lunedì, novembre 13, 2017

LA PORTA DI COLLEGNO. IN FACCIA.

CIVICA dice NO allo Sky Residence 2.
Il progetto denominato Sky Residence 2 non è nato sotto una buona stella. Sono più di 500 i cittadini che hanno già sottoscritto l'appello al sindaco di Collegno per segnalare il loro dissenso in merito. Un ottimo motivo per l'amministrazione Casciano per fare marcia indietro.
Per quanto ci riguarda come CIVICA sarebbe bastato per votare contro anche solo la descrizione del complesso residenziale che si vorrebbe costruire su corso Francia all'altezza dello Sky Residence 1. La scheda N di Collegno Rigenera recita infatti: "L’ effetto percettivo combinato del nuovo edificio con la preesistenza dello “Sky Residence” dovrà offrire dall’asse viario del corso Francia l’effetto di “porta” atta a segnalare l’ingresso nell’ambito urbano di Collegno".  Quando si vuole strafare con l'immaginazione!!! Porta di Collegno!!! Ma il cartello che indica l'ingresso a Collegno su Corso Francia non è a Leumann ad Ovest e a Paradiso ad Est?
Ovviamente a questo "futile" motivo (ma neanche troppo) per votare contro se ne aggiungono di più corposi a partire dai 12 piani di altezza per finire alla costruzione anche sul sedime stradale pubblico con la scusa dell'allineamento degli edifici. Ma come, con la fame di parcheggi in zona, facciamo costruire in uno dei pochi punti dove c'è un po' di spazio? E già, l'effetto "porta" verrebbe meno. C'è da chiedersi chi è l'archistar che ha avuto un'idea così pacchiana.
La lista CIVICA  è nata nel 2009 avendo tra i suoi obbiettivi dichiarati quello di salvaguardare il centro urbano consolidato collegnese fatto anche di casette. Lo slogan efficace con cui negli anni abbiamo condotto questa campagna di sensibilizzazione è stato "Non farti rubare anche il sole", proprio nel senso di vedersi costruire un palazzo di sei, sette piani vicino alla propria casetta tanto da vedersi oscurato il sole (vedi corso Togliatti). Qui di piani ne vogliono costruire addirittura 12.  E chi si ricorda più della variante urbanistica 13, bocciata dal TAR, che addirittura riduceva di un piano quelli previsti dal Piano Regolatore vigente? Bocciata per incompetenza nella scelta del tipo di variante, non certo per la scelta politica allora fatta dall'amministrazione Accossato. Ma il nostro eroe Casciano e la sua maggioranza non erano quelli eletti sulla base di un programma più rispettoso per l'ambiente? E Collegno Rigenera non era nata anche con l'ambizione di ascoltare finalmente i cittadini per coinvolgerli nelle scelte di rigenerazione urbana? Ebbene qui i cittadini stanno dicendo la loro. Sarebbe saggio ascoltarli.
Come lista CIVICA abbiamo votato a favore della delibera Collegno Rigenera apprezzandone alcune qualità, a partire dalla riduzione dell'occupazione del suolo rispetto a quella esistente, ma ci siamo anche riservati la facoltà di votare a favore o contro i singoli progetti man mano che questi sarebbero giunti prima in commissione urbanistica e poi in Consiglio Comunali per l'approvazione definitiva, come prevede la delibera stessa. Ancora di progetti esecutivi non se ne sono visti neppure da lontano, tanto meno quello dello Sky Residence 2. Personalmente ho dei dubbi che lo vedremo, perchè si tratterebbe di una sfacciata colata di cemento di cattivo gusto architettonico, difficile da digerire anche da questa maggioranza politica.
In ogni caso l'edificio che si vorrebbe costruire tra corso Francia, via Cairoli e via Marsala andrebbe ad occupare degli edifici alti da tre metri a sei e mezzo con una superficie territoriale di 2.143 mq e una superficie lorda di pavimento (slp) di 2.437 che in progetto arriverebbe a 3.213 mq. Nella scheda progetto si parla della solita mixité, che nel nostro caso è una piccola mixitè, visto che da una parte avremmo 2.974 mq di residenziale e appena 239 mq di terziario-commerciale. Come al solito non manca neppure la ormai classica ciliegina del residenziale sociale per i meno abbienti, pari a 446 mq di slp (circa cinque appartamenti). Va anche detto ad onor di cronaca che grazie a questo intervento si promette anche la realizzazione di un attraversamento protetto di corso Francia. Cosa voglia dire in concreto "protetto" non è specificato. A questo proposito sono anni che le diverse amministrazioni promettono di risolvere con un attraversamento "protetto" corso Francia in quel luogo dove già sono troppi pedoni sono stati investiti dalle auto. Non sono tanti i mesi che il consiglio comunale ha approvato una mozione di CIVICA in tal senso. Voler ora barattare un impegno più volte preso con un palazzo di 12 piani ci pare davvero troppo.
Giovanni Lava

