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giovedì, aprile 17, 2014

ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE CON IL BOTTO

 
La campagna elettorale del sindaco (e dell'assessore).
Il sottoscritto e i candidati della lista CIVICA ci siamo recati ieri pomeriggio nel parco Dalla Chiesa per la foto di gruppo e abbiamo notato intorno al vascone della Pace una certa "ammuina" capeggiata dal sindaco e dall'assessore coi baffoni. In prima battuta ho pensato ad una delle iniziative "culturali" dell'assessore. Solo più tardi ho visto il manifesto ritratto nella foto sopra. "Il parco è nostro, viviamolo" firmato Silvana Accossato. Una bella scoperta davvero. Che il parco fosse loro forse i cittadini che lo affollano da mane a sera se ne erano già accorti da un bel po' di anni. Che quindi si dovesse incitarli a viverlo appare davvero pleonastico. Che poi per viverlo meglio occorra indossare una maglietta bianca, non lo so. Qualche volta mi è capitato di "viverlo" con una maglietta bianca addosso, ma confesso di non aver notato differenze di sorta. Sarà stato perchè non avevo ricevuto la benedizione del nostro sindaco?
Che un sindaco al termine del suo mandato non abbia nulla di meglio da fare - con tutte le cose che avrebbe voluto realizzare e non è riuscito a portare a termine  - che andare a "vivere" il parco insieme a cittadini in maglia bianca in un pomeriggio assolato... Boh! Se non altro potrebbe dedicarsi insieme al suo assessore a fare campagna elettorale visto l'avvicinarsi delle elezioni regionali e comunali. Campagna elettorale? Ma vuoi vedere che si trattava di una iniziativa elettorale camuffata? No, non è possibile conoscendo quanto impegno questo sindaco ci ha messo a non sprecare risorse pubbliche, come con i debiti di Collegno 2000 e e quelli lasciati dalla TOP.
Proprio il giorno prima dell'approvazione del Bilancio comunale per il 2014 tutto lacrime e sangue lei non si sarebbe mai permessa di sprecare il denaro dei cittadini per far stampare il manifesto e organizzare l'iniziativa solo per farsi la campagna elettorale. Il mio amico a cui sto dicendo queste cose se la ride ...Ma no, tu dici che ...
Tornando a parlare di cose serie, questa sera dalle 17,30 in poi andrà in scena quella che immagino sia l'ultima riunione del Consiglio Comunale 2009/2014. E che consiglio comunale! Se andate a leggere l'ordine del giorno potrete constatare che vi sono ben 17 punti. Dopo mesi in cui o non si teneva il consueto consiglio mensile o all'odg vi era una, due delibere al massimo, 17 in un colpo solo fa una certa impressione. Non so se riusciremo ad esaurirli per la notte di Pasqua.
Qui e ora sarebbe lungo entrare nel merito dei singoli punti. Il piatto forte è senz'altro l'approvazione del Bilancio 2014. Domani vi racconterò come è andata. Se è andata.
Giovanni Lava

