giovedì, gennaio 29, 2015

ELEZIONI COMITATI DI QUARTIERE: AZZERARE TUTTO.

Presentata una mozione urgente da CIVICA.
L'elezione dei comitati di quartiere a Collegno sono un'operazione nata male, gestita peggio e che rischia di essere l'ennesimo flop. Avevo già denunciato (leggi) i ritardi e la scarsa informazione che era stata data delle assemblee in cui avrebbero dovuto formarsi le liste.
Poi sono arrivate le perplessità da parte di chi aveva avuto per caso la ventura di andare alle assemblee e che aveva riscontrato la scarsissima partecipazione fatta per lo più dai soliti noti. Infine ieri mi è arrivata la segnalazione che segue:

Gent.le Sig. Lava
Volevo segnalare i giochetti che il Comune di Collegno continua a fare anche in occasione dell elezione dei consiglieri di quartiere. Nel quartiere Dora hanno fatto in modo che tutti gli altri cittadini venissero esclusi con disinformazione e accordi già presi. Io lavoro come commerciante in questo quartiere ed è stato detto che noi non residenti non potevamo partecipare. Così non sono andata alla riunione del comitato di quartiere il 23 gennaio. Dopo tale data è venuto fuori che anche i commercianti potevano partecipare. Io volevo iscrivermi ma avevano già chiuso il numero degli iscritti il 23 gennaio! Ma il termine non era il 30 gennaio? Mi dica lei cosa fare grazie.
Rita Landolino 

Sulla base di questa segnalazione ho protocollato oggi la mozione che trovate sotto. Ora al sindaco, all'assessore e a tutta la maggioranza restano solo due strade: far finta di niente e così dimostrare che di comitati di quartiere rappresentativi non sanno che farsene e che a loro interessa solo occupare nominalmente le caselle oppure azzerare tutto e impegnarsi seriamente, assumendo in prima persona l'onere di informare capillarmente la popolazione e garantire la partecipazione più ampia possibile, non lasciando che a gestire l'operazione siano i comitati uscenti che rappresentavano poco tre anni fa e che ora non rappresentano più niente e nessuno.
Come CIVICA attendiamo fiduciosi l'intervento del sindaco subito, senza attendere che la mozione arrivi alla discussione del consiglio comunale.



Al Presidente del Consiglio Comunale
Al Consiglio Comunale

MOZIONE URGENTE             

Oggetto: Riconvocazione assemblee e rinvio delle elezioni dei Comitati di quartieri.
Considerato che:
·       dal 20 al 27 gennaio 2015 sono state indette le assemblee per la formazione delle liste per l'elezione dei Comitati di quartiere;
·       queste assemblee sono state scarsamente pubblicizzate e con modalità diverse a seconda del quartiere, per cui i cittadini sono stati poco informati e in ritardo;
·       vi sono state segnalazioni di estromissione dalle liste di cittadini che volevano partecipare dopo aver ricevuto informazioni poco chiare su chi ne aveva diritto;
·       le indicazioni date nelle assemblee per i termini di presentazione delle candidature era differente da quanto comunicato ufficialmente dal Comune;
·       interesse della città è che sia informato correttamente il maggior numero possibile di cittadini e che le regole siano trasparenti e rispettate da tutti;

il Consiglio Comunale invita il Sindaco e la Giunta a:

1.    azzerare le operazioni per le elezioni dei Comitati di quartiere e riaprire i termini di presentazione delle candidature;
2  .  riconvocare le assemblee, informando la cittadinanza a proprie spese e a propria cura con manifesti pubblici e un'affissione capillare dei volantini nei condomini e abitazioni varie;
3.     consentire di consegnare le candidature presso un ufficio comunale preposto che assume la responsabilità delle operazioni elettorali dando garanzia a tutti di esser super parte e di avere come unico obiettivo la partecipazione più ampia possibile dei cittadini.

Collegno, 29 Gennaio 2015
Giovanni Lava

mercoledì, gennaio 28, 2015

CIDIU: IL DIAVOLO, LA PENTOLA E IL COPERCHIO CHE NON C'E'.

Nomine amministratori: fatta la legge, trovato l'inganno.
Come recita il proverbio il diavolo fa le pentole ma spesso dimentica il coperchio. Per restare alla metafora del proverbio nel nostro caso il diavolo è rappresentato dai sindaci dei Comuni soci del CIDIU, la pentola dalla nomina dell'ex assessore Scolaro  a presidente del Cidiu, mentre il coperchio dimenticato è rappresentato dal parere richiesto allo studio legale "Ravinale e associati" in data 8 luglio 2014.
Per cogliere fino in fondo la questione occorre tornare al 3 settembre, quando il Comune di Rivoli pubblica il bando per la ricerca dei nuovi amministratori del Cidiu (leggi articolo). Successivamente al bando viene nominato presidente l'assessore Scolaro (leggi articolo). Ma come ci racconta il sindaco nella sua risposta all'interrogazione di CIVICA (leggi) prima ancora della pubblicazione del bando il CIDIU si era preoccupato di chiedere un parere legale (a spese di chi?) per capire se si poteva nominare l'ex assessore visto che la legge lo impediva. Il sindaco infatti scrive:
"In riferimento all'interrogazione di cui in oggetto si precisa che la nomina del Dott. Marco SCOLARO, quale Presidente del Consiglio d'Amministrazione di CIDIU S.p.A., è avvenuta nella seduta dell'Assemblea Ordinaria dei Soci del 9 ottobre 2014 con un voto favorevole a maggioranza di soci pari al 91,13% del Capitale sociale, pertanto nessun socio è stato determinante ai fini dell'assunzione della deliberazione.
Nella stessa giornata il Consiglio d'Amministrazione della Società CIDIU S.p.A. ha adottato una deliberazione riguardante "Poteri riservati al Consiglio d'Amministrazione, conferimenti deleghe e poteri al Presidente e all'Amministratore Delegato" che non ha conferito al Presidente deleghe di carattere operativo e gestionale
o che comportino impegni di spesa per la società.
In conseguenza di quanto sopra e tenuto conto del parere fornito dallo Studio Legale "Ravinale e Associati" in data 8 luglio 2014, non è stato accertato in capo al Dott. Scolaro nessuna causa di incompatibilità alla nomina ai sensi del D.Lgs. 8 novembre 2013 n. 39.
A conferma dell'inesistenza di cause di incompatibilità."
In sintesi: il parlamento approva una legge anticorruzione che tra l'altro prevede che chi ha ricoperto cariche amministrative per un anno non possa essere nominato nei consigli di amministrazione delle società partecipate come il CIDIU. Per nominare gli amministratori del CIDIU si fa un bando pubblico, ma intanto si è già deciso chi nominare e si cerca aiuto nello studio legale per avere un consiglio su come bipassare la legge prima ancora di emettere il bando. Fatta la legge, trovato l'inganno: il giorno stesso della nomina si delibera che al nuovo presidente non vengano conferite deleghe di carattere operativo e così si pensa di beffare la norma di legge che già di per sè era molto debole. Il presidente c'è, lo stipendio pure, ma senza poteri. Che bello!
Stupenda poi la dichiarazione del sindaco che afferma che essendo la nomina stata approvata quasi all'unanimità, nessun sindaco è stato determinante. Come dire che se ci sono dei responsabili, visto che da solo nessun sindaco è stato decisivo, nessuno individualmente è responsabile!!!
Che tristezza! A ogni cittadino la sua conclusione.
Giovanni Lava