mercoledì, settembre 06, 2017

LE CARIATIDI COLLEGNESI

La commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Il primo appuntamento pubblico dopo la feria d'agosto a Collegno è la commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa,  trucidato dalla mafia il 3 settembre di 35 anni fa. Esserci è d'obbligo per chi come me ha ancora il vizio dell'impegno civile. Anche se come capita ogni volta il dubbio se partecipare o meno è forte. Onorare il generale caduto per mano della mafia o piuttosto evitare di sorbirsi il melenso cerimoniale e la retorica debordante del sindaco pro-tempore?
Di solito a ristabilire ogni anno un po' di equilibrio e di senso arriva il discorso dell'oratore ufficiale. Magistrati, giornalisti, personalità del mondo civile ... non hanno quasi mai deluso, evitando le banalità che ricorrenze simili possono generare.
Quest'anno il discorso ufficiale è stato affidato al presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, presenza che ha richiamato come mosche gran parte dei sindaci della Zona Ovest di Torino con le loro brave fasce tricolori. Così dopo essersmi sorbito il solito elenco delle cariatidi politiche collegnesi, sempre uguale da 35 anni, tutte citate con nome e qualifica in ordine decrescente per poltrona occupata: onorevole  D'Ottavio, consigliera regionale Accossato, sindaco emerito Miglietti, sindaco ahimè defunto Manzi, presidente Patti Territoriali Bertolotto ... E
dopo aver ascoltato per l'ennesima volta lo stesso prolisso discorso del sindaco Francesco Casciano, tutto speranzoso mi predisponevo a rifarmi con la relazione di Chiamparino. Invece è stato come cadere dalla padella nella brace.
Infatti il nostro campione - che per qualche tempo è stato addirittura indicato come possibile leader nazionale del Pd - si è lanciato in una iperbole sull'uso della violenza "necessaria" degna davvero di miglior causa. Imperdonabile poi quando parlando del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ha sostenuto che avesse avuto due nemici mortali, il terrorismo rosso e la mafia. Lo smemorato si è dimenticato del terzo, il nemico più subdolo e letale, quello dei politici.
Giovanni Lava

