giovedì, ottobre 22, 2015

LA CERTOSA REALE E L'ENTUSIASMO DEL SOTTOSEGRETARIO

La visita della Borletti Buitoni con il codazzo pidiessino al seguito.
Come non essere entusiasti dell'entusiasmo manifestato dal Sottosegretario di Stato ai Beni Culturali on. Ilaria Borletti Buitoni dopo la visita alla nostra città. Siamo sinceramente orgogliosi del fatto che abbia così tanto apprezzato le due perle collegnesi: la Certosa Reale e il Villaggio Leumann. Apprezzati da una persona che di beni culturali se ne intende sul serio, essendo stata presidente del FAI. Ci auguriamo che tanto entusiasmo si concretizzi poi in uno stanziamento del governo, almeno sufficiente al restauro della Cappella dell'Annunziata che sta cadendo a pezzi.
Mentre non facciamo fatica a comprendere l'entusiasmo per le due perle cittadine, che solo l'incuria degli amministratori comunali che si sono succeduti nel tempo ha fatto sì che fino ad oggi non siano stati valorizzati e conosciuti come meriterebbero, non sappiamo bene cosa l'abbia così tanto entusiasmata degli amministratori collegnesi vecchi e nuovi che le hanno fatto da corona durante la visita. Ha detto che sarebbero un esempio di come si amministra con passione il patrimonio culturale di una città. Sarà frutto dell'abbaglio che deve averla colta dopo la sua recente adesione al Pd.
E noi che per anni abbiamo denunciato l'incuria in cui venivano lasciati e in parte continuano ad esserlo sia la Certosa che il Villaggio Leumann. Quanto siamo stati ciechi a non vedere tanta bontà nei vari D'Ottavio, Accossato e oggi Casciano.
La visita della sottosegretaria è stata sicuramente una buona iniziativa per pubblicizzare la nostra città e i suoi tesori architettonici. La speranza è che non sia stata solo un'occasione  per uno spot a buon mercato per i nostri amabili e indefessi amministratori. Che non faccia la fine di quell'altra passeggiata, quella con Vittorio Sgarbi, sponsorizzata da Boetti Villanis. E' vero che una passeggiata non la si nega a nessuno, ma aspettiamo con ansia di vedere fatti concreti altro che l'Art Bonus tanto citato dalla Borletti Buitoni.
Non abbiamo capito però se si è trattato di una visita ufficiale o una visita di partito, visto che dalle foto pubblicate sui social dai vari fortunati partecipanti si intravedono solo personaggi con la tessera del partito in tasca, il Pd ovviamente. Si tratterebbe, in tal caso,  di un altro esempio del clima da basso regime che ormai esiste a Collegno. Della visita della dott.ssa Borlotti non è stata data notizia alla città e meno che mai ai consiglieri comunali in generale nè alla commissione cultura in particolare. Questo non ha impedito invece di parteciparne l'arrivo agli esponenti locali del Pd che erano presenti in gran numero anche quelli che non sono nè onorevoli nè amministratori, nè tantomeno consiglieri comunali. Anche la visita di un sottosegretario è di fatto diventata un affare da consumarsi in famiglia. Nella grande famiglia Pd, ogni giorno più larga, dove tutti si amano e si vogliono un bene da pazzi.
Giovanni Lava

mercoledì, ottobre 14, 2015

MIGRANTI: UNO SU MILLE.