lunedì, gennaio 26, 2015

QUEL PASTICCIACCIO DEI SERVIZI IGIENICI NEL PARCO.

Se tutto va bene presto ci sarà un "rattoppo".
Dopo mesi che i servizi igienici nel parco Dalla Chiesa restavano chiusi per la mancanza di acqua corrente, ci voleva lo scandalo a seguito della pubblicazione su Luna Nuova  della denuncia dei cittadini per smuovere l'amministrazione e correre ai ripari. Così da stamattina sono in corso i lavori di scavo e se tutto va bene già da domani si saprà se i gabinetti potranno essere di nuovo in funzione oppure no.
Il dirigente e l'assessore ai Lavori Pubblici, interpellati dal sottoscritto, hanno spiegato come mai si è arrivati a tanto. Tutto dipenderebbe dal fatto che le condotte idriche fatiscenti sono di proprietà dell'Asl, che non ha molto interesse a spendere dei soldi per garantire un servizio per la cittadinanza che non le compete. Dall'altra il Comune ha qualche problema a spendere dei soldi su strutture che non sono di sua proprietà.
Al momento tutti gli edifici comunali, la scuola, il Cidiu, Villa5 sono autonomi, perchè si sono allacciati direttamente sulla condotta di corso Pastrengo. A dipendere ancora dalle vecchie condotte del manicomio sono i gabinetti, il chiosco, lo chalet delle bocce, il padiglione 21 (squatter), le fontanelle. La condotta che le alimenta parte dalla centrale termica e passando sotto al vascone arriva fino in fondo verso via Torino. Proprio davanti a Villa 5 da mesi c'è una perdita dovuta alla fatiscenza della condotta. Così l'Asl è stata costretta a chiuderla. Anche il locale delle ex cucine dove sono sistemate alla meglio delle classi del Curie era rimasto senz'acqua. Qui il Comune è già intervenuto portando l'acqua dall'edificio scolastico. Anche qui in realtà a farsene carico avrebbe dovuto essere la Provincia, ma aspetta e spera... Poi la Provincia non c'è più.
Con l'intervento in corso si cercherà di chiudere la condotta a monte della perdita d'acqua, nella speranza che non ve ne siano altre. Se tutto va bene si riapre la condotta e gli edifici elencati sopra potranno essere di nuovo alimentati.
Tutto bene, dunque? Direi proprio di no. A nostro avviso il problema sta nella coabitazione tra l'Asl proprietaria del parco e il Comune che lo gestisce. Il rapporto è regolato da una convenzione, che si limita ad affidare al Comune la cura della superficie, ma nulla dice sulle infrastrutture. Queste restano a carico dell'Asl che però evidentemente non ha nè la possibilità economica, ma soprattutto l'interesse a tenerle in ordine. Interesse invece che dovrebbe avere e molto forte il Comune, visto che il parco è il luogo più frequentato ed amato dai suoi cittadini. Quindi sarebbe proprio il caso di riprendere in mano il destino del parco e dei suoi edifici e cercare una soluzione che funzioni capace di dare ogni tipo di risposta.
Tornando alla vicenda dei servizi igienici, l'approssimazione comunque appare anche da altro. Basta leggere il cartello (per leggere clicca sopra) affisso sulla struttura che vi proponiamo sotto:

L'avviso che i bagni non funzionano è su di un biglietto firmato "Piazza ragazzabile". Ignoravamo che l'iniziativa benemerita di Piazza Ragazzabile fosse diventata l'ufficio, il dirigente, l'assessore o il sindaco che dà avvisi alla popolazione.
Infatti qualche cittadino arrabbiato ha aggiunto il biglietto (per leggere clicca sopra) che segue che dà l'indicazione su a chi rivolgersi per reclamare.
Non basta. Se proprio la vogliamo dire tutta, i bagni anche dopo il recente rifacimento non sono adeguati al numero di persone che soprattutto in estate frequentano il parco e soprattutto lasciano a desiderare per la pulizia.  Se poi qualcuno preferisce servirsi degli alberi e delle siepi per fare il bisognino, non c'è da meravigliarsi più di tanto.
Giovanni Lava