lunedì, maggio 22, 2017

LA BRECCIA DI CASCIANO


Quarant'anni di ex Op: dall'atto eroico alla farsa.
Salone del Libro al Lingotto di Torino. Ore 18 di venerdì scorso. All'Arena Piemonte va in scena Collegno con il sindaco Casciano e l'on. D'Ottavio. L'occasione è data dal quarantesimo anniversario della Riforma Basaglia e, per quanto ci riguarda più da vicino, dall'abbattimento del muro dell'ospedale psichiatrico di Collegno. Un anno prima della riforma, infatti, l'allora sindaco comunista Luciano Manzi fece abbattere dalle ruspe il muro di cinta del manicomio di Collegno. Alla testa di un corteo di collegnesi mise fine materialmente e simbolicamente all'isolamento dei degenti. La popolazione tra malati (?) e addetti ai lavori ammontava a circa 4 mila persone. Una città proibita. Una città nella città.
Iniziò allora il lungo e faticoso percorso che ha portato al superamento completo della struttura manicomiale e alla trasformazione di quel luogo di dolore nel luogo di relax preferito dai collegnesi di oggi. Da città proibita a parco cittadino aperto a tutti.
Bene hanno fatto il sindaco Casciano - che tra l'altro ha fatto un'ottima figura mediatica - e l'ex sindaco D'Ottavio a ricordare tutto ciò insieme al prof. Furlan e al dott. Venuti. Ottima l'idea di organizzare feste ed eventi in occasione del quarantennale, grazie anche al sostegno dell'assessore alla cultura della Regione Piemonte Antonella Parigi, presente all'incontro al Lingotto.
Oltre ai festeggiamenti pare stia per essere istituita su proposta di Casciano  la giornata nazionale della dignità della persona il 13 maggio, il giorno in cui fu approvata la riforma Basaglia. Applausi.
Ma come capita a volte è nella coda che si nasconde il diavolo. Il sindaco Casciano nel concludere il suo infervorato e ispirato intervento ha annunciato di aver invitato il Presidente della Repubblica a Collegno affinchè in quella data il prossimo anno possa dare il primo colpo di piccone a quel che resta del muro dell'ex Op. Ora è apprezzabile che il nostro sindaco, in un mondo in cui si continua ad innalzare muri, voglia abbatterne qualcuno, ma il pezzo di muro lungo via Torino 40 anni fa non fu abbattuto volutamente per lasciarlo ai posteri come simbolo di ciò che aveva rappresentato per decenni, il muro di un lager. Ora io sono convinto che per "muro" da abbattere il sindaco intendesse solo un vecchio ingresso poi murato. Ne abbiamo già parlato e CIVICA ne ha fatto anche un'interrogazione (leggi). Quello che continua a sfuggirci è il senso di un simile gesto, se non quello di scimmiottare quello di Manzi di 40 anni fa. Solo che come per le tragedie, anche per i grandi gesti simbolici, vale la regola che la ripetizione rischia di essere solo più una farsa. Una vera e propria "cascianata" come quella delle navicelle spaziali in viale Certosa. D'altra parte la cultura non è acqua e come il coraggio se uno non ce l'ha non se la può dare.
Per noi di CIVICA la violazione di quel che resta del muro - che andrebbe piuttosto restaurato - è e rimane un gesto blasfemo. Il professor Furlan venerdì scorso ha paragonato i manicomi ad una sorta di lager nazisti. Nel nostro piccolo sarebbe come se per celebrare l'anniversario della liberazione di Auschwitz si abbattesse un pezzo di ciò che ne resta.
Sindaco Casciano & C., se proprio volete mimare Luciano Manzi, fate costruire un pezzo di muro di cartapesta e invitate il mite Mattarella ad abbatterlo simbolicamente. Siamo sicuri che lo apprezzerebbe di più, non fosse altro per la fatica e la polvere che eviterebbe.
Giovanni Lava

mercoledì, aprile 26, 2017

DIVORZIO DEFINITIVO TRA CIDIU E COVAR 14

Interrogazione di CIVICA sul fallimento di un matrimonio tanto annunciato.
Se in principio avevano suonato le trombe annunciando le magnifiche sorti del matrimonio tra CIDIU e COVAR 14, ora che tutto è fallito, è sceso come un macigno un silenzio tombale. Zitti zitti, quatti quatti il 31 marzo scorso i sindaci che compongono l'assemblea del CIDIU hanno deciso di mettere la parola fine alla telenovela del matrimonio tra le due realtà, una telenovela durata circa cinque anni e costata al contribuente più di 100 mila euro. Un fallimento politico oltre che societario enorme. Così per l'ennesima volta a CIVICA è toccato presentare una interrogazione nel vano tentativo di stanare i nostri eroi per saperne di più. Nell'ultima chiedevamo conto della gara andata deserta a cui erano andati incontro nel tentativo di trovare un socio privato che togliesse loro le castagne dal fuoco. Come si legge nella risposta dell'assessore Manfredi, che potete leggere qui, nonostante la gara deserta il matrimonio tra CIDIU e COVAR 14 si sarebbe fatto lo stesso. Evidentemente a un fallimento se ne è aggiunto un altro.
Chi volesse rinfrescarsi la memoria, trova su questo blog tutti i capitoli della vicenda. In particolare esaustivo è l'articolo "Il grosso,grasso matrimonio tra Cidiu e Covar 14" .
Se ripenso alla boria del sindaco Accossato o a quella dell'allora dirigente di ATO.R , l'associazione d'ambito dei rifiuti della ex Provincia di Torino, architetto Paolo Foietta che ci annunciavano il futuro radioso che aspettava la gestione dei rifiuti in provincia di Torino, mi viene in mente il proclama del generale Armando Diaz che annunciava la vittoria dell'Italia sull'Austria alla fine della Prima guerra mondiale. "I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza". Nel nostro caso il potente esercito che disordinatamente risale le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza è quello del Pd che dopo la cocente sconfitta di Fassino a Torino si appresta a subirne altre. Il fallimento del matrimonio tra Cidiu e Covar 14 è solo l'ultimo frutto avvelenato di un quadro politico di gestione del potere nell'area di Torino che non regge più.

