Il progetto esce dall'ombra ed approda in commissione.
Il copione da cinque anni a questa parte è sempre lo stesso. All'immobilismo cronico della Giunta Accossato.2 si cerca di porre rimedio affidandosi mani e piedi al privato di turno. Era già accaduto con il PR.INT del prof. Mellano per via De Amicis e con l'arch. Castelnovi per il Campo Volo. Questa è la volta dell'area ex Mandelli di proprietà della Nord Ovest Immobiliare. Martedì scorso il professionista della Nord Ovest Immobiliare, l'architetto Picco, ha illustrato il progetto di massima in commissione urbanistica. Un progetto che intende avvalersi della legge 106/2011, la stessa utilizzata per il palazzone Corazza di cui tanto si è discusso tra la fine del 2012 e l'inizio del 2013 (A Novembre è prevista la sentenza del TAR a seguito dei ricorsi presentati).
La subalternità dell'amministrazione, del pubblico al privato, plasticamente si è manifestata anche martedì attraverso la totale carta bianca lasciata dall'assessore all'urbanistica, nonchè sindaco, e dal suo dirigente all'architetto Picco, vero padrone di casa. L'amministrazione non ha tentato neppure di salvare le apparenze con uno straccio di introduzione.
L'area dell'ex Mandelli con quella della ex Protex ammonta a circa 45 mila mq, nel progetto è prevista edilizia residenziale per circa 20 mila mq di slp, con un indice territoriale dello 0,44 (definito dall'architetto come un indice "moderato") che porterebbero a Collegno secondo calcoli al ribasso altri 600 abitanti (anche mille secondo i nostri calcoli al rialzo). L'intervento edilizio di assoluta qualità - come ha sostenuto l'architetto - si svilupperebbe a ridosso di via Torino, lasciando ampie zone verdi verso via De Amicis. Sulla qualità è lecito avanzare qualche dubbio, vista la qualità sia urbanistica che dei manufatti negli interventi di una certa rilevanza avutisi sin qui a Collegno, dall'Area Centrale alla ex Elbi, presentati ogni volta come interventi di grande qualità.
Sono previsti anche palazzi di dieci piani. Ma non si erano ridotti da 8 a 7 i piani autorizzati?
Unico elemento di qualche interesse estetico è dato dalla proposta di conservare una parte della struttura metallica dell'ex acciaieria lungo via De Amicis. Come consuetudine il progetto contiene i soliti specchietti per le allodole: un asilo nido, una residenza per anziani, un albergo e case di edilizia popolare, oltre ovviamente all'ennesimo centro commerciale. Quando e con quali risorse li si faranno non si dice. Dieci ...venti anni?
L'area è stata divisa in blocchi con l'intenzione annunciata di completarne uno alla volta. Ma ciò che ha fatto brillare gli occhi al sindaco è stata la promessa di un intervento immediato per radere al suolo gli edifici esistenti, al momento ricettacolo di ogni tipo di fauna, compresi individui di dubbia fama che hanno provocato più di un intervento delle forze dell'ordine e accese proteste da parte di cittadini residenti in zona.
Questo più di tutto interessa al nostro sindaco e alla sua scalcagnata maggioranza. Riuscire prima delle elezioni amministrative del prossimo anno a far vedere che sull'area Mandelli qualcosa comincia a muoversi dopo un decennio di immobilismo e degrado assoluto.
Quando poi l'architetto annuncia che le aree a servizi troveranno solo in parte collocazione in loco e si provvederà a monetizzarle, il sindaco dichiara che provvederà ad accantonare il ricavato per il tanto annunciato prolungamento della metropolitana. Quale prospettiva più allettante?
Ecco perchè si accoglie come oro colato il progetto del privato e non si batte ciglio se sotto lo scudo della legge 106 si vuole far passare una vera e propria variante urbanistica. Rispetta la legge un'operazione di questa natura? L'interpretazione che ne ha dato la Regione parrebbe escludere un utilizzo del genere. Infatti la legge 106 è nata per risolvere casi puntuali di edifici dismessi e non per interventi di riordino e di riqualificazione urbanistica. La legge prevede solo la possibilità di presentare progetti edilizi per ottenere il permesso di costruire e non delle varianti al Piano regolatore.
Sono tanti i punti ancora da chiarire. Come è da verificare il grado di inquinamento del suolo, visto che stiamo parlando di una acciaieria e di una galvanica, che stranamente l'architetto Picco si era dimenticato di citare. Solo su domanda del sottoscritto ha riferito che si stanno facendo i primi rilievi dai quali risulterebbe che il grado di inquinamento non sarebbe poi così preoccupante. E' davvero così? Quali garanzie ci sono e quanta trasparenza? Vogliamo conoscere i dati dell'Arpa.