venerdì, gennaio 23, 2015

LE ELEZIONI DEI NUOVI COMITATI DI QUARTIERE

Informazioni per pochi intimi.
L'importante è che le informazioni sulle prossime elezioni dei comitati di quartiere, come è stato per le modifiche al regolamento, siano a conoscenza dei soliti noti. Le date delle assemblee in cui si raccolgono le candidature sono partite prima ancora di essere pubblicizzate. Infatti il calendario è stato pubblicato su Collegno Informa del 23 gennaio ma per esempio a Terracorta l'assemblea si è svolta il 20 gennaio. Gli stessi consiglieri comunali di opposizione ne sono stati tenuti all'oscuro. Immagino che così non è stato per quelli di maggioranza. In città è stato affisso qualche volantino sulle rare bacheche ancora presenti. Scommetto che quando si tratterà di votare invece si metterà un volantino davanti ad ogni condominio. Viva la partecipazione e la democrazia. Una partecipazione pelosa ad uso e consumo di un'amministrazione sempre più evanescente occupata solo più a tenere in funzione quel che resta della gioiosa macchina del consenso. In ogni caso se c'è qualche cittadino che voglia toccare con mano o dare il proprio contributo partecipi alle assemblee del proprio quartiere. Sotto il calendario delle assemblee pubblicato su Collegno Informa.
Giovanni Lava 

VERSO LE ELEZIONI DEI NUOVI COMITATI DI QUARTIERE
In previsione delle elezioni dei nuovi direttivi dei Comitati di Quartiere, che avranno luogo
domenica 1 marzo 2015, dalle ore 9:00 alle ore 20:00, sono in fase di svolgimento delle assemblee
durante le quali saranno raccolte le disponibilità per le candidature.
 Possono candidarsi i cittadini residenti del quartiere, che hanno compiuto 16 anni, o che
sono titolari e/o rappresentanti di un’attività commerciale, professionale o produttiva sempre del
quartiere.
A seguire l’elenco degli appuntamenti:
- LEUMANN – TERRACORTA martedì 20 gennaio ore 20:30
 Centro Terracorta - c.so Togliatti, 65
- VILLAGGIO DORA venerdì 23 gennaio ore 17:30
Sede Comitato - viale Partigiani, 36
- SAVONERA martedì 27 gennaio ore 21:00
Centro d’incontro “Bonavero” – via Boves, 8
- BORGONUOVO venerdì 23 gennaio ore 21:00
Sede Comitato – piazza Che Guevara, 13
- BORGATA PARADISO lunedì 26 gennaio ore 18:00
“Centro44” – corso Antony, 44
- CENTRO STORICO venerdì 23 gennaio ore 21:00
Sede Associazione san Lorenzo, via Martiri XXX aprile, 61
- SANTA MARIA
 REGINA MARGHERITA lunedì 26 gennaio ore 21:00
Centro anziani “Gibin” – via Fiume, 12
 Termine ultimo per la presentazione delle candidature venerdì 30 gennaio 2015. I cittadini
interessati sono invitati a partecipare alle assemblee o rivolgersi direttamente ai Comitati di
quartiere, oppure telefonare all’ufficio comunale referente 011.4015518.

mercoledì, gennaio 21, 2015

PASSI CARRAI: UNA TASSA INGIUSTA E INIQUA.

Il regolamento fa pagare più di quanto dovuto e a seconda della via in cui si abita.
Entro il due di febbraio va pagata la tassa per i passi carrai, una tassa iniqua due volte: colpisce in modo differenziato i cittadini e lo fa facendo pagare secondo criteri arbitrari.
Dopo che per molti anni era stata abolita, la tassa fu reintrodotta nel 2013 retroattiva per il 2012 per far fronte ai debiti lasciati dalla TOP. Tassa reintrodotta, tassa che è restata tale e quale nonostante l'allora capogruppo del Pd Matteo Cavallone, oggi assessore, si fosse preso l'impegno di apportare quantomeno delle modifiche al calcolo della tassa. Invece è rimasto tutto come prima. Infatti si continua a far pagare in base ad un regolamento (leggi) che fa pagare più spazio di quello realmente occupato. Se il passo misura due metri e cinque centimetri si arrotonda e si fa pagare per tre metri e poi si paga in modo differenziato in base ad una cervellotica e imperscrutabile divisione delle vie cittadine in tre livelli con coefficienti diversi, per cui se abiti in una via paghi di più o se abiti in quella a fianco di meno. Per esempio se abiti in via Avigliana paghi più che se abiti in via Roma.
Nel 2013 CIVICA si impegnò contro la tassa in città con un volantino e in consiglio comunale con una mozione. Sotto il volantino distribuito allora. (cliccando sopra si ingrandisce).
La mozione chiedeva al sindaco e alla giunta di abolire la tassa. Ovviamente la mozione fu bocciata, ma fu preso l'impegno solenne a rivedere il regolamento. Sono trascorsi due anni, ma di revisione non se ne è più parlato, invece i bollettini da pagare arrivano inesorabili. E noi cittadini paghiamo!
Giovanni Lava

mercoledì, gennaio 21, 2015

VIALE XXIV MAGGIO: PUZZA DI BRUCIATO!

Un lettore ci scrive e noi giriamo la domanda all'assessore.
Buongiorno ai lettori di CIVICA,
chiedo chi di voi stamattina ha sentito puzza di bruciato nell’aria di Collegno. E’ talmente nauseante che all’aprire la finestra per cambiare aria, ci si pente di averlo fatto. All’edicola mi hanno detto che altri hanno sentito puzza di bruciato o di nafta.

Abito su viale XXIV Maggio vicino alla stazione e questa puzza di bruciato si sente abbastanza spesso al mattino in inverno. Forse si tratta di qualche edificio che ha ancora la caldaia a gasolio e magari è vecchia o difettosa? Grazie per chi può fornire informazioni utili sull’origine di tale puzza.
Si può chiedere all’assessore all’ambiente di risponderci, per favore? Magari in Comune sono a conoscenza dell'origine di questi odori...

Cordiali saluti,
Lettera firmata
Giriamo la domanda agli uffici e all'assessore competenti.

mercoledì, gennaio 14, 2015

BUROCRAZIA OTTUSA E CITTADINO VITTIMA SENZA DIFESE!


