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martedì, novembre 04, 2014

LA TOP E LE CRITICHE A CASCIANO

Bocciata la commissione di indagine.
L'immagine dello struzzo che caccia la testa sotto la sabbia ma lascia indifeso il sedere all'aria con la quale il consigliere Carlo Boetti Villanis ha commentato giovedì scorso in consiglio comunale la scelta della maggioranza di non accettare la proposta di CIVICA di nominare una commissione d'indagine sulla Top sarà anche stata non troppo elegante, ma ha senz'altro colto nel segno. Una scelta che appare incomprensibile, tanto più se la Top - come sostiene il Pd - sotto la presidenza dell'attuale sindaco Casciano non solo non ha creato debiti, ma ha anche svolto un ruolo positivo per la città.

A questo proposito forse è il caso di aprire una parentesi. Più volte è stato detto in consiglio e in città da esponenti del Pd che le critiche di CIVICA alla gestione della Top fossero non solo strumentali, ma anche il frutto di una questione personale tra il sottoscritto e l'attuale sindaco. Su questo punto vorrei che non ci fossero dubbi: a me  Francesco Casciano personalmente non ha mai fatto qualcosa da dovercela avere con lui. Quando per ben due volte, durante le primarie del centrosinistra e il giorno della presentazione della sua giunta, sono stato raggiunto da una sua telefonata con la quale mi chiedeva un incontro, ho sempre accettato di buon grado. Nel corso degli incontri, gli ho anche mostrato tutta la mia simpatia personale, l'ho spronato a impegnarsi per il bene di Collegno e ho accettato il suo invito a collaborare dai banchi dell'opposizione, anche se per CIVICA dopo i suoi primi atti, soprattutto le nomine, resta alquanto arduo mettere in atto il proposito. Se Francesco Casciano è stato, è e sarà oggetto delle mie critiche, ciò è dovuto ai ruoli da lui ricoperti nei 20 anni precedenti e al fatto di far parte di quel gruppo politico trasversale inamovibile che da troppi anni fa il bello e cattivo tempo a Collegno, operando più in funzione della carriera che dei reali interessi della città. Ma niente di personale in tutto questo. E' un ottimo e fortunato ragazzo. Nel corso delle tante mie critiche di cui è stato oggetto, posso anche aver qualche volta esagerato o aver detto cose non verificate come avrebbero meritato, come quando ho sostenuto che passando dalla Top al Cidiu gli era stato raddoppiato lo stipendio. Aumentato sì, raddoppiato no, anche se sicuramente si era trattato di un bella promozione. Va anche detto che dai bilanci della Top emerge che tecnicamente la situazione economica è andata fuori controllo dopo il passaggio di Casciano al Cidiu. Quando parlo di sue responsabilità nella disastrosa fine della Top mi riferisco al fatto che ne è stato presidente dal giugno 2004 al giugno 2010, sei anni di cui quattro (2004, 2006, 2007 e 2008) hanno fatto registrare un utile complessivo di 36.574 euro e due (2005 e 2009) un passivo complessivo di 30 mila euro. Sui sei anni ci sarebbe dunque un piccolo utile di 6.574 euro. Uso il condizionale, perchè il 2010 in cui per metà è ancora presidente Casciano, per l'altra metà Zaffino, farà registrare un passivo di ben 46.126 euro. Tutto demerito dei sei mesi scarsi di Zaffino? Può essere, se si considera che il 2011 si chiuderà con un passivo di 251 mila euro e e il 2012 di ulteriori 276 mila (ma la Top era già in liquidazione). Immagino che essere preso di mira dalla mia verve polemica (sono più di 40 anni che mi alleno) non debba far piacere a nessuno. So di essere a volte per amor di polemica un po' "esagerato", ma se capita qualche volta di offendere la sensibilità di qualcuno, non lo faccio per cattiveria ma solo per amor di verità, verità che da giornalista so non essere per sua natura mai nè unilaterale nè obiettiva al cento per cento. Perciò se ho offeso la persona di Casciano chiedo venia, non era mia intenzione. Ma se ho fatto arrabbiare il politico, ciò fa parte del mio ruolo di oppositore. Anch'io mi sento da "politico" spesso offeso ed umiliato dall'arroganza del Palazzo. In questi frangenti, però, come privato cittadino non mi offendo e non porto rancore.