Sono dieci e tutti africani quelli ospitati a Collegno.
Uno a mille. In uno a mille è calcolata la capacità di accoglienza di migranti nel nostro comune. Per cinquantamila abitanti cinquanta migranti. Al momento ne stiamo ospitando 10. Questi i numeri di quella che da molti è stata definita una vera e propria invasione, una riprova se ce ne fosse bisogno della malafede, ma anche dell'ignoranza dei dati reali di cui si nutre certa propaganda.
Dei migranti ospiti a Collegno se ne è parlato nella seconda commissione consiliare lunedì scorso. A descrivere la condizione umana di persone sospese nel limbo dell'attesa dell'esame per l'accoglienza o meno della richiesta di asilo politico è stato l'educatore della cooperativa Atypica che li segue. I dieci ospiti sono tutti maschi e per lo più di età compresa tra i 20 e i 30 anni di età. In questo momento sono tutti originari dell'Africa sub-sahariana. Sono ospitati presso il residence di Villa 5 nel parco Dalla Chiesa, una struttura tutta al femminile, motivo per cui avevano chiesto di ospitare delle donne. Il prefetto invece ha inviato tutti maschi. E' il prefetto, infatti, che assegna i migranti alle cooperative che hanno partecipato ad un bando pubblico, il comune non c'entra nulla. Come CIVICA vorremmo che si attivasse un po' di più visto che il Consiglio Comunale ha approvato una mozione che impegna l'amministrazione a dare il proprio contributo all'emergenza dell'accoglienza dei migranti. Ma L'assessore Maria Grazia De Nicola ha dato assicurazioni sul fatto che si stanno attivando per predisporre anche in collaborazione con parrocchie, privati ed associazioni un programma di accoglienza. Il tutto sempre coordinato dalla prefettura.
Tornado ai dieci profughi ospiti a Villa 5, tutti arrivati in Italia con i barconi della morte, la loro condizione è quanto mai difficile sia dal punto di vista economico che psicologico. Dopo aver percorso migliaia di chilometri in condizioni inenarrabili e subito violenze di ogni tipo, si ritrovano qui ad attendere un responso che si fa attendere anche per due anni, tanto ci mettono le commissioni territoriali che devono concedere o meno l'asilo politico. Un tempo infinito in cui tra l'altro non possono neppure cercare un lavoro per integrare i 2,50 euro al giorno che percepiscono per le piccole spese quotidiane. Cifra che alcuni di loro mettono da parte per spedirla alla famiglia in Africa dove con 40 euro si sfamano per un mese.
I famigerati 35 euro che lo Stato spende comprendono i 2,50 e tutte le spese di vitto, alloggio, vestiario, trasporti ecc. In ogni caso finora il Comune di Collegno non ha speso neppure un centesimo del proprio bilancio.
Molti consiglieri comunali hanno posto il problema di come come rendere "visibile" la presenza di queste dieci persone a Collegno, di come far uscire da una sorta di "clandestinità" la loro presenza. Si è parlato di incontri nelle scuole, di iniziative varie anche di festa per abbattere il muro di diffidenza o indifferenza che li circonda, ma anche semplicemente di non visibilità. Infatti è grazie alla mozione presentata da CIVICA sull'accoglienza che è saltata fuori la presenza a Collegno di questi profughi in attesa di asilo politico. Richiesta di asilo politico che alcuni di loro difficilmente vedranno accolta. E allora per loro si aprirà il dramma del previsto rimpatrio. Rimpatrio che nessuno di loro prende neppure in considerazione dopo la fatica e i pericoli per la loro stessa sopravvivenza per arrivare sin qui.
In ogni caso, a nostro modesto avviso,  è bene che i cittadini di Collegno conoscano le loro storie meglio e possibilmente un po' più da vicino.
Giovanni Lava

sabato, ottobre 03, 2015

LA SIEPE E IL DECORO.