lunedì, aprile 14, 2014

QUELLA CHE DOVEVA ESSERE UNA TRANQUILLA DOMENICA ELETTORALE

IL BANCHETTO DI CIVICA CON ALLE SPALLE IL CONCERTONE DI CASCIANO
La coalizione di Casciano assorda i cittadini nel parco
Doveva essere una tranquilla domenica al parco Dalla Chiesa. Almeno questo è quello che credevamo quando a febbraio chiedemmo l'autorizzazione per mettere il banchetto di Civica per raccogliere le firme per la presentazione della lista. Allora ci fu detto che al momento c'era solo la richiesta dei Cinquestelle.
La previsione di tranquillità si è rivelata quanto mai sbagliata.
Per chi non ha fonti di finanziamento pubbliche o private l'unico modo per farsi conoscere e far conoscere le proprie proposte è quello di organizzare iniziative non costose,  possibilmente garbate e a basso impatto ambientale e poi ...metterci tanto olio di gomito. Così ieri ci siamo precipitati al parco alle 14 per primi per occupare la postazione migliore, sicuri che anche altri avrebbero avuto la nostra stessa idea. Per non dar fastidio a nessuno dei  frequentatori del parco abbiamo trasportato a piedi le nostre cose ma non avevamo fatto i conti con la prepotenza del candidato del Pd e del suo entourage composto in gran parte di dipendenti comunali precettati per l'occasione. Dopo un'oretta dal nostro arrivo sono arrivati con il loro furgone e le loro casse acustiche e si sono piazzati proprio alle nostre spalle cominciando a sparare musica a tutto volume alla faccia di chi magari nel parco si era recato per rilassarsi. Ovviamente è stato perfettamente inutile che me ne sia lamentato con il loro candidato sindaco. La risposta è stata che avevano tutte le autorizzazioni in regola. Noi non avevo alcun dubbio a proposito. La domanda a chi di dovere è su come si possa autorizzare un concerto elettorale a tutto volume nello stesso luogo dove è stata in precedenza concessa l'occupazione ad altri gruppi politici impedendo loro di fatto di parlare con i cittadini.
Alla fine non abbiamo avuto altra scelta che andarcene da lì.
La cosa ovviamente non sorprende affatto, visto che del Comune e del suo territorio hanno fatto una proprietà privata. Come non sorprende più, ma resta sempre scandalosa, la partecipazione all'organizzazione della campagna elettorale dei dipendenti comunali che ovviamente hanno tutto il diritto di partecipare alla competizione elettorale, ma non di utilizzare il loro ruolo magari in orario di servizio per servizi di corvees a cui sono comandati.
Per esempio mercoledì della scorsa settimana al mercato di Santa Maria veniva distribuito da un dipendente comunale un volantino con l'invito a partecipare ad una serata di prevenzione del tumore al seno dove primeggiavano a caratteri cubitali  la firma dell'assessore Tenivella e del sindaco Accossato, entrambi ovviamente in campagna elettorale, i quali con l'iniziativa c'entravano poco, visto che a organizzarla erano più soggetti: Asl, Comune e un'associazione di volontariato, nessuno dei quali però si firmava.
Questi mezzucci dozzinali, come quella di tener fermi i lavori pubblici per un anno per scatenarli nell'ultimo mese prima delle elezioni, o le inaugurazioni più o meno fasulle di tutto e di più , questa volta però non basteranno, perchè li manderemo a casa a riposarsi un po' dopo decenni di occupazione del Palazzo. E loro lo sanno.
Qui sotto un piccolo scampolo della prepotenza di ieri.

martedì, aprile 08, 2014

PRIMA TI INAUGURO, POI FORSE TI RINAUGURO UN'ALTRA VOLTA.

 E' partita la campagna delle inaugurazioni pre-elettorali.
L'altro giorno abbiamo parlato del malcostume preelettorale da parte dell'amministrazione a proposito di asfaltature delle strade. Non è il solo. Un altro cavallo elettorale cavalcato tradizionalmente è quello delle inaugurazioni. Sotto elezioni si inaugura di tutto: la strada, il supermercato, il monumento, e così via. L'altro giorno si è inaugurato l'orto che cura. bella cosa, peccato che manchi ancora la convenzione, per cui gli interessati vivono nell'incertezza del futuro e della possibilità di realizzare il progetto. Ma certo il sindaco non poteva aspettare le certezze. Ora si attende anche l'inaugurazione del restauro dei portici del chiostro della Certosa. A vedere le condizioni del cantiere, l'inaugurazione a metà aprile appare un po' prematura. E poi la fretta come sempre fa i gattini ciechi, ma consente come è già successo di inaugurare più volte la stessa opera.
Poco più di due anni fa fu inaugurato in pompa magna il portale interno della Certosa.
Ora a distanza di due anni guardate come è ridotto. E' già tutto rovinato. Ed è sempre così quando si tratta di opere pubbliche. Una vera tragedia, costano come o più di un'opera privata, e durano niente. Così poi si riparte da capo.
Riuscire a garantire lavori a costi non maggiorati e che durino nel tempo, è una delle grandi scommesse che un'amministrazione dovrebbe porsi come uno degli obiettivi prioritari. Ed è sicuramente uno degli obiettivi che ci proponiamo come CIVICA per governare la città: smantellare andazzi e costumi consolidati  nella realizzazione dei cosiddetti lavori pubblici che fanno sì che le opere pubbliche chissà perchè alla fine costano sempre qualcosina in più e soprattutto durano niente. Quando va bene dopo dieci anni devono essere ristrutturate. Pare che alla nuovissima scuola Bertotti, dopo due mesi dall'inaugurazione  già pioveva dentro.
Ci rendiamo conto che non sarà un obiettivo facile da raggiungere, ma noi ce la metteremo tutta.
Giovanni Lava