Sotto l'interrogazione presentata oggi al sindaco Casciano.
Giovanni Lava


Lista CIVICA Movimento Democratico per Collegno
Interrogazione con risposta scritta e orale

Al Sindaco di Collegno


Oggetto: Fallimento della fusione tra CIDIU e COVAR
Considerato che:
·         In data 31 marzo 2017  l’assemblea dei sindaci del Cidiu ha deciso di mettere la parola fine al progetto di fusione tra CIDIU e COVAR 14 dopo il fallimento della gara per trovare il socio privato;
·          Da quell’operazione sarebbero dovuti venire tutta una serie di vantaggi per i cittadini, dalla tariffa puntuale alla riduzione dei costi della gestione dei rifiuti;
il sottoscritto consigliere della lista “CIVICA Movimento democratico per Collegno” interroga il Sindaco per sapere:
1)      Se il Sindaco non ritiene opportuno venire in Consiglio Comunale a spiegare i motivi della decisione dell’assemblea dei sindaci del CIDIU;
2)      Quali saranno ora le soluzioni per ovviare ad una serie di problemi annosi, quali per esempio quello della ristrutturazione di Punto Ambiente o dell’applicazione della tariffa puntuale.
Collegno, 26 Aprile 2017
Giovanni Lava
Il giorno 26/04/2017 alle ore 12:04:53 (+0200) il messaggio "Prot.N.0022745/2017 - INTERROGAZIONE IN MERITO A FALLIMENTO DELLA FUSIONE TRA CIDIU E COVAR PRESENTATA DAL CONSIGLIERE COMUNALE GIOVANNI LAVA DEL GRUPPO CONSILIARE CIVICA MOVIMENTO DEMOCRATICO PER COLLEGNO." è stato inviato da "posta@cert.comune.collegno.to.it"  


domenica, aprile 02, 2017

A COLLEGNO E' NATA L'UNICA VERA OPPOSIZIONE!

In consiglio vanno in scena un bilancio e un sindaco fotocopia.
La maggioranza di governo della città giovedì scorso ha approvato il bilancio preventivo per il 2017, ma ha anche trovato minacciosa sulla sua strada la nascita dell'UNICA VERA OPPOSIZIONE! Un'opposizione che per bocca del suo portavoce, il consigliere del centrodestra Boetti Villanis, farà vedere i sorci verdi a Casciano, che infatti alla notizia è apparso tutto tremante. I quattro moschettieri dell'opposizione sono, oltre al già citato portavoce, il consigliere della Lega Bardella, il consigliere Di Filippo e l'ex membro della maggioranza nonchè ex vicesindaco e assessore Zurlo.
Nella realtà il sindaco Casciano si è esibito nell'usuale atteggiamento da gran cerimoniere ottimista ed ecumenico, passando in rassegna in un'abbondante ora di relazione tutte le solite meraviglie della sua amministrazione che hanno fatto di Collegno, già straordinaria grazie alla bontà dei governi passati, una città che ce la invidiano non solo in Italia ma anche nel resto del mondo.
Collegno come tutte le città presenta luci ed ombre e come tutte le città italiane risente della crisi e dei tagli effettuati alle risorse a disposizione ormai da almeno un decennio. Un bilancio talmente fotocopia nelle entrate e nelle uscite rispetto a quello precedente che la giunta esecutiva potrebbe senza grandi inconvenienti essere sostituita da un pilota automatico. Tutto ciò si trasforma nella narrazione del sindaco Casciano in un sogno luccicante tale da lasciare ogni volta a bocca aperta. Un esempio? Come i famosi mulini a vento si trasformano per don Chisciotte in terribili giganti, cosi per il sindaco Casciano il parco Dalla Chiesa si trasforma nel Central Park di New York.
Nel corso del mio intervento in consiglio comunale ho cercato inutilmente di metterlo in guardia da un possibile rovinoso brusco risveglio. La minaccia per il nostro sindaco non viene però dalla compagnia smandrappata delle opposizioni, a partire dalla neonata UNICA VERA OPPOSIZIONE, quanto - e non potrebbe che essere così - proprio dal suo stesso partito che al di là della facciata di un gruppo coeso e solidale comincia a dare qualche segno di insofferenza verso un'amministrazione che ha fatto dell'immobilismo la sua cifra dominante. Complici anche le scissioni e le divisioni congressuali, all'interco del Pd c'è già chi affila i coltelli per contendere tra due anni lo scettro a Casciano.
Giovanni Lava

martedì, marzo 14, 2017

MIGRANTI A COLLEGNO: IL CONSIGLIO COMUNALE APERTO.

