mercoledì, giugno 24, 2015

NESSUN ALBERO E' MORTO ???

L'assessore risponde a CIVICA: le potature sono fatte secondo la legge!
A proposito della potatura degli alberi nei viali cittadini CIVICA ha presentato un'interrogazione al Sindaco e  agli assessori competenti (vedi Ascia_selvaggia_colpisce_ancora).
Nel Consiglio comunale del 28 maggio ha ricevuto risposta dall'Assessore alla qualità della città Valentino Romagnolo (vedi Risposta).
Al punto 2 l'assessore risponde: "circa le norme sulle potature si sottolinea che le stesse, sebbene tardive, sono state eseguite tenendo conto dei criteri moderni dell'arboricoltura e applicando le tecniche legate al "taglio di ritorno" e alla "tutta cima", universalmente riconosciute dalla Comunità Arboricolturale Europea (EAC) come le migliori oggi applicabili."
Io non sono un giardiniere ma suppongo che se a un albero si tagliano tutti i rami non potrà che germogliare direttamente dal tronco.

Per sapere cosa accadrà al corso Antony basta andare a vedere che cosa è successo agli alberi lungo il cavalcavia di corso Kennedy che sono stati potati allo stesso modo l'anno scorso. Le chiome sono piuttosto goffe e i rami bassi ostruiscono il passaggio dei pedoni sul marciapiede e coprono i cartelli stradali.


Ritornando al Consiglio comunale l'Assessore ha quindi chiuso il suo intervento con questa battuta: "COMUNQUE NESSUN ALBERO E' MORTO!!!" Ah sì? e questi quattro alberi lungo il cavalcavia le sembrano ancora vivi?

A guardare la foto si direbbe invece che grazie a potature sbaglate gi alberi a volte muoiono.
Marco Viretti

lunedì, giugno 22, 2015

UN MANIFESTO CONTRO LAVA E CIVICA

Nel mirino della Lega per la mozione sui migranti.
Fare il consigliere comunale di questi tempi a Collegno è cosa abbastanza frustrante vista la palude amministrativa in cui siamo immersi. Per fortuna però che c'è la Lega (Nord?) a dare qualche soddisfazione con il manifesto affisso per la città con il quale mi mette alla gogna per aver chiesto che anche la città di Collegno facesse la sua parte per far fronte all'emergenza e quindi ospitare dei migranti.
Ebbene essere messo alla gogna per questo, e dalla Lega poi, per il sottoscritto e per CIVICA è un onore.
Al di là dello stravolgimento dei fatti per cui ogni migrante diventa per la Lega necessariamente un clandestino, la mozione di CIVICA, emendata e approvata insieme a Pd, Sel e Centro democratico (leggi) nell'ultimo consiglio comunale, è stata un piccolo segnale di civiltà contro la barbarie a cui assistiamo quotidianamente.
Personalmente trovo vergognoso e indecente paragonare i nostri concittadini in difficoltà con quanto sta avvenendo nel Mediterraneo, sulle nostre coste e ai nostri confini.
Far credere alla gente che se hanno delle difficoltà economiche la colpa è dei naufraghi e che facendoli annegare i nostri problemi si risolvono è abominevole.
Nulla di nuovo sotto il sole. E' dalla notte dei tempi che si sono scaricate sulle minoranze (ebrei, rom, saracini, ecc.) o sui paesi limitrofi la colpa delle proprie crisi economiche. Peccato che persecuzioni e guerre non hanno mai risolto i problemi di chi le ha scatenate, caso mai sono solo servite ai detentori del potere per allontanare da sè le proprie responsabilità.
Quello che è terribile è che batti e ribatti lo schema funziona sempre. Nel nostro piccolo lo abbiamo verificato anche in questi giorni che siamo stati come CIVICA nei mercati. Sempre più gente è convinta che i suoi problemi veri o presunti sono causati da negri, zingari e mussulmani. Un clima sempre più pesante si respira ovunque. C'è di che essere sinceramente preoccupati. Non sarebbe la prima volta che la maggioranza del popolo si fa abbindolare dal demagogo di turno per cacciarsi in avventure reazionarie e totalitarie di cui poi avrà di che pentirsi amaramente.
La folle idea che nell'epoca della globalizzazione, delle merci e dei capitali che possono viaggiare e fare quello che vogliono in giro per il mondo, si possano tenere le persone dietro i muri oltre che un'idea razzista è anche una pura illusione. Non si può fermare chi è disposto a perdere tutto anche la vita pur di sfuggire al suo triste destino.
Allora i nostri eroi de "prima la nostra gente" devono avere anche il coraggio di dire che sono disposti a sparare addosso a questa umanità dolente che si accalca alle nostre porte fino a che avranno proiettili sufficienti a fermarli. In gioco se ne hanno il coraggio c'è solo questa opzione, Dire che bisogna aiutarli nei loro paesi è un'ipocrita panzana, visto che anche in questo momento l'Africa è il continente più derubato delle proprie risorse, risorse così necessarie allo sviluppo economico della nostra "civile" civiltà occidentale, e che le guerre da cui molti dei profughi fuggono sono state causate dall'Occidente, Italia compresa.
Si viaggia di mistificazione in mistificazione. Se il nostro paese soffre più di altri la crisi economica mondiale, il merito è solo e tutto nostro e di chi ci ha governato. Pensare di uscirne alzando muri è una pia illusione. Personalmente sono convinto che purtroppo quello a cui assistiamo oggi sia solo la punta di un iceberg e che il peggio debba ancora venire. Mi auguro di sbagliare.
Giovanni Lava