Tornando al consiglio comunale e alla bocciatura della mozione per la re-istituzione di una commissione di indagine sulla Top, non si capisce proprio perchè il Pd non l'ha voluta, visto che dicono di essere in una botte di ferro. Almeno due restano i motivi, anzi tre, per cui la commissione di indagine è una grande occasione mancata, un caso di assoluta miopia politica.
In primo luogo la commissione d'indagine della scorsa legislatura non ha potuto portare a termine il suo mandato e non per colpa sua. L'ultima volta che ci siamo riuniti è stato il 13 dicembre 2013, quando abbiamo ascoltato l'interessante testimonianza del dirigente dei Lavori Pubblici di Collegno (tra l'altro erano mesi che la aspettavamo invano). Poi, nonostante le pressanti richieste scritte dei commissari, non è stata più riconvocata. Non è stato possibile, perciò, scrivere, discutere e approvare una relazione politica finale che mettesse un punto fermo alla vicenda e portasse così a termine il lavoro per cui la commissione era nata. Ancora un inutile spreco di denaro pubblico.
In secondo luogo nella delibera della Corte dei Conti si dice espressamente che la sua relazione è indirizzata al consiglio comunale per "le necessarie e opportune valutazioni". La maggioranza prima ha impedito la convocazione di un consiglio comunale straordinario e poi la nomina della commissione d'indagine che avrebbe potuto approfondire i temi della relazione che riguardano il consiglio comunale da vicino. Per la maggioranza tutto è trasparente e non c'è niente da discutere e degli inviti della Corte dei Conti se ne fa un baffo!
In terzo luogo, il primo ad avere interesse al raggiungimento di un pronunciamento politico da parte del consiglio comunale dovrebbe essere proprio Francesco Casciano e non nella veste di ex presidente della Top, ma in quella di sindaco. Un'occasione per rassicurare che non un euro dei cittadini di quelli spesi per chiudere la Top è stato utilizzato senza che ve ne fosse la necessità.
Stupefacente, infine, la posizione di quei consiglieri della maggioranza che hanno sostenuto che non ci fosse bisogno che della questione se ne occupasse il consiglio comunale, visto che se ne sta occupando la magistratura contabile. E poi dicono che la politica ha abdicato a favore dei giudici.
Giovanni Lava

giovedì, ottobre 30, 2014

L'INNOMINATO DI COLLEGNO.

La censura colpisce anche la Voce del Popolo.
Come se non bastasse La Stampa, ora si ci mette anche La Voce del Popolo a censurare il mio nome. Sono diventato innominabile e quindi l'Innominato di Collegno. Della Stampa non mi sorprendo più. Il giornalista che si occupa di Collegno è stato il solo che, quando è stata resa pubblica la delibera della Corte dei Conti sulla Top ha potuto redarre un articolo con un diluvio di dichiarazioni di Francesco Casciano, cioè di uno che della Top è stato il presidente per sei anni, e non una riga su chi invece per sei anni e più ne è stato il critico più attendibile e documentato. 
Ora quel testimone di informazione monca è stato raccolto dalla Voce del Popolo, il giornale diocesano in distribuzione in questi giorni nelle buche di Collegno. Se da una parte appare encomiabile il fatto di prestare attenzione allo scandalo Top dopo che la Corte dei Conti ha dichiarato illegittime le delibere che hanno stanziato i fondi per ripianare i debiti, dall'altra mi ha lasciato basito il fatto che ancora una volta vengano riportate le tesi di Casciano con tanto di nome e cognome, mentre la battaglia per la verità che CIVICA ha condotto da molti anni a questa parte si riduce ad una riga di testo senza citare la fonte. Un modo molto molto singolare di fare informazione.
Così questa volta ho preso carta e penna e ho scritto la lettera che segue al direttore del settimanale cattolico con la speranza di avere un po' di giustizia, finalmente.
Giovanni Lava
Egregio Direttore,
è in distribuzione in questi giorni a Collegno il numero 39 del 26 ottobre 2014 del suo giornale, numero che contiene un ampio inserto sulla nostra città. Nel leggerlo - come è mia abitudine - l’attenzione è caduta sull'articolo a pie’ di pagina dal titolo “Top, vicenda da non ripetere”  a firma di Beppe Vandoni. Confesso che da subito, a leggerne il titolo, ho pensato: “Ma guarda che bravi a scrivere della scandalosa  vicenda di cui come giornalista e come consigliere comunale mi sono occupato per molti anni”.
Quale delusione e tristezza quando, leggendo l’articolo, ho potuto constatare che anche la gloriosa Voce del  Popolo censura la realtà dando ampiamente voce alle tesi del sindaco, il principale se non unico responsabile nei suoi panni di ex coordinatore del Pd e di ex presidente della Top dell’insuccesso della società e quindi del dispendio dei denari pubblici, e cancella di fatto chi si è occupato da molti anni in qua a denunciare un fallimento ampiamente annunciato. Si arriva fino a scrivere a chiusura dell’articolo che “qualche consigliere valuta in circa 800 mila euro” il danno economico. Ebbene quel consigliere è il sottoscritto, che da sempre è stato in prima linea nel denunciare la mala politica e la vicenda Top in modo particolare, come lei stesso potrà verificare dal blog www.civicacollegno.it.
In nome della legge sulla Stampa la invito a rimediare all'infortunio e a dare rilievo non solo al Palazzo ma anche all'opposizione, rendendo pubblica questa lettera e citando per nome e cognome i protagonisti di una notizia come la legge e la deontologia professionale impone. Ma su questo non penso di dover essere io ad insegnarle il mestiere.
Distinti saluti,
Collegno, 30 Ottobre 2014
Giovanni Lava
Consigliere comunale di Collegno
Giornalista, tessera dell’Ordine n° 58072

mercoledì, ottobre 01, 2014

TOP: CITTADINO AVVISATO MEZZO SALVATO.