Il sindaco ecumenico e la solita demagogia.
E' possibile affrontare il tema dell'immigrazione in modo civile? E' stata la domanda che mi sono posto ieri sera all'inizio del dibattito del consiglio comunale aperto su di un tema così spinoso. La risposta alla fine è stata: no, non è possibile.
E' stato un consiglio comunale utile o inutile? Dipende.
Utile lo è stato sicuramente per le persone di buona volontà che hanno potuto farsi un'idea più precisa del fenomeno se hanno avuto l'umiltà di prestare orecchi alla messe di dati che sono stati forniti dai relatori (la dottoressa Donatella Giunti della Prefettura di Torino, don Fredo Olivero, ex responsabile della Pastorale dei migranti della Curia di Torino, e Ignazio Schintu, responsabile del centro di accoglienza della Croce Rossa di Settimo).
E' stato perfettamente inutile sicuramente per i "cittadini" leghisti che sono intervenuti, a partire dal militante tutto d'un pezzo che dice di essersi letto il Corano, ma che non legge i giornali se arriva ad affermare che in Africa non vi sono guerre, per continuare con un consigliere comunale di Pianezza che vuole sapere cosa fa la Prefettura contro la prostituzione nell'area industriale della sua città, al futuro sindaco leghista di Grugliasco che vede solo più vecchietti che rovistano nella spazzatura, per finire all'onorevole Stefano Allasia che sostiene che le cifre fornite non sono corrette, senza spiegare perchè.

Inutile sarà stato anche per la "cittadina" che è intervenuta solo per farci sapere che il consiglio comunale aperto era stato richiesto dal M5S e che questo movimento alle elezioni ha preso il 25% dei voti. Informazione fondamentale che era indispensabile ribadire e che ci aiuterà molto nella soluzione dei problemi legati all'accoglienza dei migranti.
Non sono mancate le testimonianze positive, come quella del dottor Federico Maria Savia che ci ha parlato  di come insieme a sua moglie siano protagonisti di un affido temporaneo di un minore non accompagnato; o di Claudia Boetto che ci ha raccontato del lavoro che stanno facendo come Tavola della Pace per poter accogliere una famiglia siriana tra quelle rifugiate in Libano.
Le persone di buona volontà sulla base delle cifre dell'immigrazione hanno potuto meglio rendersi conto che il fenomeno è imponente ma tutt'altro che ingestibile al momento se i comuni, le associazioni, le persone si rendono disponibili. Per conoscere le cifre dell'immigrazione clicca qui .
Per quanto riguarda Collegno al momento ospitiamo una ventina di persone in due strutture gestite da cooperative. Sulla base del nuovo piano di ripartizione della Prefettura la quota spettante a Collegno, almeno sulla carta, è di un centinaio di persone che su 50 mila abitanti appaiono come numeri assolutamente non preoccupanti.
Ieri sera ancora una volta abbiamo potuto assistere ad un'esibizione  superlativa di Casciano l'Ecumenico. Un vero e proprio muro di gomma sul cui sorriso pacioso è rimbalzata ogni genere di provocazione, dall'invasione di campo del consigliere pianezzese,  alla rivendicazione ribadita più volte dai Cinquestelle del merito rivoluzionario di aver richiesto un consiglio comunale aperto per dare finalmente la parola ai "cittadini", cittadini di cui in verità pur in una sala strapiena ad intervenire se n'è visti poco o nulla. Un modo come un altro per fare un po' di demagogia a buon mercato in assenza di uno straccio di proposta politica se non quella che ormai è diventata la panacea a tutti i mali del famigerato reddito di cittadinanza che una volta realizzato miracolosamente farebbe superare agli italiani la paura dell'immigrato e il razzismo che l'accompagna. Con la pancia piena tutti diventerebbero più buoni e disponibili.
A difendere l"onore" e la storia dell'amministrazione di centrosinistra è dovuta intervenire in zona Cesarini Tiziana Manzi, visto il mutismo del sindaco e quello ormai consueto del Pd.
A fronte della melassa cascianesca, per fortuna è arrivato l'insulto di Don Fredo Olivero che alle solite stupidaggini ha reagito con un salutare e sonoro "imbecilli". Poco ecumenico, ma efficace a ristabilire un po' di equilibrio in campo.
Giovanni Lava

