sabato, novembre 15, 2014

LA NOMINA PRESIDENTE CIDIU CONFLIGGE CON IL DECRETO LEGGE 39/2013

La sede del CIDIU a Collegno
Gli ex assessori non possono essere nominati in una azienda pubblica prima di un anno.
Al momento non ci è dato sapere che cosa risponderà il sindaco all'interrogazione protocollata martedì 11 novembre, ma la nomina dell'ex assessore Scolaro a presidente del CIDIU a nostro avviso confligge con l'articolo 7, comma 2, del decreto legge 8 aprile 2013, n. 39. La legge infatti recita: "a coloro che nell'anno precedente abbiano fatto parte della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione, nella stessa regione dell'amministrazione locale che conferisce l'incarico, […] non possono essere conferiti:  […] d) gli incarichi di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico (è il caso del CIDIU) da parte di una provincia, di un comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione".
Allora come l'assemblea dei soci del CIDIU, costituita dai sindaci, ha potuto soprassedere alla legge e procedere alla nomina? Certo non per ignoranza della norma. Siamo curiosi di conoscere il cavillo in base al quale è stata ritenuta legittima. Eppure lo scopo della legge è chiaro. Una legge che tra l'altro è stata fortemente voluta e poi votata dal Pd, il partito a cui sono iscritti la gran parte dei sindaci soci del CIDIU.
Il decreto rientra tra quei provvedimenti legislativi che dovrebbero combattere, prevenendolo, il cancro della corruzione nella pubblica amministrazione. Proprio nella occupazione da parte dei partiti delle poltrone di Asl e società controllate e/o partecipate dai comuni, provincie e regioni è stato visto a torto o a ragione il contesto dal quale si alimenta la corruzione e il malcostume politico amministrativo imperante nel nostro paese. Certo il decreto in questione è una sorta di pannicello caldo per quietarsi l'animo e prendere in giro il popolo. Infatti un solo anno è cosa risibile. Qui da noi pure quell'anno, però, è di troppo! In un anno possono accadere tante cose, anche correre il rischio di essere dimenticati. Così infischiandosi della legge si è proceduto ugualmente alla nomina.
Il tema ci è particolarmente caro, tanto che CIVICA ha presentato una proposta di delibera che, per le nomine che dipendono dal comune, venga fatto divieto di essere nominato a chi ha ricoperto incarichi amministrativi nei cinque anni precedenti. Più che la corruzione, che segue altri canali, a noi preme combattere il malcostume per cui le scelte politiche amministrative adottate mentre si ricopre la carica di sindaco o di assessore  possano essere subordinate all'interesse personale di prepararsi il terreno in modo tale che al termine del proprio mandato vi sia già pronta un'altra poltrona pronta per il proprio sedere.
Della giunta Accossato, a parte i due che sono caduti in disgrazia per "scelte" politiche che li han resi poco affidabili agli occhi della casta (Pirrello e Zurlo) e la Tiziana Manzi che è arrivata solo seconda nelle preferenze, quindi ha dovuto cedere il passo a Manfredi e accontentarsi di fare il semplice consigliere, gli altri quattro sono stati tutti "sistemati": Martina è rimasta assessore, promossa all'urbanistica, Tenivella alla presidenza del Consiglio Comunale, Macagno nello staff del sindaco e Scolaro alla presidenza del CIDIU. Se ci si comporta bene, non si butta niente.
L'episodio ci rende politicamente tristi , perchè nonostante le analisi, le promesse di cambiamento, i buoni propositi, ad ogni giro si affonda un po' di più. Così accade in Italia, così a Collegno.
Giovanni Lava