Il conflitto d'interesse del sindaco. 
Con qualche giorno di ritardo - sempre meglio non scrivere a caldo, anche se è difficile su certe vicende scriverne anche a freddo - vediamo che cosa è accaduto nel consiglio comunale di mercoledì scorso. Intanto abbiamo assistito alla surroga del consigliere Macagno trasferitosi nell'anticamera del sindaco a spese dei cittadini. No, non riusciamo proprio a farci l'abitudine, non riusciamo a non ritenere scandalosa la disinvoltura con la quale i nostri eroi dalla doppia morale riescono a a predicare bene e razzolare male. Gli orfani inconsolabili di San Berlinguer, che si sciacquano la bocca con la questione morale da lui posta trent'anni fa, sono gli stessi che non battono ciglio quando quella stessa morale mettono sotto i piedi.
Finora a Collegno non si era mai visto che un consigliere comunale eletto dal popolo con un bel mucchio di preferenze invece che onorare il mandato affidatogli dagli elettori traslocasse nello staff del sindaco. Lo staff come una sorta di società partecipata. Visto che le poltrone fornite da queste ultime cominciano a scarseggiare, si è pensato bene così di raschiare il barile nella spartizione della cosa pubblica pur di accontentare i famelici appetiti della cricca.
A seguire abbiamo assistito all'esposizione da parte del sindaco del suo programma di governo pieno di buoni propositi, così generici da consentire di fare tutto  e il contrario di tutto.
Dulcis in fundo la delibera della Corte dei Conti sulla TOP, liquidata dalla maggioranza che governa Collegno alla stregua di un argomento appena appena fastidioso. La delibera non ha mutato di una virgola l'atteggiamento tenuto dagli amministratori collegnesi che possiamo riassumere così: "La TOP ha operato bene, meglio non poteva fare e il suo presidente - oggi sindaco della città - non solo non ha nulla da rimproverarsi, ma anzi è stato un benefattore della città. Se si continua a parlare di TOP è solo per motivi di propaganda elettorale da parte di un'opposizione che non ha argomenti".  Le illegittimità rilevate dalla Corte dei Conti? "Propaganda anche quella". Conseguenze? "Nessuna, altro che dimissioni del sindaco".
L'atteggiamento ricorda lo stesso mantenuto in occasione della vicenda Valentino. Avete presente lo struzzo che mette la testa sotto la sabbia? Peggio. Solo che allora il misfatto era stato commesso da un'altra parte. Oggi qui ad essere messo in discussione è tutto il Palazzo. E infatti, al di là delle apparenze, a tremare è tutto il Palazzo.
Indecente poi la difesa che vuole confondere la storia della TOP con la storia del PIP, quando si afferma che senza la TOP la ELBI e tutte le aziende ivi localizzate sarebbero andate da un'altra parte. Patetiche bugie da parte di chi è costretto consapevolmente ad arrampicarsi sugli specchi per difendere l'indifendibile, e cioè una storia scandalosa sin dall'inizio.
Altrettanto patetica è la tesi di chi sostiene che è stato giusto da parte del Comune pagare i creditori della TOP, i poveri artigiani che hanno svolto il lavoro di manutenzione nelle scuole. Intanto i debiti maggiori della TOP non erano verso gli artigiani, ma con le banche. Si finge poi di non sapere che il Comune quei lavori li aveva già pagati al cento per cento e anche qualcosa in più attraverso le fatture presentate di volta in volta dalla TOP e che ora è tornato a pagarle al 65 per cento. Tanto i soldi sono dei cittadini, mica della cricca che ha governato e continua a sgovernare Collegno. La domanda che i nostri eroi da avanspettacolo non si fanno è: che fine hanno fatto i soldi pagati dal Comune a fronte delle fatture presentate dalla TOP e che dovevano servire a onorare i debiti contratti con terzi, visto che è stato necessario farvi fronte una seconda volta? Come, dove, quando sono stati sperperati? Chi ne risponde? In fondo è quanto contesta la Corte dei Conti che fino a prova contraria è l'organo dello Stato che controlla la correttezza dell'utilizzo dei soldi pubblici. O la Corte dei Conti scrive sotto dettatura da parte del sottoscritto?
I nostri eroi sono tanto sicuri del fatto loro e della bontà delle loro azioni che hanno fatto carte false pur di non concedere un consiglio comunale straordinario dove ci sarebbe stato il tempo e il modo di affrontare seriamente le questioni poste dalla Corte. Si sono "nascosti" come chi ha una fifa matta, non certo come chi non ha nulla da temere.
Mercoledì scorso si è toccato con mano l'imbarazzante situazione politica in cui ci troviamo. Un sindaco che, appena ricevuto il mandato di rappresentare gli interessi dei cittadini collegnesi, sulla scorta delle illegittimità rilevate dalla Corte dei Conti non può andare a fondo di una vicenda che è costata molte centinaia di migliaia di euro alle casse comunali, e non può farlo perchè dall'altra parte del tavolo c'è sempre lui e i suoi sodali politici. Casciano contro Casciano.
Un bel conflitto d'interessi, non c'è che dire. I cittadini di Collegno, però, tutto possono dire tranne di non essere stati informati prima del voto.
Giovanni Lava

giovedì, settembre 18, 2014

TOP: QUANDO LA VERITA' E' INDIGESTA.