lunedì, marzo 06, 2017

IL CAMPO VOLO ANCORA IN PERICOLO

La speculazione è sempre in agguato.
Chi si fosse illuso che le mire speculative sul Campo Volo fossero sparite, si è sbagliato. Dopo un silenzio di qualche anno, giovedì scorso del suo destino si è tornato a parlare in Consiglio Comunale.
In discussione una delibera  (leggi) che lo vede di nuovo protagonista. La delibera riporta la lettera con la quale il sindaco aveva risposto circa un anno fa alla Società Sviluppo Comparto 8 Srl, proprietaria del terreno, la quale con un'istanza tornava alla carica per chiedere una variante al piano regolatore che consentisse di costruire sul Campo Volo. Una bella faccia tosta dopo che un anno prima la stessa società aveva fatto ricorso al Tribunale Civile contro il Comune di Collegno con una richiesta milionaria di risarcimento per i danni subiti a loro dire per non aver potuto ancora costruire.
Il sindaco aveva risposto richiamando le indicazioni del piano regolatore che individua nell'area "una risorsa ambientale da restituire all'area metropolitana come verde pubblico" e come il PTC2 (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) individua nell'area del Campo Volo "un'area di particolare pregio ambientale paesaggistico".
La Società Sviluppo Comparto 8 alla lettera del sindaco ha reagito con una citazione del Comune di Collegno davanti al Presidente della Repubblica, sostenendo la non legittimità dell'atto del sindaco, essendo il Consiglio Comunale il titolare degli atti di pianificazione urbanistica. E così è a causa di questo ricorso che finalmente il sindaco si è ricordato - obtorto collo - dell'esistenza del Consiglio Comunale, chiamato con la delibera a validare il contenuto della sua lettera. Infatti fino ad oggi il Consiglio Comunale è stato tenuto all'oscuro della vicenda.
Nonostante la mancanza di rispetto delle prerogative dei consiglieri comunali e del loro ruolo di rappresentanti del popolo, CIVICA ha deciso di votare a favore della delibera in considerazione del fatto che la lettera del sindaco era pur sempre un No alle mire speculative della proprietà del Campo Volo, ma anche per assumersi la responsabilità di quel No. Un voto dunque a favoredella delibera nonostante l'ambiguità con la quale il sindaco e la sua maggioranza, in particolare il Pd, continuano ad avere circa il futuro del Campo Volo. Vista la storia degli ultimi anni, con i diversi tentativi dell'amministrazione Accossato di contrattare con i proprietari la più o meno modica colata di cemento lungo i bordi del Campo Volo, il sottoscritto ha invano chiesto al sindaco e al suo partito di assumere l'impegno a non trattare un bel nulla con la proprietà nè oggi nè mai, rispettando il dettato del piano regolatore. Impressionante e inquietante è stata la scena muta del Pd sulla delibera e sull'appello di CIVICA.
Il silenzio imbarazzante ha solo un significato: nonostante i ricorsi alla magistratura, evidentemente non si esclude la possibilità di sedersi ad un tavolo per acconciarsi a qualche compromesso. Un compromesso che non potrà essere molto diverso da quelli del passato e cioè l'ennesima colata di cemento, poco importa se con qualche migliaio di metri quadrati di superficie in più o in meno.




Nelle foto due delle ipotesi avanzate nell'era Accossato







Come scrivevamo già nel 2012 (leggi) per preservare il Campo Volo per i collegnesi di oggi e per le generazioni che verranno occorre una Variante strutturale che lasci integra l’area e introduca un vincolo di salvaguardia paesaggistico 
e si avvii contestualmente il procedimento per chiedere alla Regione di dichiarlo “bene paesaggistico di notevole interesse pubblico” sulla base del decreto legislativo 42/2004, articoli 136 e successivi – richiesta giustificata dal suo alto valore ambientale ed estetico – in modo da impedire ogni forma di manomissione presente e futura.

Giovanni Lava

venerdì, febbraio 24, 2017

PARCO DELLA DORA DEVASTATO.


Civica ha presentato un'interrogazione al Sindaco.
 Dietro il lessico con cui si definiscono le azioni che andiamo a raccontare ci deve essere sicuramente un burlone. Nei documenti ufficiali la devastazione rappresentata dalle foto che pubblichiamo viene definita come "miglioramento fondiario in area agricola" che fa il paio con l'escavazione delle cave di ghiaia di cui abbonda il territorio collegnese che in gergo viene definita "coltivazione". Che animi gentili!!!
Ma veniamo ai fatti. Da circa un mese i frequentatori del parco agronaturale della Dora hanno assistito ad una pesante manomissione di alcuni prati con l'asportazione della ghiaia di cui è composto lo strato alluvionale che circonda la Dora. Materiale prezioso per l'industria delle costruzioni,evidentemente più remunerativo per i proprietari rispetto a quanto quei prati possono rendere con l'agricoltura.


