Ci sono problemi alla scuola di Savonera? No problem! Francesco Casciano ha già parlato con l'on. Umberto D'Ottavio che ha parlato o parlerà con il ministro Carrozza che ci metterà di certo una pezza.
Così Casciano parlò lunedì scorso all'assemblea indetta dal locale comitato di quartiere dove si è presentato nella veste di candidato alle primarie del Pd e futuro sindaco della città. Ma quegli ingrati del comitato non hanno apprezzato e anzi lo hanno interrotto malamente come avevano già fatto con l'altro candidato sindaco alle primarie, Enrico Manfredi di Sel, che a nome suo e dell'assessore Manzi aveva promesso che se saranno votati mai e poi mai permetteranno di chiudere la scuola di Savonera. Una serata di spot elettorali e di figuracce a piene mani.
In realtà sono in molti a cavalcare la protesta, senza gran successo a dire il vero, visto il numero di genitori presenti. A detta del dirigente scolastico Angela Emoli si tratta di una protesta basata su una bugia grossa come una casa. Infatti non si tratta di chiudere un bel niente, ma solo di riportare le due sezioni nell'edificio scolastico costruito a suo tempo sia per la scuola dell'infanzia che per la scuola primaria. Solo quando la scuola primaria aumentò le classi, a causa dell'espansione urbanistica della borgata l'infanzia fu trasferita nel vecchio edificio. Ora che la borgata non cresce più, le classi sono diminuite e si sono stabilizzate, non avrebbe senso in ogni caso a mantenere due plessi separati, ma diventa un obbligo a fronte dei feroci tagli del personale e dei fondi, tagli che costringono ad una razionalizzazione del servizio, che piaccia o non piaccia. A tutto ciò si aggiungono le nuove regole decise dal MIUR per gli appalti alle cooperative addette alla pulizia dei locali e alla sorveglianza che dal 1° marzo costringono a chiudere i vecchi contratti, compreso quello con la cooperativa utilizzata finora. Riportare tutti in un unico edificio, che tra l'altro sarebbe anche più adatto dal punto di vista della sicurezza, permetterebbe di utilizzare meglio il personale Ata a disposizione e far fronte alla situazione.
Ma allora perchè l'amministrazione comunale si sta mettendo per traverso? Non sarà mica a favore degli sprechi e contraria alle razionalizzazioni? Certamente no. Ma l'incombere delle elezioni non consente di passare per quelli che chiudono le scuole (in realtà al massimo si dismetterebbe un edificio, come ne sono stati dismessi tanti in questi anni di riduzione del numero degli alunni). Come sempre sotto c'è anche dell'altro. La chiusura del vecchio edificio scolastico ristrutturato da pochi anni spendendo un sacco di quattrini sarebbe la conferma di quanto in borgata si dice da anni e cioè del fatto che l'amministrazione comunale ha sbagliato grossolanamente nella programmazione degli investimenti. In ogni caso la dirigente scolastica sostiene che il vecchio edificio potrebbe essere utilizzato proficuamente per allestire laboratori come quello di psicomotricità, di pittura e quant'altro. Per le classi si tratterebbe in fondo solo di attraversare la strada per essere utilizzati.
Come finirà? Forse sarebbe il caso che l'assessore e la dirigente si parlassero, facessero degli incontri con le famiglie spiegando tutto quanto e assumendosi ognuno le proprie responsabilità. Una cosa è certa: la competenza dell'organizzazione scolastica fa capo alla dirigente, mentre la competenza del Comune è quella di garantire la manutenzione degli edifici e il taglio dell'erba. Chi fa demagogia ai soli fini elettoralistici non fa il bene delle famiglie e della scuola.
Giovanni Lava