Patetico, infine, l'intervento del capogruppo del Pd Cavallone che ha avuto la spudoratezza di dire che il loro compito è quello di "risolvere i problemi e fare cose belle, fare cose belle e risolvere i problemi". Quali problemi hanno risolto sin qui e soprattutto dove stanno le cose belle realizzate? Attendesi elenco puntuale!!!
La posizione di CIVICA è chiara. Siamo tra i primi a volere che l'ex area Mandelli venga riqualificata, che si lavori sulle aree dismesse ed evitare ulteriore consumo di territorio verde, ma non siamo affatto convinti che per riqualificare bisogna costruire ancora e sempre solo case ed accettare supinamente il progetto che ci dispensa l'operatore privato anche per le aree che non gli competono come quella definita di ricucitura. Il piano regolatore prevedeva per l'area Mandelli un parco della storia industriale con il recupero delle fonderie. Dov'è? Siamo fermamente contrari ad interventi di riqualificazione al di fuori di uno straccio di programmazione territoriale di tutto l'ambito di via De Amicis. Non siamo d'accordo con la politica del carciofo, ieri la Elbi, oggi la Mandelli, domani la Sandretto, senza un progetto di insieme della città che vogliamo. Siamo contrari ad una variante urbanistica al piano regolatore camuffata. L'amministrazione Accossato e la sua maggioranza hanno avuto dieci lunghi anni per provvedere al riordino di tutta l'area e non ci sono riusciti. Ora in zona Cesarini per salvare la faccia e occultare il loro fallimento totale sono disposti ad accettare di tutto e di più dal privato di turno, spacciandolo come una soluzione "bella" dei problemi esistenti.
Abbattere gli edifici degradati e ripulire l'area era ed è compito della proprietà, compito dell'amministrazione quello di farlo eseguire. Non è stato così. Sono entrambi inadempienti. E ora in cambio di tante nuove case lo si presenta come una grande conquista . Case, ancora sempre e solo case. Il resto è come sempre solo fuffa.
(Per chi fosse interessato questo non il primo progetto presentato dalla Nord Ovest Immobiliare. Molti anni fa aveva presentato un altro progetto, molto diverso dall'attuale. Anche allora si sosteneva fosse di gran qualità, certamente presentava molti più servizi).
Il copione da cinque anni a questa parte è sempre lo stesso. All'immobilismo cronico della Giunta Accossato.2 si cerca di porre rimedio affidandosi mani e piedi al privato di turno. Era già accaduto con il PR.INT del prof. Mellano per via De Amicis e con l'arch. Castelnovi per il Campo Volo. Questa è la volta dell'area ex Mandelli di proprietà della Nord Ovest Immobiliare. Martedì scorso il professionista della Nord Ovest Immobiliare, l'architetto Picco, ha illustrato il progetto di massima in commissione urbanistica. Un progetto che intende avvalersi della legge 106/2011, la stessa utilizzata per il palazzone Corazza di cui tanto si è discusso tra la fine del 2012 e l'inizio del 2013 (A Novembre è prevista la sentenza del TAR a seguito dei ricorsi presentati).
La subalternità dell'amministrazione, del pubblico al privato, plasticamente si è manifestata anche martedì attraverso la totale carta bianca lasciata dall'assessore all'urbanistica, nonchè sindaco, e dal suo dirigente all'architetto Picco, vero padrone di casa. L'amministrazione non ha tentato neppure di salvare le apparenze con uno straccio di introduzione.
L'area dell'ex Mandelli con quella della ex Protex ammonta a circa 45 mila mq, nel progetto è prevista edilizia residenziale per circa 20 mila mq di slp, con un indice territoriale dello 0,44 (definito dall'architetto come un indice "moderato") che porterebbero a Collegno secondo calcoli al ribasso altri 600 abitanti (anche mille secondo i nostri calcoli al rialzo). L'intervento edilizio di assoluta qualità - come ha sostenuto l'architetto - si svilupperebbe a ridosso di via Torino, lasciando ampie zone verdi verso via De Amicis. Sulla qualità è lecito avanzare qualche dubbio, vista la qualità sia urbanistica che dei manufatti negli interventi di una certa rilevanza avutisi sin qui a Collegno, dall'Area Centrale alla ex Elbi, presentati ogni volta come interventi di grande qualità.
Sono previsti anche palazzi di dieci piani. Ma non si erano ridotti da 8 a 7 i piani autorizzati?