Quando è troppo, è troppo.
Come sempre consiglio comunale fiacco giovedì sera 1° Ottobre . La prima volta che CIVICA ha votato a favore di tutte le delibere all'ordine del giorno dato che si occupavano di modifiche di poco conto di regolamenti e convenzioni esistenti. Nonostante la banalità delle delibere, il consiglio è riuscito ancora una volta a consumare tutto il tempo a disposizione grazie al perenne e ormai stucchevole battibecco innescato a ripetizione dal mega consigliere del CentroDestraUnitiperCollegno Boetti Villanis e alimentato di rimando dal capogruppo del Pd Molinari. Il loro ego smisurato - due giganti in ogni senso - li induce a tener banco sul nulla o quasi, facendo strame dei lavori del consiglio. Sta di fatto che dall'inizio del mandato, pur dovendo affrontare poche delibere e spesso anche di poco conto, non si riesce a discutere più di una mozione, quando va bene. In questo modo siamo arrivati ad avere in elenco ben 47 mozioni da prendere in esame. Con questo ritmo non basterà il mandato per smaltirle tutte. Se poi si pensa che vi sono gruppi che continuano a sfornarne a ripetizione con il sistema del copia e incolla su argomenti i più vari e bizzarri, quasi mai attinenti alla città di Collegno se non in senso molto molto lato, non basteranno neppure i prossimi 10 mandati per discutere tutte le 47 e quelle che verranno.
In questo grigiore però non posso non segnalare come nota di colore la risposta (leggi) che gli assessori competenti hanno dato all'interrogazione di CIVICA sulla "potatura" della siepe del parco Dalla Chiesa lato corso Pastrengo.
Così ora sappiamo che i pifferai magici che amministrano Collegno eliminano i topi abbassando una siepe da tre metri a uno. Si tratterà dei famosi topi volanti.
Di solito quando si ha un'area come quella del parco così frequentata da cittadini di ogni età che amano la quiete, non dispiace che tra quell'area e un corso trafficato come quello di corso Pastrengo ci sia una barriera verde. Qui invece si è voluto dare visibilità, ma a chi o che cosa? Ma  ciò che fa più scompisciare dal ridere è quella di presentare il vandalismo effettuato in piena estate, e che estate, come un'opera finalizzata al decoro urbano.


Ebbene andate a vedere in che condizioni versa oggi quella siepe, coperta dalle erbacce e dai rovi quasi non la si vede più. Le foto che pubblichiamo danno solo una lontana immagine della realtà. In ogni caso cliccateci sopra per godere meglio del decoro voluto dagli assessori.














Altro che decoro.
Giovanni Lava

giovedì, ottobre 01, 2015

E COLLEGNO RIGENERA VA.


Tante le manifestazioni di interesse e siamo solo a metà del guado.