La maggioranza nega il consiglio straordinario e cerca di nascondere sotto il tappeto di dieci delibere le contestazioni della Corte dei Conti.
Le 38 pagine della delibera della Corte dei Conti con i numerosi rilievi di illegittimità alla condotta dell'amministrazione comunale sulla vicenda TOP sono poco più che un'esercitazione accademica che non porterà a nulla. Questa la tesi sostenuta oggi pomeriggio nella conferenza dei capigruppo dal sindaco e dalla sua maggioranza, con una foga forse solo un po' eccessiva per poterla ritenere una tesi di cui si è profondamente convinti.
Per il sindaco la storia della TOP è una storia di cui andare orgogliosi. A suo dire le critiche del sottoscritto in primis e degli altri consiglieri di opposizione sono ascrivibili a rancore e calunnie di tipo personale, che solo grazie alla sua bontà di boy scout finora non hanno dato luogo a querele ... Per cui a buon intenditor ... I rilievi della Corte dei Conti? Quisquilie.
Sarà per tutto questo, per l'insignificanza della relazione della Corte dei Conti, che il sindaco, il suo presidente del consiglio e la sua maggioranza hanno respinto al mittente la richiesta  - avanzata secondo regolamento - presentata da tutta l'opposizione di affrontare in un consiglio comunale straordinario i rilievi mossi dalla Corte.
Se proprio volete affrontare l'argomento - ci è stato concesso con magnanimità - lo mettiamo al fondo dell'ordine del giorno del consiglio comunale di mercoledì 24 settembre. All'undicesimo punto. Con l'evidente e fondata speranza che l'ora tarda e la stanchezza possano avere la meglio sui consiglieri e sui cittadini interessati a saperne di più. Una decisione frutto di riunioni su riunioni che ha sposato la linea della fermezza nei confronti delle richieste dei consiglieri di opposizione e la negazione di ogni loro responsabilità.
La delibera della Corte dei Conti? Carta straccia. Il regolamento del consiglio comunale? Carta straccia. Parola d'ordine: "occultare" per quanto possibile la "splendida" esperienza TOP, come d'altronde aveva già fatto Casciano, che si era "dimenticato" di indicare nel suo curriculum preelettorale la presidenza pluriennale di una società così benemerita.

Confesso che li capisco e mi fanno persino tenerezza. Dopo anni di ostruzionismo della commissione di indagine sulla TOP per impedire di giungere a qualche conclusione in modo da poter pilotare al successo la candidatura di Francesco Casciano, non hanno fatto in tempo a godersi la vittoria elettorale e avviarsi verso una radiosa gestione del potere grazie alla maggioranza bulgara che si ritrovano senza intralci e rompicoglioni tra i piedi, che arriva la Corte dei Conti a guastargli la festa e a rimettere tutto in discussione. Si comprende così l'irritazione nei confronti di chi come noi vuole che i rilievi della Corte dei Conti vengano discussi nella massima istituzione cittadina, il Consiglio Comunale,  in un libero confronto davanti ai cittadini senza sotterfugi o mezzucci con lo spazio e la rilevanza che meritano. Un atteggiamento comprensibile, ma miope e che la dice lunga sulle formidabili capacità  politiche del gotha che governa Collegno. Abbiamo un sindaco che usa una riunione istituzionale per accusare chi lo critica e minacciarlo di querele come se fosse al bar. Un presidente del consiglio supino che non banfa perchè non ha proprio idea - perciò è anche difficile interloquire - del suo ruolo istituzionale di garante in primo luogo delle minoranze.

A questo punto vogliamo essere chiari a scanso di equivoci. Il nostro movimento CIVICA per Collegno e il sottoscritto sono interessati esclusivamente alla verità dei fatti e alla credibilità delle istituzioni cittadine. Ci interessa davvero poco se la Procura della Corte dei Conti comminerà o meno delle sanzioni. Noi ci auguriamo di no per solidarietà con gli inconsapevoli consiglieri comunali che nello scorso mandato hanno votato le delibere contestate. Lo hanno fatto, siamo certi, in assoluta buonafede. Con altrettanta convinzione sosteniamo che dal punto di vista politico quei conti con la vicenda TOP che la maggioranza che ha governato e governa questa città  non ha voluto fare a suo tempo nella Commissione d'indagine sulla TOP, dopo la delibera della Corte dei Conti, non sono più eludibili. L'ostruzionismo portato avanti nello scorso mandato, la decisione di questa sera di "nascondere" la discussione pubblica, da una parte alimentano e giustificano ogni tipo di sospetto, dall'altra non fanno che  rinviare il momento in cui delle spiegazioni dovranno essere date volenti o nolenti. Più avanti si andrà, peggio sarà. Abbiamo cinque anni davanti. Noi non demorderemo. Perciò nei prossimi giorni su questo blog cominceremo a pubblicare a puntate le osservazioni della Corte dei Conti e i risvolti politico-amministrativi che a nostro avviso comportano.
Giovanni Lava

martedì, settembre 09, 2014

TOP: UN ANNO FA AVEVAMO GIA' DETTO TUTTO E ANCHE DI PIU'