All'Asl di Collegno ennesima storia kafkiana dovuta alla cattiva organizzazione.
Anche una piccola cosa può produrre un fastidio molto grande e dirla lunga su come vanno le cose a nostro danno. 

Mia figlia, come sta capitando a molti altri nel nostro paese, è andata a cercar lavoro all'estero e, dopo uno stage di tre mesi, ha ottenuto un incarico a tempo determinato a Parigi.
Nulla di speciale, ma per intanto fa un lavoro che le piace. Inoltre, i responsabili dell'ufficio dove lavora danno mostra di apprezzare le cose che mia figlia fa e le corrispondono pure una cifra mensile che assomiglia ad uno stipendio vero.
Alla fine di dicembre, per formalizzare l'incarico, le viene chiesto di produrre, tra le altre cose anche il certificato di vaccinazione.
Mia figlia era a Torino e il 30 dicembre si reca presso gli uffici dell'ASL di Collegno dove però scopre che l'ufficio competente è chiuso dal 24, vigilia di Natale e lo resterà fino al 7 gennaio, esattamente come le vacanze scolastiche.
Piccolo problema, lei deve ritornare a Parigi il 2 gennaio per iniziare a lavorare a partire da lunedì 5.
Dopo qualche insistenza, riesce a contattare telefonicamente qualcuno degli impiegati presenti negli uffici. Precisa di avere dei tempi molto stretti perché deve ritornare a Parigi per iniziare a lavorare a. Le viene suggerito di mandare, attraverso la posta elettronica, una richiesta all'ASL di Collegno (sisp.direzione@aslto3.piemonte.it), richiedendo il certificato che necessita, cosa che mia figlia fa, precisando che sarebbe andato benissimo anche il formato elettronico dello stato delle sue vaccinazioni che avrebbe potuto ricevere direttamente in Francia senza costi per l'ASL e senza problemi per lei.
Nessuno però, nemmeno per sbaglio, risponde alla sua comunicazione che era stata regolarmente ricevuta e presa in carico da qualcuno perché, successivamente ho verificato che era nota. Nel frattempo mia figlia è tornata in Francia, per iniziare a lavorare e del suo certificato abbiamo dovuto occuparcene mia moglie ed io.
Il 7 gennaio, per tempo, mia moglie si reca, come suggerito, presso il competente ufficio dell'ASL, che sta al secondo piano di Villa Rosa a Collegno, ma, una volta lì, scopre che l'ufficio è chiuso perché l'unico addetto è impegnato fuori sede per un corso di aggiornamento. Le viene detto di ritornare il giorno dopo, giovedì 8 gennaio.
Avendo tempo decido, per solidarietà con mia moglie, di accompagnarla. Ma anche quello sembrava non essere il giorno giusto perché l'ufficio continuerà ad essere chiuso.
Il giorno successivo, invece di tornare a casa però abbiamo deciso di andare a chiedere conto all'Ufficio Relazioni con il Pubblico che ogni pubblica amministrazione deve avere. Dopo un percorso non breve e parecchio tortuoso, lo trovammo al primo piano del corpo centrale degli uffici amministrativi dell'ASL, dietro gli uffici della direzione generale, tanto per facilitarne l'accesso. Lì una gentile signora ci spiega quello che già sapevamo e cioè che l'ufficio era chiuso e che avremmo dovuto tornare.
A quel punto, incominciando a temere che a causa di questo mancato certificato, mia figlia perdesse il lavoro, informai la signora della necessità di ottenere in giornata il documento richiesto per poterlo inviare a Parigi il giorno successivo. Dopo alcune telefonate, ricevemmo, dalla stessa signora, l'assicurazione che il certificato ci sarebbe stato rilasciato nel pomeriggio.
Tutto bene? Niente affatto perché qualche ora più tardi fummo contattati telefonicamente ed informati della impossibilità di rilasciarci nel pomeriggio il certificato, contrariamente a quanto anticipato.
Decisi che la pazienza e la sopportazione mostrata fino ad allora, forse, era stata interpretata come disponibilità ad accettare un trattamento, francamente, inaccettabile.
Considerato che sono un cittadino irreprensibile, rispetto le regole e pago regolarmente tutte le tasse, stanco di essere preso in giro, dissi al mio interlocutore telefonico che la misura era colma e che nel pomeriggio mi sarei recato all'ufficio vaccinazioni e che non mi sarei più spostato da lì, senza aver ottenuto prima il certificato che era stato richiesto da ben 10 giorni.
Nel pomeriggio, dopo l'attesa dovuta alle persone che mi precedevano, quando è giunto il mio turno, una persona dell'ufficio, senza dire ne' "crepa nè s'ciopa", mi ha consegnato il certificato che andavamo chiedendo da ormai 10 giorni.
Al di là del disagio che ci hanno procurato, credo che qualche considerazione si possa fare.
Io sono un pensionato, abito a Collegno e posso andare avanti ed indietro un certo numero di volte, da un ufficio all'altro, ricevendone solo un grande fastidio ed un piccolo danno. Però se non ci fossimo stati io e mia moglie, mia figlia quando e come avrebbe potuto ottenere il documento che le necessitava? E poi, quanti giorni ancora sarebbero stati necessari ad un cittadino meno determinato per ottenere la stessa banale certificazione? E se invece di un certificato di vaccinazione si fosse trattato di una autorizzazione all'esercizio di un'attività economica chi avrebbe risarcito il danno per l'inutile ritardo?
Tutto questo non è normale. Le cose possono essere fatte funzionare diversamente e molto meglio, con maggior rispetto delle necessità e dei tempi dei cittadini e delle imprese che per necessità devono interagire con gli uffici pubblici, senza aumentare i costi di gestione della pubblica amministrazione.
Serve però che le persone, prima di tutto dirigenti e funzionari, che nella pubblica amministrazione hanno delle responsabilità, vengano chiamate a rendere conto del loro operato. Perché se non è così, per quale motivo bisogna pagare centinaia di migliaia di euro i direttori delle ASL e i loro collaboratori?
A chi si deve rivolgere, prima di dare di matto, un normale cittadino sottoposto a questi assurdi trattamenti?
Infine, la beffa. Guardando bene, osservo che il certificato prodotto dalla stampante di un computer,  non riporta nessuna firma autografa. Avrebbe potuto essere auto prodotto da mia figlia, da casa sua, utilizzando Internet, senza doversi recare fisicamente presso il “competente ufficio”, se semplicemente il sistema informatico dell'ASL prevedesse una modalità di accesso autonomo, ai propri dati, come ad esempio consentono l'INPS e altre amministrazioni pubbliche. Inoltre, il documento rilasciato in formato cartaceo è privo di ogni valore perché viola le previsioni di legge di cui all'art. 47 della Legge 4 aprile 2012, n. 35, che ha convertito il Dl 9 febbraio 2012, n. 5 che prevede: “ … A partire dal 1° gennaio 2014, allo scopo di incentivare e favorire il processo di informatizzazione e di potenziare ed estendere i servizi telematici, i soggetti di cui all'articolo 2, comma 2, del Dlgs 7 marzo 2005, n. 82, (tutta la PA locale e centrale) utilizzano esclusivamente i canali e i servizi telematici, ivi inclusa la posta elettronica certificata, per l'utilizzo dei propri servizi, anche a mezzo di intermediari abilitati, per la presentazione da parte degli interessati di denunce, istanze e atti e garanzie fideiussorie, per l'esecuzione di versamenti fiscali, contributivi, previdenziali, assistenziali e assicurativi, nonche' per la richiesta di attestazioni e certificazioni.
A partire dal 1° gennaio 2014 i soggetti indicati al comma 3-bis utilizzano esclusivamente servizi telematici o la posta elettronica certificata anche per gli atti, le comunicazioni o i servizi dagli stessi resi. ...”. Considerato però che si tratta di norme che non prevedono una sanzione diretta in capo a chi le viola, molti amministratori, dirigenti e funzionari pubblici, invece di applicarle come dovrebbero, se ne fottono bellamente e a noi cittadini presi individualmente ci resta ben poco da fare. Certo, possiamo citarli in giudizio, ma la cosa, come è ben nota costa perché bisogna avere un avvocato.