 Alle segnalazioni allarmate in Comune è stato risposto che era tutto a posto, visto che già da due anni la proprietà era in possesso di regolari licenze edilizie. Ciò che però non era regolare era la profondità dello scavo.
 La legge, purtroppo, consente di asportare lo strato superficiale fino ad un metro per sostituirlo con un terreno migliore dal punto di vista agricolo. Qui il metro era stato abbondantemente superato.

Ci sono volute le rimostranze in Comune dei soci del locale circolo di Legambiente (9 febbraio) e un verbale di accertamento di difformità rispetto ai permessi e agli usi consentiti dalla legge da parte del servizio d vigilanza della Città Metropolitana (8 febbraio) per indurre finalmente il 15 febbraio 2017 il Comune di Collegno ad emettere un'ordinanza di sospensione dei lavori.
La vicenda presenta molti lati inquietanti. Occorre l'intervento della vigilanza della Città Metropolitana per smuovere i nostri uffici comunali? Perchè quando sono arrivate le segnalazioni dei cittadini prima e di Legambiente poi non sono andati a controllare? Si autorizzano lavori del genere in quello che pomposamente viene considerato il fiore all'occhiello delle scelte urbanistiche in funzione ambientalista di Collegno, il Parco della Dora, e non si va a controllare? Come è accaduto nel 2013, quando un altro  "miglioramento fondiario in area agricola" della stessa portata pare sia stato portato a termine senza colpo ferire?
E poi un controllo sulla qualità del terreno di riporto viene o no effettuato? Chi certifica che si tratta di un terreno migliore dal punto di vista agricolo rispetto a quello che viene asportato?
L'amministrazione collegnese deve decidere se il Parco della Dora va salvaguardato seriamente oppure lasciato alla mercè di qualsiasi iniziativa privata, non importa se dannosa al suo ecosistema e al suo equilibrio idrogeologico. Un giorno si fa strage degli alberi un giorno si scava a destra e a manca... siamo seri per una volta.
Un po' di risposte ce li aspettiamo dall'interrogazione che CIVICA ha protocollato e che alleghiamo (clicca qui).
Giovanni Lava

mercoledì, febbraio 08, 2017

M5S E STAMPA: UNA STORIA PATETICA.

Lamentarsi della faziosità di giornali e giornalisti è come scoprire l'acqua calda.
Personalmente non ne posso più non tanto della telenovela romana, sempre più appassionante,  quanto dei lai scandalizzati del mondo grillino e dintorni per quelle che a loro dire sarebbero le bugie dei giornalisti. Ne posso ancora meno di tutti quelli che si dicono disgustati dal fatto che giornali e giornalisti continuano a scrivere dei guai della Raggi senza ricordare prima gli scandali ben più gravi del Pd. Li trovo, ad iniziare da Travaglio che pure ha tanti meriti, patetici e anche un po' ridicoli. I giornalisti prima di nominare la Raggi dovrebbero obbligatoriamente fare la lista completa delle malefatte Pd? Che furbata. La lista sarebbe tanto lunga da addormentare i lettori prima di giungere a parlare della debacle romana dei Cinquestelle. Ma davvero vogliono farci credere di essere stupiti dell'attenzione morbosa che i media dedicano alle vicende romane? Non doveva essere il governo della capitale il banco di prova della maturità a governare l'Italia? Allora perchè stupirsi di tanta attenzione? O è colpa dei giornalisti se l'amministrazione Raggi riesce ogni giorno ad aggiungere una nuova puntata all'appassionante telenovela? Vedi ieri la vicenda dell'assessore Berdini che poverino ha solo osato dire qual è la triste realtà romana, vista da vicino e da dietro le quinte, 
A mio avviso i loro monotoni e reiterati lamenti nei confronti della stampa sono solo fumogeni ad uso e consumo dei militanti, fumogeni liberati ad arte al solo scopo di nascondere le miserie romane. E sempre su questa china patetica si è arrivati fino alla scorciatoia delle liste di proscrizione dei giornalisti come nella migliore e più classica delle tradizioni italiane. Ma non dovevano essere il nuovo?
Onestà, onestà.
Giovanni Lava

venerdì, gennaio 27, 2017

AIUTO, MI SI E' RISTRETTO IL CONSIGLIO COMUNALE.