L'atto di accusa della Corte dei Conti sulla Top arriva un anno dopo l'articolo che segue scritto il 1 luglio 2013. Chi volesse saperne ancora di più scriva nel motore di ricerca di questo blog "la top" e potrà leggere tutto quello che CIVICA ha denunciato in questi anni in consiglio comunale e nelle piazze di Collegno. Scrivevo un anno fa:
UNA PATACCA COSTATA UN MILIONE DI EURO
La TOP affogata in una marea di debiti e finzioni.
L'approvazione stanca e burocratica giovedì scorso del bilancio comunale 2013  ha avuto nella TOP il solo momento davvero "caldo".
Quella della TOP è una storia esemplare di cattiva amministrazione e di sperpero di denaro pubblico. Una storia finita formalmente due anni fa con la sua messa in liquidazione, ma che ha avuto uno strascico nella seduta di bilancio di giovedì scorso per l'ennesima copertura dei suoi innumerevoli debiti: il Consiglio Comunale (la sua maggioranza Pd, IdV e Sinistra per Collegno)) ha staccato un altro assegno da 276.143 euro.
Qualcuno l'ha definita una bella idea gestita male e finita peggio. In realtà, carta canta, si trattava di una bufala già quando fu deliberata la sua nascita il 1/3/1999 e quando tre anni dopo vide la luce il 29 maggio 2002. A scorrere i documenti, risalta l'assoluta distanza tra i grandiosi obiettivi assegnati alla società - agli inizi addirittura una Spa - e la realtà dei fatti.
Nei compiti della TOP vi era la realizzazione del nuovo PIP (Piano degli insediamenti produttivi) lungo la Statale 24. Peccato che quando la società vide la luce, il Pip era già stato realizzato. Così la sua ragione sociale si ridusse alla gestione dell'area del Pip con la riscossione degli affitti degli immobili comunali e poco più, una sorta di amministratore di condominio. Un amministratore di condominio costato molto caro alla collettività.
Il primo presidente della Top, Claudio Milanesio, dopo due anni getta la spugna, dichiarando impossibile una gestione positiva della società e lasciando il testimone nelle mani di Francesco Casciano, che ha appena smesso i panni da assessore della giunta D'Ottavio.
La TOP svolge in allegria il ruolo che in quegli anni veniva assegnato alle partecipate municipali da partiti politici sempre più famelici. Un vero e proprio assalto alla diligenza dello Stato che ha prodotto la crescita tumultuosa del debito pubblico. Le partecipate consentono di ampliare all'infinito la pletora dei politici da sistemare e danno poi la possibilità di praticare azioni discrezionali non consentite direttamente all'ente pubblico.
Per esempio nel nostro caso capita che insieme a Casciano, politico senza più la poltrona di assessore mantenuta per 10 anni, diventi amministratore anche il signor Michele Zaffino, il quale nello stesso momento occupa anche la poltrona di amministratore della cooperativa S&T, di cui è presidente Alberta Pasquero, che vanta una lunga militanza nei Ds-Pd ed è una fedelissima della Bresso, quando questa era presidente della Regione.
Con un piede nella TOP e l'altro nella S&T Michele Zaffino concorre alla decisione di far dare dalla TOP una consulenza alla S&T. La consulenza inizia nel 2005 e dura fino alla messa in liquidazione della società nel 2011, una consulenza che parte da 2500 euro e arriva a superare i 4 mila euro mensili.
Intanto la TOP, che nel frattempo è diventata una Srl con solo capitale pubblico (90% Comune di Collegno e 10% del Cidiu), opera come società privata, così può affidare i lavori commissionati dal Comune a chi gli pare. E se li affida ad amici del sindaco, lo fa certamente a sua insaputa. E può anche assumere chi vuole. Così se la moglie di un consigliere comunale viene assunta, lo viene certamente all'insaputa del marito.
Se poi la TOP dà un incarico all'avvocato che casualmente in quel momento si trova a svolgere la mansione di amministratore della stessa TOP, questo avviene a sua insaputa. Piccoli fatti che concorrono ad una gestione che produce debiti invece che profitti.
Quando poi col passare degli anni gli affittuari non pagano più, le spese crescono e manca un piano industriale o l'affidamento di lavori che non siano quelli dati dal Comune stesso, il quadro economico della società si fa sempre più nero.
Nel maggio 2011, quando la società è già alla canna del gas, l'Accossato decide di correre in soccorso con due contratti, uno per la manutenzione degli edifici comunali e l'altro per le aree verdi, prolungandone così l'agonia e il conseguente aumento del deficit. In sostanza i lavori che il Comune potrebbe affidare ai privati direttamente con le normali procedure di legge, li affida in blocco alla TOP che, non avendo dipendenti in numero adeguato e professionalmente preparati a soddisfare le richieste di intervento, li affida a sua a volta ai privati. Tutto può essere la triangolazione Comune-TOP-privati tranne che rappresentare un risparmio per i cittadini.
Al bilancio negativo concorrono le spese di rappresentanza e il conto di pranzi e cene consumati dagli amministratori a spese della società. O l'acquisto di mezzi che oggi vengono svenduti all'asta a soli 5 mila euro E non crea scandalo se ad un certo punto nel corso dei sei anni di Casciano alla guida della TOP, questi venga eletto coordinatore del Pd, il partito del sindaco che lo ha nominato e rinnovato la nomina alla guida della Top. Un'altra triangolazione di cui si sarebbe fatto tutti volentieri a meno. Il sindaco nel 2010 visti i successi mietuti in questo incarico dal Nostro lo promuove alla guida del Cidiu. (Va anche detto che i collegnesi visti i successi mietuti prima alla TOP e poi al CIDIU hanno pensato bene tre mesi fa di eleggerlo a sindaco della città! n.d.r.)
In definitiva  da quando  sul finire del 2011 improvvisamente il sindaco decise di chiudere la TOP, il Comune oltre a rimetterci i 100 mila euro di capitale sociale, ha sborsato 255 mila euro lo scorso anno, 276 mila di questo, rimesso i 150 mila euro prestati nel 2009... Secondo la liquidatrice dovrebbero bastare a chiudere la partita, a condizione però che i creditori si accontentino di incassare solo il 50% o poco più di quanto dovuto dalla TOP e se i debitori a loro volta saldano i conti in sospeso. Se non sarà così, e noi scommettiamo che così non sarà, le perdite complessive da ripianare supererebbe ampiamente il milione di euro. Intanto gli 11 dipendenti, 10 a tempo determinato, nonostante la retorica e le promesse della difesa dei posti di lavoro, sono già stati tutti liquidati e lasciati a casa.
Come CIVICA abbiamo votato contro la delibera e la fretta del sindaco, dei funzionari, della liquidatrice di chiudere la partita. Noi avremmo preferito che il curatore fallimentare fosse nominato da un tribunale e non da chi ha tutto l'interesse a che sulla vicenda scenda il silenzio prima possibile. Politici e tecnici in coro hanno sostenuto che l'interesse pubblico è meglio tutelato se si chiude la vicenda in tempi brevi. Noi siamo convinti che non sempre e non in questo caso l'interesse dell'amministrazione della città coincide con gli interessi dei cittadini.
Giovanni Lava