Certo, non ci resta che la politica, quella buona però, ma in giro ce n'è ben poca.

Roberto Grillanda

mercoledì, gennaio 14, 2015

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

 Mercato di Terracorta: l'assessore risponde al cittadino.
                                                                                                          Egr. Sig.Tommy Ruata
                                                                                                          Via Bardonecchia
                                                                                                          COLLEGNO


Oggetto:  Effettuazione mercato  di  Leumann - Terracorta ricadente in giorno festivo. Risposta.



Egr. Sig. Ruata,

 in risposta alla sua nota che ha come tema l’effettuazione del mercati  che si sono svolti nel quartiere Leumann - Terracorta  durante lo scorso periodo di festività,  vorrei  innanzitutto ricondurre  la questione  al quadro normativo di riferimento per giungere ad ipotizzare, per il futuro,  possibili  soluzioni  che contemperino i vari interessi coinvolti e soprattutto quelli dei cittadini residenti nell’area e dei commercianti che vi operano.  A tal fine preciso quanto segue:

- La D.G.R. n. 32-2642 del 2 aprile 2001 che disciplina l’attività di commercio su aree pubbliche, con particolare riferimento agli orari di effettuazione  dei mercati, prevede al Titolo V – “Orari” che: ”…..h) nel caso in cui lo svolgimento del mercato o altra forma di commercio su area pubblica venga a coincidere con una festività, i Comuni possono consentirne comunque lo svolgimento………….  prevederne l’anticipazione o la posticipazione, ove a ciò non ostino preminenti motivi di pubblico interesse.”;
- Tale dettato  viene ribadito nelle “indicazioni attuative” di cui  D.G.R. 17 dicembre 2001, n. 86-4861 - Cap. IV- punto 5. , lettera d),“Mercati festivi”) ovvero: “….se il mercato viene a coincidere con una festività infrasettimanale, ne è consentito lo svolgimento se la festività rientra fra le previsioni del calendario annuale delle deroghe o fra le festività del mese di dicembre. Altrimenti il Comune ne può anticipare o posticipare lo svolgimento, se non vi ostino preminenti motivi di pubblico interesse.”;
- Ogni anno nel mese di novembre, pertanto,  viene concertato con le associazioni di categoria del settore il calendario dei mercati ricadenti in festività per lo più “anticipandone”, come di consuetudine, la loro effettuazione  il giorno feriale precedente, nel pomeriggio;
- Sebbene il mercato sia anticipato, si tratta di una “normale” giornata di effettuazione dello stesso rispetto nella quale  l’operatore ha diritto ad occupare  lo spazio ottenuto dal Comune in  concessione decennale.

Ciò posto, occorre considerare  il disagio da lei lamentato e  porvi eventuali rimedi se possibili. Nei prossimi giorni sarà mia cura verificare presso gli uffici competenti, a titolo esemplificativo, quanto segue:
-quanti posteggi sono stati occupati in Via Bardonecchia nelle giornate in questione; se tali posteggi sono stati occupati da titolari o “spuntisti”  il cui diritto è affievolito rispetto a quello dei titolari di occupare il proprio posteggio in concessione in quanto con deliberazione della G.C. del luglio scorso  è stato stabilito  che“…. nelle operazioni di “spunta” si debba procedere prima alla copertura dei posteggi liberi in Piazza della Concordia  e poi se del caso  di quelli  collocati su  Via Bardonecchia e Via Condove” ;
-se fattibile, un eventuale sondaggio svolto  in occasione della predisposizione del calendario annuale per verificare quanti titolari di posteggio su strada, in particolare via Bardonecchia, garantirebbero la frequenza del mercato “anticipato” e possibilmente orientarli ad occupare la piazza, al fine di ottenere anche il vantaggio di un’offerta meno polverizzata e un mercato più compatto.
Queste alcune delle possibili soluzione che  tecnicamente andranno  verificate e  studiate.
Sperando di essere stato esauriente nella risposta e nell’invitarla a contattare gli uffici preposti per eventuali chiarimenti o suggerimenti,  la saluto cordialmente.


