La strada prevista dalla variante-non variante è in corrispondenza dell'uscita dal parcheggio. |
Un piccolo favore al centro commerciale Paradiso.
Nello
striminzito elenco di delibere portate in consiglio comunale dall’amministrazione
Casciano – due, forse tre, in cinque mesi di governo - ne troviamo una piccola piccola approvata
nell’ultima seduta, una delibera che
verrebbe da chiamare non delibera,
visto che l’oggetto sarebbe una variante-non
variante al Piano regolatore. Una prima piccola cambiale di riconoscenza saldata
da questa amministrazione agli amici e sponsor di sempre?
Non
bisogna lasciarsi ingannare. Piccola cosa forse lo era, ma in ogni caso degna
di nota, non tanto per il contenuto quanto per lo strumento adottato.
La delibera contiene tre modifiche al
Piano regolatore: la correzione di
un errore materiale la prima, adeguamenti
della localizzazione di aree destinate a viabilità e servizi nell'ambito
dell'area Fermi-via De Amicis la seconda, mentre la terza attua il recepimento delle perimetrazioni delle zone
per l’insediamento del commercio al dettaglio in sede fissa approvate il 6
marzo 2014 dal precedente consiglio comunale.
La seconda
modifica consiste nello spostare la strada all'uscita del parcheggio scoperto dell’IperCoop ancora in
progetto dallo sbocco previsto in via De Amicis a via Richard
Oriente. Uno spostamento di 90° da Sud ad Ovest. Per gli uffici si tratterebbe
di un “adeguamento
della viabilità e dei servizi in corrispondenza del nodo di scambio intermodale
presso la stazione “Fermi” della linea metropolitana”. Ad occhio e croce se
uscendo dal parcheggio le auto vanno dritto invece che girare a sinistra può
essere una soluzione più razionale di quella prevista in precedenza.
Considerazione banale: e pensarci prima in fase di progettazione del piano particolareggiato ex Elbi?
Nonostante
la sospensione dei lavori del consiglio comunale chiesta e concessa a CIVICA,
le argomentazioni portate dal sottoscritto a favore del rinvio della delibera
per sostituire la “variante-non
variante” con una variante vera e propria non sono state accettate dalla
maggioranza. CIVICA ha contestato il fatto che le modifiche introdotte con la
delibera al piano regolatore rientrassero nelle eccezioni previste dal comma 12
dell’ex articolo 17 della legge regionale n. 56/77, dove si elencano le
modifiche che non comportano variante al piano regolatore. Tra le eccezioni
previste, il punto b) recita “gli adeguamenti di limitata entità della
localizzazione delle aree destinate alle infrastrutture, ecc.”. La domanda è:
chi decide quale sia la “limitata entità” al di sotto della quale non facciamo
una variante e al di sopra la facciamo? La querelle potrebbe apparire una
questione di lana caprina, se non fosse che sulla base del comma 12 dell'art. 17 non è prevista la pubblicazione e il recepimento delle osservazioni dei cittadini. Invece se si adottasse il comma 5 sempre dell'art. 12, quello delle varianti parziali, c'è l'obbligo di pubblicazione per 30 giorni delle variazioni e dal 15° al 30° giorno i cittadini possono fare delle osservazioni se lo ritengono opportuno. Di mezzo ne va la filosofia stessa dei piani
regolatori e delle varianti. Infatti dal punto di vista concreto nel nostro
caso ciò a cui si rinuncia è la possibilità concessa dalle varianti a cittadini, imprese,
associazioni, grazie alla pubblicazione preventiva, di conoscere
in anticipo le modifiche che si vogliono apportare e di poter presentare delle
osservazioni che l’amministrazione può accogliere o respingere, ma solo dopo
averne dato pubblica motivazione. Allora siamo sicuri che lo spostamento di una
via o il recepimento delle zone del commercio non ledano gli interessi di
qualche cittadino o della collettività in generale? Il cittadino che vedesse leso qualche suo interesse dalle
modifiche apportate al piano regolatore così ora può solo ricorrere al Tar.
Ma a suggerire
qualche riflessione è anche la spiegazione data dall’assessore Martina che ha
affermato più volte che i diretti interessati sono d’accordo con le modifiche.
Non solo saranno d’accordo, diciamo noi, ma molto probabilmente saranno stati
gli stessi a “suggerire” le modifiche, a richiederle. Ora non c’è nulla di male
che degli operatori economici avanzino delle richieste che vadano incontro ai
loro interessi. Appare molto meno ortodosso il fatto che insieme ci si metta
d’accordo sulle soluzioni tagliando fuori il resto dei cittadini dalla
possibilità di dire la loro. Non posso non stupirmi del mio stupore! Qui
in ballo c’è la deviazione di un piccolo tratto di strada, in passato abbiamo
assistito a Collegno a ben altre concertazioni urbanistiche, da quella del PRIN per via De Amicis al Campo Volo, alla Mandelli, ecc. concertazioni da presentare al consiglio comunale
sotto forma di delibere a babbo morto, cioè quando il pacchetto è bello e confezionato
e non più emendabile.
Giovanni Lava