce, ma pare che in Comune  non abbiano voluto sentire ragioni.
Stessa cosa mercoledì scorso all'interno del Parco della Certosa: ho chiesto a degli addetti che stavano potando alberi a basso fusto con gemme e fiori, loro hanno fatto presente che non è il momento giusto per effettuare certe potature, ma pare che tutti facciano quello che gli dice il Comune.
Io resto sempre più sbalordito e amareggiato.
L’ultima foto è stata scattata al campo di calcio di corso Anthony: queste potature estreme sono state fatte un paio di mesi fa, e io mi chiedo chi abbia dato il via libera, la società di calcio o il Comune?”
Il sottoscritto consigliere della lista “CIVICA Movimento democratico per Collegno” interroga il Sindaco e agli assessori competenti per sapere: 
  1. I motivi di questo ulteriore attacco agli alberi della città;
  2. Se  esistono delle norme nelle potature che impedisca al Comune, ma anche ai privati di compiere azioni del genere;
  3. Se si intende una volta per tutte adottare un severo protocollo che eviti tali interventi;
  4. Chi sono i responsabili dello scempio e se individuati come saranno sanzionati.
Collegno, 4 Maggio 2015
Giovanni Lava  


P.S. Si allegano le foto del cittadino.