Antonio Garruto
  Vice Sindaco
                                                                                                              Ass. LAVORO - SISTEMA E SVILUPPO ECONOMICO

                                        BILANCIO E PERSONALE

martedì, gennaio 13, 2015

MOTOSEGA SELVAGGIA IN AZIONE A BORGATA PARADISO

 In corso Antony sono statti mozzati gli alberi che circondano il campo di calcio.
Cambiano i sindaci, cambiano gli assessori all'ambiente, ma a Collegno l'amore da parte dell'amministrazione comunale nei confronti degli alberi rimane sempre lo stesso: è sempre in azione la stessa motosega selvaggia. A farne le spese questa volta sono stati una ventina di alberi in corso Antony di fronte ai numeri civici che vanno dal 22 al 28. Come si vede dalle foto, gli alberi che circondavano il locale campo da calcio sono stati tagliati di brutto, senza pietà alcuna, perchè evidentemente davano fastidio a chi gestisce il campo di football.

Secondo i cittadini che ci hanno contattato gli alberi sono stati sacrificati per mettere dei pali di metallo che si pensa dovranno reggere una rete più alta che impedisca ai palloni di andare in strada. Quello che appare dubbio è se non vi fosse un modo meno cruento per risolvere il problema. Se tanto mi dà tanto anche gli alberi che si trovano sull'altro lato del corso sono destinati a fare la stessa fine, privando i cittadini che abitano nei palazzi vicino di quel po' di verde di cui tanto si sente la mancanza in Borgata Paradiso. Il nuovo assessore all'ambiente è stato informato? Che ne pensa?
Giovanni Lava

domenica, gennaio 11, 2015

Il PEC DI VIA LEOPARDI E LA BONIFICA DIMENTICATA

I solventi clorurati continuano a superare i limiti consentiti.
Le bonifiche a Collegno non finiscono mai come i famosi esami di Eduardo. E' quanto accade per l'area inquinata del PEC di via Leopardi. CIVICA ha accompagnato in Provincia appena prima di Natale una delegazione di abitanti dei condomini interessati dalla bonifica per saperne qualcosa di più dal dottor Gian Luigi Soldi, responsabile discariche e bonifiche dell'ente. La situazione emersa dall'incontro è sufficientemente ingarbugliata, tanto che dalla Provincia non sono stati in grado di dirci se e quando la bonifica potrà essere considerata conclusa.
Per comprendere meglio la vicenda occorre fare un passo indietro rileggendosi l'articolo pubblicato su Punto di Vista nel maggio del 2014. Così scrivevo allora:

A guardarla così l’area della bonifica al fondo di via Leopardi ha proprio l’aria di essere in completo stato di abbandono. Tubi sganciati, arrugginiti, erba alta. La bonifica relativa al Pec di via Leopardi va avanti da più di dieci anni, da quando furono costruiti i palazzi che fanno corona a piazza Pertini. Il terreno venduto dalla Fiat come buono, si rivelò ampiamente inquinato dai residui industriali dell’Iveco. I palazzi furono costruiti lo stesso (qualcuno un po’ più in là), qualcosa fu bonificato con l’asportazione del terreno di superficie, ma l’inquinamento della falda acquifera con importanti quantità di solventi clorurati restò lì. Fu così che l’area lato nord dell’ultimo edificio fu recintata e si avviò a spese delle imprese edilizie - le solite cooperative bianche e rosse e gli operatori privati che fraternamente si sono spartiti i milioni di metri cubi con cui è stata cementificata la città - la bonifica con la tecnica SVE. La tecnica consiste nell’aspirazione dell’aria dalla fascia interstiziale del terreno, cioè quella bagnata dall’acqua negli oscillamenti della falda sotterranea. Gli inquinanti vengono imprigionati dal terreno e da questi rilasciati all’esterno attraverso i tubi forniti di filtri ai carboni attivi. E’ una tecnica che pare dia buoni risultati, ma occorre molto tempo. I tecnici dell’Arpa periodicamente controllano i livelli di inquinamento e solo quando  i dati scendono sotto i livelli di legge, la bonifica si può dire conclusa.
Nel mese di aprile scorso è stata consegnata dall’Arpa al Comune l’ultima relazione dalla quale risulterebbe che gli inquinanti sono scesi sotto i livelli di guardia. Se ciò dovesse essere confermato, l’opera di bonifica  si potrebbe dire terminata. L’ultima parola però spetta ai tecnici della Provincia. A loro dire, se davvero le cose stanno così, visto che a loro non è stata ancora consegnata l’ultima analisi, in circa sei mesi rilascerebbero la certificazione di avvenuta bonifica che avrebbe come conseguenza la restituzione alle imprese della fideiussione rilasciata a garanzia e ai proprietari dei condomini di piazza Pertini la disponibilità dell’area.
I condizionali sono d’obbligo per tutta una serie di variabili che possono influenzare il risultato. Innanzitutto la burocrazia, ma anche la mutabilità dei risultati. Come spiegano i tecnici la situazione in quell’area non è stabile. Per esempio c’è il sospetto che se da una parte gli inquinanti vengono imprigionati dai filtri, dall’altra altri se ne possono aggiungere provenienti dal sottosuolo della  vicina Alenia. Ad inquinare ci vuole poco, a venirne fuori tutt’altro che facile.