sabato, settembre 06, 2014

TOP, LA RESA DEI CONTI: CASCIANO DIMETTITI!

La requisitoria della Corte dei Conti sulla TOP demolisce in un colpo solo 10 anni di mala politica a Collegno.
Confesso che mi veniva da piangere a leggere nero su bianco quanto nei precedenti cinque anni ho sostenuto in consiglio comunale, nelle commissioni, su questo blog in merito alla vicenda TOP. Solo che non ero io ad averlo scritto, ma la Corte dei Conti con dati e riferimenti di legge che fanno impallidire la bozza che avevo tirato giù in vista di una relazione di minoranza per i lavori della commissione d'indagine, lavori mai conclusi per gli intralci posti da chi non aveva come obiettivo la verità ma solo quello di sgombrare ogni ostacolo all'elezione di Francesco Casciano a sindaco.
Le 38 pagine della delibera 159/2014 vanno lette tutte d'un fiato. (Per leggerle visto che sono pubblicate su DRIVE di Google occorre avere una casella postale gmail). I giudizi sull'operato del Comune di Collegno, dei suoi amministratori e dei suoi uffici sono durissimi a partire dall'esame del primo atto fino all'ultimo. Tutti i passaggi della storia della TOP, dalla delibera del 1999 alla fase di liquidazione sono demoliti. E con essi viene demolita anche l'immagine che il Comune di Collegno ha sempre voluto dare di sé di comune dai conti a posto, dal bilancio sano e cristallino. Un danno economico e di immagine incalcolabile. E adesso chi paga?
Intanto occorrerà attendere le decisioni della Procura Regionale per il Piemonte a cui la delibera è stata inviata. Il danno erariale accertato è di circa 600 mila euro, al netto dei 110 mila euro di capitale versato dal Comune di Collegno e dei 122 mila euro riconosciuti dal Comune alla Top come pagamento di fatture con una procedura che per i magistrati della Corte dei Conti fa acqua da tutte le parti.
Esiste una concreta possibilità che ad essere chiamati a risarcire il Comune del danno erariale possano essere non solo gli amministratori e i dirigenti che hanno deliberato, ma anche i consiglieri comunali che hanno votato a favore delle due delibere per far fronte ai debiti lasciati dalla Top per complessivi 410 mila euro.
L'aspetto politicamente più inquietante è dato dal fatto che i tre principali protagonisti della vicenda Top, dopo il famigerato patto della "frittata", sono stati tutti nel frattempo promossi: D'Ottavio in Parlamento, Accossato in Regione e Casciano è stato eletto sindaco. Che tempestività, eh, Corte dei Conti!!!
Sono stato più volte deriso dalle facce da c. che hanno gestito a modo loro la vicenda TOP, sostenendo che con la commissione d'indagine non avevamo cavato un ragno dal buco, perchè tutto era stato fatto nei migliori dei modi. Nei migliori dei modi di sicuro, ma non certo a favore dei cittadini. Oggi forse non ridono più. Ma non è ancora finita. Ora aspettiamo che della cosa si occupi la magistratura ordinaria, visto i tanti punti oscuri che restano da illuminare. Ma ogni cosa a suo tempo.
Dalla delibera della Corte dei Conti emerge una classe politico-amministrativa che pur di raggiungere i propri scopi, occupare le poltrone e lucrare prebende a spese dei cittadini è disposta a stravolgere le leggi e le procedure. A sostenere il contrario della realtà, come quando in commissione hanno messo in guardia i consiglieri comunali da votare contro le delibere che stanziavano i quattrini per pagare i creditori della TOP. Il rischio che correvano a loro dire era di dover pagare di tasca propria i maggiori oneri che ne sarebbero venuti al Comune. Oggi la Corte dei Conti sostiene esattamente l'opposto. Ci si chiede se i nostri eroi ci sono o ci fanno. A mio avviso ci sono e ci fanno anche. Un po' e un po'.
Qualcuno ora dovrebbe spiegare come sia stato possibile che un partito non grande, ma numeroso sì, come il Pd, sia stato costretto a scegliere Casciano come proprio candidato sindaco nonostante la TOP. Possibile che in un partito così affollato non esistesse un candidato meno compromesso? Appena eletto si ritrovano ad avere un sindaco zoppo, spernacchiato. Esiste solo una strada per recuperare autorevolezza: che si dimetta insieme a tutti suoi amici e si torni al voto. Noi glielo chiediamo.
Nel frattempo abbiamo presentato come lista CIVICA e M5S la richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale straordinario e urgente in cui si possa chiedere conto di tutto quanto emerso dalla delibera della Corte dei Conti  e molto altro ancora.
Giovanni Lava 