martedì, giugno 16, 2015

LA BIENNALE DI COLLEGNO.

Otto artisti eccezionali in Via Al Molino. E pochi lo sanno.
Chi per ventura capitasse lungo la Dora, sulla riva sinistra proprio sotto al castello del barone, in quelle sale piene di opere d'arte realizzate con materiali di ogni genere, rimarrebbe per forza a bocca aperta. Pittori, scultori, incisori ... otto artisti a tutto tondo che non sfigurano nelle grandi gallerie d'arte  in cui espongono le loro opere in tutto il mondo, lavorano senza clamori in via Al Molino 1/26 nella vecchia manifattura lungo la Dora (ignorati anche dalle autorità cittadine).
Domenico Borrelli, Jessica Carroll, Matteo Cassetta, Carlo D'Oria, Gabriele Garbolino Rù. Paolo Grassino, Enrico Iuliano, Ciro Rispoli, questi i loro nomi.
Pur avendoli già ammirati in altre occasioni, qui in via Al Molino, in quelle sali enormi grondanti di opere di ogni genere, sono rimasto a bocca aperta. Meglio della Biennale di Venezia!
L'ambiente architettonico sembra sia stato costruito proprio per ospitare dei laboratori d'arte.
L'unico difetto di quell'ambiente è che nasconde alla perfezione  opere d'arte nate invece  per essere ammirate. Proprio per questo nel programma di CIVICA avevamo indicato nei locali che vanno sotto il nome di laboratori dell'ex Op, locali oggi fatiscenti, il luogo dove allestire degli atelier d'arte a cura della F.A.C. (Fabbrica Arte Contemporanea), l'associazione che riunisce gli otto artisti di cui sopra.
A seguire una carrellata di foto (cliccate sopra) che dà un'idea solo approssimativa della ricchezza e del valore artistico di Domenico, Jessica, Matteo, Carlo, Gabriele, Paolo. Enrico e Ciro. Provare per credere. Chi fosse interessato a visitare i laboratori d'arte di via Al Molino ci contatti all'email info@civicacollegno.it.
Giovanni Lava































martedì, giugno 09, 2015

DONA AL COMUNE E RECUPERI DALLE TASSE.

Si può partecipare al restauro del patrimonio artistico e culturale della città.
Anche a Collegno è possibile fare donazioni recuperando il 65 per cento della donazione come detrazione fiscale per restaurare una parte del patrimonio culturale cittadino. La giunta comunale ha deliberato che gli edifici per i quali è possibile contribuire sono la Sala delle Arti all'interno del Parco Dalla Chiesa, la Stazionetta del Villaggio Leumann e la Stireria dell’ex manicomio nel parco della Certosa Reale. E' poi possibile anche donare a sostegno delle attività della biblioteca civica.
Con il decreto legge 83/2014 è consentito per il 2015 diventare mecenati a favore della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale pubblico recuperando il 65 per cento di quanto donato, mentre per il 2016 la percentuale scenderà al 50 per cento, perciò chi fosse interessato ne approfitti quest'anno. Per compiere la donazione occorre che il versamento venga effettuato sul c/c intestato al Comune di Collegno presso la Tesoreria Comunale – UNICREDIT BANCA S.p.A., specificando il bene individuato tra i quattro indicati dal Comune.
Ci sembra davvero un'ottima occasione per chi può partecipare concretamente alla salvaguardia del patrimonio pubblico. Paghi 100 e recuperi 65. Il Comune incassa 100 euro e tu di fatto ne paghi solo 35.
Il Comune dovrà rendicontare al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo dell’ammontare delle erogazioni ricevute mese per mese e allo stesso tempo allestire sul sito ufficiale del Comune stesso la pubblicazione dell’ammontare, dell’utilizzo e delle destinazioni delle erogazioni stesse e alla pubblicazione di tali dati nell’apposito portale gestito dal Ministero dei beni culturali.
Un'occasione unica per misurare la generosità dei collegnesi per l'arte e la cultura cittadina.