In realtà come abbiamo potuto verificare grazie all'incontro in Provincia la relazione dell'Arpa era sì di aprile, ma non del 2014 come ci era stato detto in Comune, ma del 2013. L'Arpa attesta la presenza ancora di inquinanti in quantità superiore alla norma. In particolare a superare i limiti consentiti sono il tetracloroetilene e il dicloroetilene, solventi clorurati di cui è accertata la tossicità, mentre sul fatto che siano cancerogeni vi sono pareri discordanti (prove di laboratorio lo attestano nei topi). La loro presenza è riscontrata sia a monte che a valle dell'area di bonifica. L'Arpa segnala l'otturazione di uno dei piezometri (tubo) installati a monte, cosa che non consente di accertare se l'inquinamento è localizzato oppure è alimentato dalla stessa falda.
Sulla base di questa relazione ci risulta che l'impresa Rosazza Spa, che funge da impresa capofila responsabile della bonifica dell'area, nel febbraio del 2014 ha scritto una raccomandata al Comune, alla Provincia, all'Arpa, all'Asl e alla Regione Piemonte in cui ammette che contrariamente alle previsioni i risultati delle attività di monitoraggio condotte non consentono di spegnere l'impianto e considerare conclusa l'opera di bonifica. Alla luce di questi risultati la Rosazza annuncia la presentazione di un nuovo progetto di bonifica per migliorare la capacità dell'impianto. Non è dato sapere se alle parole siano seguiti i fatti. A naso si direbbe di no. Dunque forse qualcuno in Comune deve darsi una mossa e uscire dall'apparente letargo e chieder conto di questo impegno.
Per avere qualche risposta in più come CIVICA abbiamo presentato un'interrogazione (leggi), finalizzata anche a capire se le fideiussioni a suo tempo concesse dalle imprese costruttrici alla Regione in garanzia che i lavori di bonifica sarebbero stati portati a termine sono ancora valide e se è il caso che il Comune, la Provincia o la Regioni le utilizzino per portare a termine la bonifica in prima persona.
Giovanni Lava

venerdì, gennaio 09, 2015

LA GUERRA DEI FONDAMENTALISMI

Riflessioni a caldo sulla strage di CHARLIE HEBDO.
In questo momento mentre sto scrivendo (ore 15) dalla tv arrivano concitate le voci dei giornalisti in collegamento da Parigi dai vari fronti di assedio ai terroristi. L'azione per catturare gli assassini dei giornalisti di Charlie Hebdo e dei loro complici è tutt'altro che conclusa, quindi ancora qualsiasi ricostruzione dei fatti accaduti non può che essere superficiale e approssimativa, eppure già ieri i fondamentalisti nostrani - per fortuna ancora senza mitra ma armati solo di ottuse quanto micidiali tastiere - sui social network e su Internet hanno gridato al complotto, ai conti che non tornano e ad altre amenità del genere. La vignetta di Charlie Hebdo riprodotta qui sopra allora è quanto mai attuale anche qui da noi. Siamo circondati da fondamentalisti ignoranti e idioti che si eccitano a vicenda sparando cavolate e che sono lontani anni luce dallo spirito che animava i vignettisti uccisi così barbaramente a Parigi. A soffiare sul fuoco abbiamo poi forze politiche che pur di lucrare qualche voto in più sono disposte a sostenere qualunque cosa, pur di distinguersi.
Le convinzioni complottiste sono talmente granitiche da non poter essere scalfite da nessun ragionamento. Ma non denunciare con forza questa vera e propria deriva dell'intelligenza sarebbe a sua volta una autocensura.
Attenzione, nessuno può escludere che nella vicenda in futuro possano emergere aspetti poco chiari, ma vogliamo avere l'intelligenza di aspettare almeno che la polvere si sia posata prima di avanzare suggestive ipotesi di complotto? Ora come ora di certo c'è solo l'attacco feroce alla libertà di stampa e di pensiero, uno dei pilastri della nostra civiltà. E di fronte ad un attacco del genere non possiamo restare indifferenti. L'Occidente ha tante, troppe responsabilità per quanto di negativo accade nel mondo, ma è anche la nostra storia e sul piano dei diritti e della tolleranza crediamo di non poter essere smentiti se diciamo che siamo nel punto più avanzato di quanto prodotto dalle società umane. Non è un caso se all'Occidente e in particolare all'Europa guardano quanti nel mondo lottano per i diritti umani, per la libertà per l'emancipazione della donna.
Se l'Europa dei diritti dovesse abdicare, a patirne non saremmo solo noi ma anche il resto del mondo. E non è necessario che ciò accada per quanto annunciato dallo scrittore francese Houellebecq nel suo romanzo Sottomissione con la vittoria di un presidente mussulmano a Parigi. E' sufficiente che si seguano le ricette di chi grida allo scontro di civiltà e quindi alle battaglie oscurantiste contro l'infedele, l'immigrato. inseguendo l'illusione di poterci salvare da soli chiusi nel nostro fortino. I fatti di Parigi sono lì a dimostrare che non ci sono luoghi sicuri e che siamo tutti a rischio. L'equazione islam=terrorismo è folle culturalmente e politicamente. Trattare come nemici i 30 milioni di musulmani che vivono in Europa e il miliardo che vive nel mondo è proprio quanto vogliono i fondamentalisti islamici, che sono tanto nemici nostri quanto dei loro correligionari.
Sul piano morale infine pensare di dare lezioni di civiltà da parte nostra che da oltre cinquecento anni succhiamo sangue e risorse al resto del mondo, da chi è riuscito nel secolo scorso a produrre i gulag e le camere a gas forse non è proprio il caso. In quanto a crudeltà e ferocia non siamo stati secondi a nessuno.
Giovanni Lava