La  cautela è d'obbligo, conoscendo i nostri polli. Ma l'iniziativa dell'amministrazione comunale che va sotto il nome di Collegno Rigenera, dopo le criticità iniziali, pare aver imboccato la strada giusta.
Innanzitutto è stata prorogata la scadenza dal 15 settembre al 30 di ottobre. Poi hanno preso atto delle critiche venute soprattutto da CIVICA per un avvio che aveva lasciato di fatto fuori il consiglio comunale, l'organo che per legge dovrà accogliere o bocciare le proposte che arriveranno.
Giovedì scorso, infatti, in commissione urbanistica l'assessore Barbara Martina ha illustrato lo stato dell'arte del percorso e non sono mancate le sorprese. La più eclatante è quella che vede l'area di via Antonelli (Metropolis) e quella dell'ex Mandelli interessate a salire sul carro di Collegno Rigenera. Ma le due proprietà non si erano avvalse tre e due anni fa della legge 106? Che fine hanno fatto gli impegni allora sottoscritti con il Comune? Carta straccia. Con che credibilità oggi tornano a bussare alle porte del Comune? Forse è bene ricordare che contro la delibera Mandelli a votare da sola fu CIVICA. Fummo indicati al pubblico ludibrio. Etichettati come nemici del recupero di quell'area. Ora possiamo ben dire di aver avuto ragione di diffidare di un megaprogetto dall'evidente sapore preelettorale.
In ogni caso ad oggi le manifestazioni d'interesse pervenute sono quelle relative alle aree di seguito elencate: ex cinema Regina di via San Massimo; quella di Corso Francia tra via Cairoli e via Lamarmora (ex Parisienne e mobilificio l'Economica), l'area compresa tra la ferrovia, via S. Massimo e via Torino di proprietà delle Ferrovie dello Stato (ex sottostazione e residenze del personale delle ferrovie), l'area agricola lungo corso Sacco e Vanzetti nel Parco della Dora, l'area dell'ex deposito della Gtt su corso Francia; un area in via Pianezza, quella di via Antonelli (il palazzone di Metropolis); area ex Moreggia di via De Amicis.
L'elenco non finisce qui, perchè seppur ancora non formalizzate, incontri con l'amministrazione, preliminari alla formalizzazione di manifestazione d'interesse, ci sono stati tra i proprietari delle ex acciaierie Mandelli e Protex, della ex Sandretto di via Manzoni,  di Prima Industrie e il Comune di Torino per l'area dell'ex torre dell'acquedotto di via Catania.
Non bastasse tutta questa carne al fuoco, l'amministrazione intende mettere sul piatto una serie di aree di proprietà comunale che ritiene possano contribuire a "rigenerare" la città: aree  di corso Pastrengo vicine all'ex Mandelli, aree limitrofe al comparto dell'Area Centrale, i Laboratori di piazzale Avis, l'area di via Catania e l'area della ex stazione delle ferrovie di via Colombo.
A questo punto in attesa del termine del 30 ottobre, l'assessore Martina ha indicato le prossime fasi di percorso: la formalizzazione di un gruppo di lavoro che si occupi dell'istruttoria delle proposte e dei relativi progetti; una fase di partecipazione attraverso il coinvolgimento dei comitati di quartieri e dei cittadini con l'allestimento di chioschi informativi all'interno delle manifestazioni cittadine: una fase di concertazione che coinvolga i proponenti pubblici o privati, l'amministrazione e enti come la Città Metropolitana e la Regione.
Contemporaneamente proseguirà il lavoro di aggiornamento della commissione urbanistica (la prossima - è stato detto - si terrà subito dopo la conclusione del bando). A ciò si aggiungerà una Commissione cittadina che veda rappresentanti dei comitati di quartieri e del gruppo di lavoro di approfondimento. Infine, nelle intenzioni dell'amministrazione, vi è anche il proposito di coinvolgere nel processo giovani architetti iscritti all'Albo.
Il programma, dunque, è quanto mai ambizioso. Nelle intenzioni si vorrebbe rivoltare la città come un calzino e riqualificare tutto ciò che merita di essere riqualificato senza produrre nuovo consumo di territorio, anche se il premio del 35% di cubatura e la possibilità di ribaltare in altre zone della città questa cubatura suscita molte preoccupazioni.
Un altro rischio è quello che ogni intervento faccia storia a sè senza un disegno unitario che lo giustifichi. Trovare poi un equo interesse pubblico non sarà cosa da poco. Infine la scarsità delle risorse economiche sia pubbliche che private possono produrre progetti di massima che resteranno sulla carta. Così in una sorta di tela di Penelope si continuerà a progettare e riprogettare senza mai giungere ad una fine degna e a tempi accettabili di realizzazione.
Detto ciò come CIVICA, pur tenendo fermo il nostro atteggiamento critico da forza di opposizione responsabile, non possiamo non seguire e incoraggiare questo percorso di rigenerazione urbana che sta mettendo in gioco così tanti soggetti e si spera anche tanti cittadini. La nostra diffidenza è immutata rispetto alla genuinità delle scelte e dei percorsi, ma siamo pronti a fare la nostra parte.
In commissione urbanistica abbiamo proposto, una volta conclusa questa prima fase di ricognizione, di provare come consiglio comunale a individuare dei criteri di valutazione prima di arrivare a decidere quali proposte sono accoglibili e quali vanno rifiutate. Ci sembra di aver capito che da parte della maggioranza vi è la disponibilità a lavorare insieme. Avremo modo di verificarlo molto presto.
Giovanni Lava