lunedì, giugno 08, 2015

BARRICALLA DA AMPLIARE OPPURE NO?

Alla discarica di rifiuti tossico-nocivi restano solo tre anni di vita.
Quando nel 1988 fu autorizzata la discarica per rifiuti tossico-nocivi Barricalla, gli ambientalisti collegnesi vi si opposero con tutte le loro forze. Oggi a distanza di 27 anni la domanda che bisogna porsi è se allora furono più lungimiranti gli amministratori comunali favorevoli o gli ambientalisti contrari.
Stando alla visita effettuata dai consiglieri comunali venerdì 5 giugno scorso e sulla scorta di quanto hanno raccontato gli amministratori e i tecnici della societa Barricalla Spa e del loro controllore, la Provincia di Torino, ma anche di quanto è pubblicato sul sito Web della società, se questa discarica non ci fosse bisognerebbe crearla, perchè altrimenti quel milione circa di metri cubi di rifiuti pericolosi smaltiti a Collegno chissà dove sarebbero finiti. Nella migliore delle ipotesi in Germania, nella peggiore nelle mille terre dei fuochi grandi e piccole diffuse sul territorio nazionale. Infatti un altro impianto come quello di Barricalla pare non esista in Italia.
Il paradosso italiano è che siamo il paese dove ci si oppone a qualsiasi impianto di smaltimento e allo stesso tempo abbiamo la più alta quantità di rifiuti di ogni genere smaltiti ovunque e senza alcun controllo.
Se una pecca esiste a Collegno, questa è rappresentata dalla concentrazione di discariche in un'area molto ristretta. Da questo punto di vista gli amministratori collegnesi forse sono stati un po' troppo lungimiranti. Ma va considerato che la sola Barricalla porta nelle casse comunali circa 600 mila euro ogni anno.
Finora sono stati autorizzati quattro lotti, due esauriti e coperti da impianti fotovoltaici, e due in via di esaurimento. Sono solo più tre anni quelli che restano prima della fine. A meno che ... a meno che l'amministrazione non autorizzi un ampliamento che consentirebbe un'autonomia complessiva di altri dieci anni (3+7).
Lavori di copertura di uno dei lotti esauriti
In assenza di alternative e visto che in questi 27 anni non vi sono stati incidenti e a quanto pare si possa davvero considerare la gestione della discarica come uno dei pochi fiori all'occhiello della gestioni dei rifiuti in Italia, il buon senso dovrebbe far propendere per l'ennesima autorizzazione. A questa scelta però si contrappone l'esigenza di tutelare il territorio collegnese: non è accettabile che solo il nostro comune sopporti il peso dello smaltimento dei rifiuti, visto che nel frattempo poco più a Ovest si è autorizzata un'altra discarica, quella Margaria della REI, che ospiterà amianto, ceneri nocive, ecc. Non vorremmo che la "disponibilità" di questo territorio dimostrata finora, avesse creato la convinzione che qui si può portare di tutto, visto che altrove non si riesce a portare niente di niente.
Il peso della gestione dei rifiuti pericolosi, dell'amianto, ecc. deve essere spalmato quanto meno a livello della nostra Regione.
La mia proposta è che ancora prima che si arrivi a parlare di ampliamento di Barricalla, quindi da subito, il Comune di Collegno faccia sapere alle autorità metropolitane e regionali che se non vogliono la barricate contro, trovino subito un altro sito dove allestire un'altra discarica come quella.
Se non è già autorizzata un'altra discarica, niente ampliamento. Un messaggio forte e chiaro.
Se è vero che è preferibile avere una gestione controllata di questo genere di rifiuti, piuttosto che lo smaltimento clandestino, è anche vero che questa non può avvenire a spese di un solo territorio.
CIVICA su questo punto intende aprire un confronto con i cittadini e le altre forze politiche della città.
Giovanni Lava

giovedì, giugno 04, 2015

MIGRANTI: COLLEGNO PRONTA A FARE LA SUA PARTE.