Seduta dopo seduta il tempo si accorcia.
Dopo un lungo sonno siamo di nuovo qui. Eravamo rimasti agli auguri di Natale. Sono il primo a chiedermi come sia stato possibile un così lungo silenzio. Mancanza di tempo? Certo. Stanchezza? Anche. Ma la vera ragione probabilmente sta nel fatto che se  maggioranza e amministrazione sono desaparecide, sparisce di riflesso anche l'opposizione. CIVICA vorrebbe fare opposizione ma non sa più a chi e a che cosa. Non si possono sferrare pugni e calci all'avversario se sul ring ti ritrovi da solo.
L'ultimo consiglio comunale si è svolto il 15 dicembre dopo di che è calato il sipario sulla politica istituzionale. Vacanze di Natale lunghe, anzi lunghissime. Solo questa settimana vi è stato un timido segnale di vita con la discussione del nuovo regolamento per la gestione degli orti sociali (già urbani). Un argomento senz'altro interessante ma che coinvolge davvero pochi cittadini. E così giovedì due febbraio si terrà un consiglio comunale che, come ormai è consuetudine, ha all'ordine del giorno una sola delibera, gli orti appunto. Una produttività prossima allo zero per un'amministrazione dall'elettroencefalogramma sempre più piatto.
Sarà per questo che il Pd sta lentamente ma inesorabilmente decurtando il tempo del consiglio comunale. Da sempre i consigli comunali a Collegno hanno avuto inizio alle ore 18,30. Da qualche mese hanno deciso che alle18,30 fosse troppo presto e, nonostante le proteste del sottoscritto, l'inizio è stato fatto slittare alle 19,30. Ma anche alle 19,30 non va bene, si tratta di un orario che evidentemente disturba la cena a qualche maggiorente del Pd (esistono ancora i maggiorenti? Boh!). Giovedì prossimo infatti si inizierà alle ore 20,30. Continuando così, tempo ancora due o tre mesi e si potrà farlo iniziare alle 23,30 e finire alla 24,01, giusto in tempo per consentire ad alcuni consiglieri di potersi prendere due giorni di vacanza dal lavoro. Infatti quando vi è stata l'esigenza straordinaria di terminare prima della mezzanotte, il Pd si è opposto, perchè - mi è stato riferito dal presidente del consiglio - altrimenti alcuni non avrebbero potuto godere del riposo il giorno successivo, riposo che scatta solo se si sfora la mezzanotte. Alla faccia della nobiltà della politica.
Il punto è che, se per approvare una delibera il tempo basta e avanza, all'ordine del giorno vi sono ben 36 mozioni ed ordini del giorno che aspettano di essere discussi da tempo immemorabile. Volendo si potrebbero fare consigli straordinari (a spese del bilancio e quindi dei cittadini) ogni settimana se chi ha i numeri per richiederli dai banchi delle opposizioni (vedi M5S) si avvalesse della facoltà che il regolamento concede. Ma come si dice, se Atene piange, Sparta non ride.
Ciò che non torna in questa vicenda è il disprezzo per le istituzioni che tutti a chiacchiere dicono di voler difendere. In questi tempi sempre più bui, il consiglio comunale che piaccia o no a livello cittadino rappresenta la più importante istituzione democratica eletta a suffragio universale. Già il Parlamento negli anni ha sottratto ogni potere reale al consiglio comunale, se poi dal basso si mortifica ad ogni occasione la sua stessa agibilità, possiamo davvero chiudere baracca e burattini e andare tutti a casa nell'attesa che l'uomo "forte" decida tutto da solo e vegli su tutti noi.
L'aspetto più inquietante di questa vicenda da basso impero è la sensazione che ai protagonisti sfugga la portata politica negativa delle loro azioni, non ne abbiano contezza, a partire dal presidente del consiglio che dovrebbe difendere l'istituzione che le è stata affidata, per finire ai dirigenti del Pd che ad ogni pie' sospinto gridano al lupo al lupo dell'antipolitica. Così alla fine ci tocca rimpiangere i comunisti di un tempo, che avevano tanti difetti, ma sulla difesa delle istituzioni repubblicane e sulla loro agibilità non transigevano.
Giovanni Lava