Unico elemento di qualche interesse estetico è dato dalla proposta di conservare una parte della struttura metallica dell'ex acciaieria lungo via De Amicis. Come consuetudine il progetto contiene i soliti specchietti per le allodole: un asilo nido, una residenza per anziani, un albergo e case di edilizia popolare, oltre ovviamente all'ennesimo centro commerciale. Quando e con quali risorse li si faranno non si dice. Dieci ...venti anni?
L'area è stata divisa in blocchi con l'intenzione annunciata di completarne uno alla volta. Ma ciò che ha fatto brillare gli occhi al sindaco è stata la promessa di un intervento immediato per radere al suolo gli edifici esistenti, al momento ricettacolo di ogni tipo di fauna, compresi individui di dubbia fama che hanno provocato più di un intervento delle forze dell'ordine e accese proteste da parte di cittadini residenti in zona.
Questo più di tutto interessa al nostro sindaco e alla sua scalcagnata maggioranza. Riuscire prima delle elezioni amministrative del prossimo anno a far vedere che sull'area Mandelli qualcosa comincia a muoversi dopo un decennio di immobilismo e degrado assoluto.
Quando poi l'architetto annuncia che le aree a servizi troveranno solo in parte collocazione in loco e si provvederà a monetizzarle, il sindaco dichiara che provvederà ad accantonare il ricavato per il tanto annunciato prolungamento della metropolitana. Quale prospettiva più allettante?
Ecco perchè si accoglie come oro colato il progetto del privato e non si batte ciglio se sotto lo scudo della legge 106 si vuole far passare una vera e propria variante urbanistica. Rispetta la legge un'operazione di questa natura? L'interpretazione che ne ha dato la Regione parrebbe escludere un utilizzo del genere. Infatti la legge 106 è nata per risolvere casi puntuali di edifici dismessi e non per interventi di riordino e di riqualificazione urbanistica. La legge prevede solo la possibilità di presentare progetti edilizi per ottenere il permesso di costruire e non delle varianti al Piano regolatore.
Sono tanti i punti ancora da chiarire. Come è da verificare il grado di inquinamento del suolo, visto che stiamo parlando di una acciaieria e di una galvanica, che stranamente l'architetto Picco si era dimenticato di citare. Solo su domanda del sottoscritto ha riferito che si stanno facendo i primi rilievi dai quali risulterebbe che il grado di inquinamento non sarebbe poi così preoccupante. E' davvero così? Quali garanzie ci sono e quanta trasparenza? Vogliamo conoscere i dati dell'Arpa.
Patetico, infine, l'intervento del capogruppo del Pd Cavallone che ha avuto la spudoratezza di dire che il loro compito è quello di "risolvere i problemi e fare cose belle, fare cose belle e risolvere i problemi". Quali problemi hanno risolto sin qui e soprattutto dove stanno le cose belle realizzate? Attendesi elenco puntuale!!!
La posizione di CIVICA è chiara. Siamo tra i primi a volere che l'ex area Mandelli venga riqualificata, che si lavori sulle aree dismesse ed evitare ulteriore consumo di territorio verde, ma non siamo affatto convinti che per riqualificare bisogna costruire ancora e sempre solo case ed accettare supinamente il progetto che ci dispensa l'operatore privato anche per le aree che non gli competono come quella definita di ricucitura. Il piano regolatore prevedeva per l'area Mandelli un parco della storia industriale con il recupero delle fonderie. Dov'è? Siamo fermamente contrari ad interventi di riqualificazione al di fuori di uno straccio di programmazione territoriale di tutto l'ambito di via De Amicis. Non siamo d'accordo con la politica del carciofo, ieri la Elbi, oggi la Mandelli, domani la Sandretto, senza un progetto di insieme della città che vogliamo. Siamo contrari ad una variante urbanistica al piano regolatore camuffata. L'amministrazione Accossato e la sua maggioranza hanno avuto dieci lunghi anni per provvedere al riordino di tutta l'area e non ci sono riusciti. Ora in zona Cesarini per salvare la faccia e occultare il loro fallimento totale sono disposti ad accettare di tutto e di più dal privato di turno, spacciandolo come una soluzione "bella" dei problemi esistenti.
Abbattere gli edifici degradati e ripulire l'area era ed è compito della proprietà, compito dell'amministrazione quello di farlo eseguire. Non è stato così. Sono entrambi inadempienti. E ora in cambio di tante nuove case lo si presenta come una grande conquista . Case, ancora sempre e solo case. Il resto è come sempre solo fuffa.
(Per chi fosse interessato questo non il primo progetto presentato dalla Nord Ovest Immobiliare. Molti anni fa aveva presentato un altro progetto, molto diverso dall'attuale. Anche allora si sosteneva fosse di gran qualità, certamente presentava molti più servizi).
Giovanni Lava