Approvata la mozione presentata da CIVICA.
Sono sostanzialmente due gli atteggiamenti di fronte all'emergenza umanitaria rappresentata dallo sbarco di migranti sulle coste italiane.
Il primo è quello dell'antica pietas per il naufrago, così come l'abbiamo conosciuta nell'Odissea di Omero e che affonda le radici nella civiltà greco-romana, ripresa poi dalla cultura giudaico-cristiana, e che ritiene un dovere dare ospitalità allo straniero che ne ha bisogno.
Il secondo è quello di chi vorrebbe sostanzialmente che i naufraghi fossero rigettati a mare perchè non lo riconoscono come un problema loro e che si può riassumere nello slogan "prima i nostri".
Presentando la mozione (leggi) "Dare ospitalità a Collegno ad un gruppo di migranti" CIVICA ha chiesto nell'ultima seduta di una settimana fa al Consiglio Comunale di Collegno di scegliere tra i due atteggiamenti descritti sopra. Ne è seguito un dibattito e un confronto che non ha deluso le nostre aspettative.
Collegno attraverso la maggioranza dei suoi rappresentanti ha confermato la sua vocazione all'accoglienza. La maggioranza ha presentato un emendamento, accolto da CIVICA, che ha reso possibile l'approvazione della mozione. L'emendamento, a sua volta emendato da CIVICA, ha sostituito l'impegno così come era stato formulato originalmente senza nulla togliere al proposito di ottenere innanzitutto un confronto sul delicato argomento e poi un impegno concreto a che Collegno facesse la sua parte dando la propria disponibilità ad accogliere un numero congruo di migranti. Questo il dispositivo finale approvato a maggioranza, che lascia uguale la premessa: 

"Il Consiglio Comunale invita il Sindaco e la Giunta a:

  • seguire con attenzione il lavoro dei Tavoli regionali e degli ambiti della Città metropolitana atti a definire la strategia piemontese sul tema ed attivarsi anche con la rete locale dei soggetti autorizzati per far fronte ad eventuali emergenze;
  • dare la propria disponibilità ad ampliare l'ospitalità che la città ha già messo in atto."
Infatti la discussione della mozione di CIVICA ha consentito anche di rendere pubblico il fatto che Collegno già ospita nove migranti di varie nazionalità. L'assessore Maria Grazia De Nicola ha relazionato sul numero e sulle modalità con il quale avviene l'ospitalità. CIVICA ha invitato l'assessore e la giunta a dare pubblicità alla cosa, smettendola di tenerla riservata, anzi rivendicandola con orgoglio.
La mozione è stata approvata con il voto favorevole della maggioranza e di CIVICA. Ha votato contro, ma era scontato, il rappresentante della Lega Nord in coerenza con il motto "prima i nostri". Singolare invece il voto di astensione dei consiglieri comunali del M5S dopo che avevano presentato un emendamento, non accolto da CIVICA, che grosso modo diceva di sì all'ospitalità dei migranti a condizione che per ognuno di questi si desse ospitalità anche a un disagiato collegnese. Una richiesta che si colloca oggettivamente a mezza strada dalla posizione della Lega e che può riassumersi così: per ognuno dei loro uno dei nostri. Un emendamento davvero singolare, visto che gli interventi a favore dei casi sociali esistenti a Collegno non hanno certo bisogno di mozioni per essere attivati. Un modo in ogni caso per creare pericolose commistioni tra due emergenze ben distinte e separate e che richiedono risposte distinte e separate.
Si è astenuto anche il consigliere di Collegno Insieme Andrea Di Filippo con motivazioni che non sono riuscito a cogliere.
Giovanni Lava

lunedì, giugno 01, 2015

PARCO DORA E RIFIUTI: ADELANTE PEDRO.

