lunedì, marzo 30, 2015

BILANCIO 2015: LA TASSA SUL LUSSO!

Bocciato l'emendamento di CIVICA che aboliva la tassa sui passi carrai.
Che i partiti che governano Collegno dal 1945 non amassero le casette uni/bifamiliari lo sapevamo già. Non a caso negli anni hanno fatto di tutto per  raderle al suolo per costruire palazzoni su palazzoni al loro posto. Ma che ora usassero le tasse per punire i cittadini che hanno resistito negli anni, non si era ancora visto.
Nel corso del consiglio comunale di giovedì scorso che ha approvato il bilancio di previsione 2015, la lista CIVICA ha presentato un emendamento per cancellare la tassa sui passi carrai. Una tassa iniqua perchè colpisce solo le casette e che oltretutto viene calcolata facendo pagare più dello spazio reale occupato dai passi carrai, visto che si arrotonda al metro superiore anche se c'è un solo centimetro in più. Una vera tassa di "classe" se è vero che in base al regolamento si paga di più in Terracorta che nel centro della città. Infatti secondo il capogruppo del Pd chi vive in una villa (?) è giusto che paghi di più di chi vive in un condominio. Il passo carraio un lusso da penalizzare!
Secondo noi invece a chi rende possibile a proprie spese che Collegno in una percentuale importante sia una città ancora a misura d'uomo andrebbe un premio e non una punizione. In termini ambientali le casette storiche di Collegno tutte con giardino e qualcuna anche con un orto rendono ancora un po' respirabile l'aria della città. consentono rapporti meno anonimi tra i loro abitanti. Conservano in parte la  Collegno che fu.
Mediamente un passo carraio costa 50/60 euro. E' evidente che se a pagarlo sono 20/30 condomini, la spesa procapite è risibile. Come dice il capogruppo del Pd, amministratore del gruppo consiliare e di innumerevoli condomini a Collegno, i cittadini manco se ne accorgono. Se a pagarlo è una sola famiglia se ne accorge eccome.
La proposta di CIVICA, di fronte ad un'amministrazione che ha fatto il pianto greco per i tagli di 2 milioni e 600 mila euro da parte dello Stato e quindi sull'impossibilità di ulteriori tagli, è stata quella di spalmare l'introito di 130 mila euro previsto dalla tassa sui passi carrai sui 4 milioni e 900 mila euro previsti della TASI. In sostanza l'idea era quella di togliere una gabella dal sapore medioevale (passi, dunque paghi) che incide sulla proprietà della casa indipendentemente dal valore della stessa e dal reddito dei suoi proprietari per spalmarla su tutte le abitazioni. Certo avremmo preferito che la tassa sparisse del tutto, ma da quell'orecchio l'amministrazione finora non ci ha sentito da quando è stata reintrodotta tre anni fa.
La cosa incredibile che l'emendamento è stato bocciato non solo dalla maggioranza ma anche dalle altre opposizioni, ad iniziare dal M5S che ha votato contro nonostante di passi carrai pareva essersene interessato. La cosa grave è che non si sono neanche preoccupati di motivare la la loro scelta. Bah, è la nuova politica solo chiacchiere e distintivo. Ovviamente che la maggioranza bocciasse l'emendamento era previsto e prevedibile. Una maggioranza muscolare come quella rappresentata dal capogruppo del Pd Molinari non avrebbe mai e poi mai accettato polititicamente che il bilancio comunale potesse essere emendato da CIVICA. La cosa che ho trovato stupefacente è stata la motivazione: chi vuole abitare in villa paghi.
Così alla fine l'abolizione della tassa sui passi carrai l'ha votata solo CIVICA.
Giovanni Lava