lunedì, aprile 21, 2014

CRONACA DI UN CONSIGLIO SCOPPIATO

Retorica, lacrime di coccodrillo e lo scandalo della commissione d'indagine sulla TOP.
Il sipario sul Consiglio Comunale targato Accossato Due è calato definitivamente giovedì 17 Aprile. Nessuno ne sentirà la mancanza. Cinque anni peggiori di questi sarà difficile immaginarli, anche se al peggio non c'è mai limite.
Clima da ultimo giorno di scuola tra saluti, abbracci e lacrime. Alcuni consiglieri hanno dato il lieto annuncio che non ci saranno più. Molti invece non nascondevano la speranza di tornare, ma chi lo sa ... A decidere come sempre saranno gli elettori, che non mancheranno di riservare sorprese.
Ancora una volta è toccato al sottoscritto farsi carico di metterci un po' di pepe, se non altro per evitare di doversi addormentare nella melassa che scorreva a fiumi dai banchi della maggioranza: tutti a raccontare una storia che nella realtà non si è mai vista: quanto è stata brava l'Accossato, quanto sono stati bravi gli assessori, quanto sono stati bravi i dirigenti, quanto sono stati bravi i dipendenti comunali, dal primo all'ultimo senza eccezioni. Miracolo a Collegno.
Le delibere sono volate via. 17 delibere e non si è arrivati alla mezzanotte come temevo e come invece speravano spudoratamente quei consiglieri che avrebbero voluto varcarla la mezzanotte pur di non andare a lavorare il giorno dopo. Ultima occasione per scroccare un giorno di vacanza.
La prima delibera riguardava il regolamento dei Comitati di Quartiere. Si è ripetuta la farsa di quattro anni fa. Ancora una volta le modifiche sono state concordate alle spalle dei consiglieri comunali. Mi sono deciso a votare contro quando ho visto che la maggioranza bocciava l'emendamento presentato dalla Lega che avrebbe impedito i soliti giochini con le liste. In sostanza l'emendamento avrebbe consentito a chiunque di iscriversi alle liste senza limiti numerici nel periodo consentito. Il regolamento approvato non risolve nessuna delle criticità emerse in questi tre anni di vita dei Comitati di quartiere. Si spera che il prossimo consiglio comunale ci rimetta le mani per far sì che la partecipazione sia garantita a chiunque ne abbia voglia e soprattutto che ai comitati sia riservato un ruolo fattivo nella vita cittadina assegnando loro poteri concreti come previsto dal programma elettorale di CIVICA.
Un'altra delibera che mi ha visto protagonista è stata quella sulle aziende partecipate dal Comune. Visto che seppure in liquidazione nell'elenco ancora compare la TOP Srl, la società di cui Casciano è stato presidente per più di sei anni, e che è costata ai cittadini ben 781.000 euro certificati per coprire i debiti lasciati, senza contare che il processo di liquidazione non è ancora ufficialmente terminato nè che vi sono altre migliaia di euro pagati dal Comune per fatture inizialmente contestate dagli uffici comunali. Quando sosteniamo che la TOP sia costata circa un milione di euro ai contribuenti non siamo lontani dal vero. Un vero scandalo, se si pensa che a favore dei disoccupati è stato stanziato anche per il 2014 solo un euro per abitante, 50 mila euro in tutto, una vera e propria elemosina. Ma uno scandalo ancora più grave è quanto è stato fatto o meglio non è stato fatto fare alla Commissione di indagine sulla TOP. Tanto è stato menato il can per l'aia dal presidente Superbo e da chi ha avuto le mani in pasta nella vicenda che siamo arrivati alla fine del mandato senza che si giungesse ad alcuna conclusione ufficiale. I risultati di due anni di lavoro della Commissione non sono mai approdati in Consiglio Comunale.