venerdì, gennaio 09, 2015

MERCATO TERRACORTA: DIVIETO DI SOSTA SENZA BANCHI

Mercato in via Bardonecchia
Lettera aperta all'assessore e interrogazione di CIVICA.
All'attenzione dell'assessore Antonio Garruto,  buon anno....almeno lo speriamo!
Sono un abitante di Terracorta e più precisamente abito in via Bardonecchia; vorrei portare alla Sua conoscenza un informazione che di per sè non è importante, ma il saperlo può esser utile.
Piazza Concordia viene utilizzata come zona mercatale ogni giovedì, con un numero congruo di banchi che si snodano in via Condove, in via Bardonecchia, fino a via Sacra San Michele. A questo scopo in quegli spazi destinati ai banchi non ci possono sostare le nostre vetture che ogni mercoledì sera dobbiamo "ricordarci" di spostarle nelle vie adiacenti, pena l'esser sanzionati dai vigili preposti. E fin qui, nulla da eccepire.
Quando invece il giorno di mercato cade in una festività, i banchi sono previsti per il giorno precedente, quindi, i solerti incaricati devono apporre i soliti cartelli di divieto di sosta e li mettono dappertutto, come se fosse di giovedì e vedo con sommo dispiacere (sono trent'anni che abito a Collegno), che in queste occasioni di banchi ce ne sono sempre meno.
Questo ci costringe per forza a spostare le auto e quando poi vedi che lo spazio resta inutilizzato per ore, ti vien da pensare: ma possibile che nessuno controlli quanti banchi effettivamente occupano quegli spazi?  
Chi viene a mettere il banco è lo stesso che al mercoledì lo mette a Santa Maria e quindi, prima che si smonti il plateale, si rimetta tutto sui camion, che si liberi lo spazio per uscire dal mercato, arrivare in piazza Concordia e rimontare il tutto, non prima delle 14:00-15:00 si rende disponibile il banco vendita e credetemi, non ne vengono mai così tanti.....due o tre al massimo, qualcuno in più quando venivano i contadini. Il 24 solo due e il 31 ce n'erano ben tre e negli anni, non ne sono mai venuti più di 6-8, a dir tanto. Eppoi, basta chiedere agli incaricati che passano a far pagare il posto, quanti ce ne sono....meglio di così!
Quindi la mia domanda ovvia è: perchè mettere tanti "inutili" cartelli di divieto di sosta, quando non si riesce nemmeno a riempire un quarto della piazza? Anche questo sarebbe un risparmio, di tempo per la pulizia previsto, di tempo per mettere e togliere i cartelli e anche per noi, che potremmo lasciare le auto o dove sono. 
La saluto cordialmente,
Tommy Ruata




Al Sindaco
di Collegno

Interrogazione con risposta scritta e orale

Oggetto: Mercato Terracorta straordinario nei giorni prefestivi.

A seguito della lettera di un cittadino di via Bardonecchia che ha segnalato l’inutilità del divieto di parcheggio nei giorni in cui è previsto l’anticipo del mercato perché il giovedì è festivo, in quanto pare che i mercatali in questi casi occuperebbero solo una piccola porzione di piazza della Concordia,

Il sottoscritto consigliere della lista “CIVICA Movimento democratico per Collegno” interroga il Sindaco e l’assessore competente per sapere:
  1. I dati reali di presenza dei mercatali nelle recenti aperture straordinarie in occasione delle feste natalizie;
  2. Quali provvedimenti si intendono prendere per venire incontro alle giuste esigenze degli abitanti delle vie limitrofe a piazza della Concordia in modo da evitare inutili divieti di sosta in tali circostanze.

Collegno, 9 Gennaio 2015
Giovanni Lava  



mercoledì, gennaio 07, 2015

LAVORO, PRIMA I GIOVANI

CIVICA incontra l'assessore al lavoro.
I partecipanti alla lista Civica per Collegno che circa un anno fa si sono impegnati nel definire un programma elettorale per rendere più vivibile e bella la città di Collegno e che poi si sono spesi per convincere i concittadini sulla bontà e la realizzabilità del loro progetto, hanno iniziato a dibattere su quali iniziative prendere per non sprecare il lavoro fatto e soprattutto per non deludere chi ha riposto con il voto fiducia in loro
Siccome in occasione del primo Consiglio comunale della nuova amministrazione il sindaco Casciano nel suo discorso d'insediamento ha dichiarato di essere aperto a proposte e contributi da parte della minoranza e di voler definire il bilancio comunale insieme, Civica ha deciso di provare questa disponibilità iniziando un percorso di confronto e di lavoro con la giunta.

Il primo incontro si è svolto venerdì 5 dicembre con l’assessore Antonio Garruto sul tema del lavoro.
La delegazione di Civica ha esposto l’importanza e la criticità della situazione occupazionale a Collegno e ha indicato come prioritaria l’occupazione giovanile. Troppi ragazzi diplomati a 18 anni si avvicinano ai 30 anni rimanendo disoccupati e addirittura senza aver mai potuto provare a lavorare neanche per un breve periodo. È stato quindi presentato il progetto Collegno Lavora (vedi la scheda 5 del programma) che incentiva l’inserimento di giovani in cerca di prima occupazione presso le aziende e i laboratori artigianali della città, senza alcun onere economico o burocratico da parte di questi ma con il contributo del Comune per le borse di studio da dare ai giovani lavoratori. Questa è una proposta fattibile in quanto già attuata in altri comuni come Chieri. Oltre a ciò è stato presentato il Forum dei giovani senza lavoro, un centro di formazione tecnica su come cercare lavoro ma anche di supporto psicologico per creare solidarietà tra i disoccupati, e organizzato con la presenza di personale specializzato.
L'assessore Garruto dal canto suo ha presentato la politica del lavoro del Comune che al momento prosegue quella portato avanti dalla precedente amministrazione con diversi  progetti dedicati sia ai giovani che agli ultracinquantenni,progetti finanziati dal Comune e dalla Regione… 
Civica ha chiesto all'assessore una maggiore pubblicizzazione circa i risultati raggiunti grazie a questi. progetti e una banca dati aggiornata della realtà occupazionale collegnese.
Sono circa 160 i collegnesi che hanno trovato una qualche occupazione grazie Garruto ha risposto che nel 2014 si è riusciti a trovare una occupazione per circa 160 collegnesi. Ha quindi concluso prospettando nuove iniziative per i primi mesi del 2015 e che terrà conto per quanto possibile del contributo di Civica.
La delegazione di Civica nel salutare l'assessore, l'ha ringraziato per la disponibilità dimostrata.
Marco Viretti