venerdì, aprile 04, 2014

ASFALTO ELETTORALE

Ogni cinque anni si ripete il rito, secondo tradizione.
Se ogni anno le rondini tornano a primavera, ogni cinque anni tornano le asfaltature delle strade prima del voto per l'elezioni del nuovo sindaco. Si tratta di una tradizione che si perde nella notte dei tempi. La formula viene trasmessa da sindaco a sindaco e consegnata nel passaggio delle consegne: "Ricorda che le strade non vanno mai asfaltate prima dei due mesi che precedono il voto, in modo che i cittadini storditi dall'odore caldo e appiccicoso del catrame, dimentichino le tante inadempienze e tornino in massa a votare per noi". Più o meno questa deve essere la consegna.
Così nei giorni scorsi campeggiava sulla prima pagina del sito web del Comune la lieta novella: 800 mila euro destinati a riasfaltare le strade. Evviva! E non importa se schiere di automobilisti nei mesi precedenti hanno scassato la loro auto nelle buche tremende di cui erano costellate le strade cittadine. A chi si lamentava, la risposta era sempre la stessa: non ci sono soldi e quei pochi che ci sono non possiamo spenderli per colpa del patto di stabilità sottoscritto da Berlusconi.
E non importa se tanti cittadini si sono fatti male, cadendo per aver messo il piede in una buca.
A una nostra concittadina che si era fatta male seriamente, cadendo dopo aver messo il piede in una buca, dal Comune qualcuno gli ha detto: "Ma signora doveva stare più attenta perchè quella buca era lì da molto tempo, doveva saperlo che c'era!". Pare che la buca sia ancora lì dopo mesi dall'incidente. Chissà se verrà tappata ora con gli 800 mila euro.
Al di là dell'ironia con la quale sto affrontando l'argomento, si tratta non solo di un pericoloso malcostume - risparmiare negli anni precedenti per poter poi fare i fuochi d'artificio alla vigilia del voto - ma anche della scarsa considerazione che i nostri baldanzosi amministratori hanno dell'intelligenza dei propri cittadini e allo stesso tempo della loro crassa stupidità, ripetendo riti che forse potevano andar bene ai tempi che a Napoli regnava Lauro (quello della scarpa sinistra prima del voto e della scarpa destra dopo il voto).
Siccome però i soldi, visto lo stato disastroso delle strade in ogni caso non bastano, dove non riescono ad asfaltare, rifanno le strisce bianche, che costano molto meno ma rifanno un po' il trucco alle strade.
L'altro ieri si sono ricordati anche della fontana davanti al municipio con la bella statua dello scultore Gabriele Garbolino, dopo anni di incuria erano lì a pulirla. Chissà quante altre azioni del genere vedremo nei prossimi giorni.
In questi giorni che giro la città come candidato sindaco, la gente mi chiede se anch'io faccio delle promesse che poi non saranno mantenute. Bene, questa posso farla sicuro di mantenerla: se sarò eletto sindaco, prometto di istituire una sorta di semestre bianco nell'asfaltatura delle strade, cioè sarà vietato asfaltare le strade nei sei mesi che precedono le elezioni.
Giovanni Lava

lunedì, marzo 22, 2010

I costi esorbitanti della campagna elettorale

I benpensanti storcono il naso, ma è davvero così scandaloso?
La corsa ai manifesti preelettorali iniziata già dall’estate scorsa in vista di un posto nel nuovo consiglio regionale e poi l’overdose della campagna elettorale hanno fatto storcere il naso a più di un benpensante, vero o presunto che sia. Indubbiamente per guadagnarsi un posto al sole di Palazzo Lascaris di quattrini ...