Per mesi ci hanno fatto aspettare la documentazione richiesta, per anni abbiamo chiesto di ascoltare tutti i protagonisti prima che la richiesta fosse del tutto esaudita. In particolare per più di sei mesi ci è stato impedito di ascoltare la testimonianza del dirigente dei lavori pubblici che si era opposto al pagamento di fatture presentate dalla TOP per centinaia di migliaia di euro. Quando finalmente, dopo tante insistenze da parte dei commissari sia di opposizione che di maggioranza, a dicembre scorso abbiamo potuto ascoltare quanto aveva da dire il dirigente, sono emersi fatti di una gravità senza precedenti, di cui non ho mai scritto perchè ritenevo corretto prima discuterli all'interno della commissione.
Dopo la testimonianza del dirigente abbiamo chiesto già al termine della stessa seduta di riconvocare immediatamente la commissione, ma niente da fare. Su iniziativa degli stessi consiglieri di maggioranza è stata presentata una richiesta scritta di convocazione urgente, firmata anche dal sottoscritto. Andando anche contro lo stesso regolamento che fissa in 15 giorni il tempo per rendere esecutiva la richiesta, non vi è stata alcuna convocazione della commissione, ma solo una email del presidente in cui si diceva che l'avrebbe convocata non appena la liquidatrice avesse chiuso la pratica. Infatti, il consiglio comunale ha cessato i suoi lavori, ma la pratica di liquidazione non è ancora ufficialmente chiusa. Sarà per questo che abbiamo assistito attoniti al pianto di Superbo in consiglio, seppure adducesse altre motivazioni. Forse si è commosso per aver portato a termine la missione di rendere vano ogni sforzo della commissione di vederci chiaro nella storia della TOP Srl. 
Di quanto è emerso in commissione - a partire dall'affermazione iniziale del primo presidente della TOP che ha sostenuto come si trattasse di una società che non aveva ragione di nascere e che comunque dopo un anno andava chiusa - non si è mai potuto discutere in consiglio comunale. Sui motivi che contro ogni prassi dettata dalla buona amministrazione  invece di chiuderla subito è stata tenuta in piedi con la bombola dell'ossigeno per anni bisogna chiederlo al candidato sindaco del Pd Casciano. Solo lui, all'epoca nella doppia veste di presidente della TOP e coordinatore del Partito Democratico di Collegno può spiegarne i reali motivi. Invitiamo perciò tutti i cittadini a porgli la domanda in ogni occasione che dovesse capitare durante la campagna elettorale. Chiedetegli anche se per la buona e onesta politica che dice di rappresentare trova normale che il segretario del Pd (all'epoca proprio Casciano) abbia approfittato del suo ruolo politico per farsi riconfermare dal sindaco come presidente di una società del Comune. Chiedetegli se trova etico che quando da coordinatore del Pd collegnese fu promosso a coordinatore del Pd della Zona Ovest immediatamente fu nominato alla guida di CIDIU Servizi, la società pubblica che gestisce i rifiuti proprio nella Zona Ovest. Chiedetegli quale professionalità manageriale potesse vantare. Chiedete, chiedete ...
Giovanni Lava

mercoledì, ottobre 27, 2010

Situazione sempre più incresciosa e imbarazzzante per l'amministrazione comunale

La palazzina degli uffici Top all'interno del Pip sulla ex Statale 24
Top: caldo d'estate, freddo d'inverno
Se l'estate scorsa li hanno lasciati a boccheggiare senza aria condizionata, in autunno avanzato li stanno lasciando senza riscaldamento alle prese con i brividi di freddo.

giovedì, luglio 08, 2010

I nuovi indirizzi della Top

Lampione pendente davanti agli uffici della Top
La Top come la Torre di Pisa: pende ma non cade
Nel prossimo consiglio comunale, giovedì 15 Luglio, verrà presentata la delibera di indirizzo sull'attività e gestione dei servizi della Top....

martedì, giugno 29, 2010

Una società da abolire

Sarebbe stato nominato il nuovo vertice della Top
Più faticosa del solito la lotta per la successione a Casciano...