Tra rimpatriate e tutto va bene madama la Marchesa.
Non intendo scrivere resoconti, ma solo esporre alcune impressioni ricevute partecipando a due incontri: quello sulla Valle della Dora del 21 maggio scorso e quello sui rifiuti organizzato dal Comitato di quartiere di Borgonuovo il giorno successivo.

"Parco Dora" 
Il termine Parco non va adoperato, essendo stato sostituito dal molto meno impegnativo termine di "area di salvaguardia". Questo suggerisce abbastanza il senso della serata, che mi ha lasciato l'impressione di una rimpatriata fra persone innamorate di un bel progetto, per il quale hanno lavorato e continuano a lavorare a titolo volontario, ma che non sanno più come portare avanti, trovandosi senza risorse. Che fare, se non battere cassa alle Amministrazioni Comunali e alla Regione? Le quali inviano prontamente i propri funzionari a benedire il progetto e se possibile a rilanciarne l'estensione in termini di coinvolgimento di tutte le possibili attività umane, purchè sostenibili, ed in termini geografici, collegandolo al grandioso corridoio VEN-TO. Insomma, perchè accontentarci di andare in bicicletta da Avigliana alla Pellerina senza essere stirati, se il nostro futuro è quello di andare, sempre da Avigliana, o da più a monte ancora, fino a Venezia, magari facendo qua e là una deviazione lungo gli affluenti di papà Po? Ecco come si realizza tutto ciò: con i fondi dello Stato, pardon dell'Europa e col volontariato. Terzium non datur. Cosicchè i circoli di Legambiente e le Associazioni di volontari che cercano di mantenere in vita quello che c'è, e che chiedono semplicemente aiuto per collegare il Cascinotto con la Pellerina, dovranno per ora accontentarsi della visione parlata del sol dell'avvenire.

"Rifiuti"
Collegno è tra i comuni più virtuosi dell'area metropolitana nel limitare la produzione globale di rifiuti. Molto bene. Collegno è anche il comune che distribuisce alle proprie mense (scuole e Municipio) acqua in caraffa. Molto bene. E' anche quello che ha fornito più acqua dai centri SMAT, tanto che questa società lo ha premiato con un assegno da 2000 euro. Bene, anche se, a guardar bene, da più di un secolo le case di città sono equipaggiate di rubinetto per l'acqua potabile e qualche negozio vende ancora le polveri per sfrizzicarla.
Collegno non è tra i primi nella raccolta differenziata (al 56%, contro oltre il 70% di Chieri), ma questo non è un problema per il nostro assessore Manfredi, perchè l'importante è fare meno rifiuti in totale. Molto meno bene direi, soprattutto quando mi fanno sapere che conferire una tonnellata di indifferenziato in discarica costava, fino ad ora, 112 euro, mentre d'ora in poi conferire la stessa tonnellata all'inceneritore costerà 114 euro. Allora chiedo io: ma perchè succede ciò, visto che i gestori dell'inceneritore con i nostri rifiuti ci fanno dei bei soldi, e se puta caso noi dovessimo ridurre l'indifferenziato li potremmo tenere a stecchetto col combustibile, se non proprio stretti per...la gola? Mi risponde un ingegnere (Destefanis?), alto funzionario del CDIU: la ragione è semplice. Prima, cioè fino a ieri, i rifiuti li si portava nella nostra discarica e il prezzo lo facevamo noi; ora che la discarica è chiusa, lo si porta all'inceneritore e i prezzi li fanno loro. Punto. Con buona pace delle signore che nello stesso contesto esprimevano la loro giusta rabbia per l'aumento delle tariffe. Povere signore, poveri noi. Se i profitti dell'inceneritore non saranno conformi alle previsioni, c'è da giurare che le tariffe aumenteranno e di brutto, visto che i suoi gestori si sono astutamente premurati di far sottoscrivere alle amministrazioni servite una clausoletta che prevede la rivalsa sulle nostre bollette per i mancati introiti. Allora mi viene da pensare che i nostri amministratori, al di là delle parole, non vedano poi troppo di buon occhio un miglioramento serio della raccolta differenziata, seguendo l'esempio di Chieri: volete mica trovarvi d'improvviso con bollette salatissime, perchè c'è poco da incenerire? Allora continuiamo a dare qualcosa da mangiare alla bestia, le bollette aumenteranno comunque, ma non all'improvviso. La truppa non se ne accorge o al massimo si lamenta poco. Adelante Pedro, con judicio.
Fulvio Salza