per la Corte dei Conti invece le cose non vanno bene a partire dal Bilancio 2009, perchè l'amministrazione Accossato pur di farlo quadrare ha utilizzato entrate straordinarie per spese correnti. Ha utizzato entrate non ripetitive per milioni di euro per finanziare spese ripetitive. La chicca è poi rappresentata dai rilievi a proposito della TOP.
Nella delibera della Corte dei Conti, infatti, oltre ad evidenziare come i debiti della TOP possano aver influito negativamente sulla situazione finanziaria del Comune, si afferma (pagina 8): "Si può ritenere, pertanto, che non sussiste un obbligo per il Comune di assumere a carico del proprio bilancio i debiti societari rimasti insoddisfatti all'esito della procedura di liquidazione". Si dice anche che la scelta di coprire i debiti è del tutto discrezionale e va motivata, perchè con una decisione del genere il Comune decide di rinunziare "al limite legale della responsabilità patrimoniale per debiti".
Ora si comprende la fretta di stanziare in occasione dell'approvazione del bilancio 2013, avvenuta lo scorso giugno, altri 276.143 euro per coprire i debiti della TOP. Bisognava ad ogni costo scongiurare il rischio che gli amministratori della TOP nominati dall'Accossato per esclusivi "meriti" politici potessero essere chiamati a rispondere dei debiti accumulati dalla società con la loro gestione. La gravità di quanto è avvenuto è grandissima. Il consiglio comunale è stato tenuto all'oscuro dei rilievi della Corte dei Conti a cui l'amministrazione ha risposto il 1° marzo 2013 con una nota del sindaco e dei revisori dei conti, giustificazioni che non hanno convinto, tanto da arrivare alla delibera in questione. Non si è detta tutta la verità sullo stato reale del bilancio comunale e molti hanno mentito sulla TOP. Addirittura si è arrivati a sostenere la tesi che una società come la TOP non potesse fallire e il Comune fosse obbligato a coprire tutti i suoi debiti. E chi come il sottoscritto chiedeva di far fallire la TOP per lasciare decidere ad un organo terzo come un tribunale fallimentare è stato trattato come un provocatore che non aveva a cuore gli interessi della città. Ora sappiamo di quali interessi hanno tenuto conto loro, certamente non quelli dei contribuenti.
E' solo grazie al fatto che la Corte dei Conti ha indirizzayo la delibera anche al presidente del consiglio, quindi a tutto il consiglio, che obtorto collo ce ne hanno girato una copia il 7 di agosto.
Appena ricevuta la delibera, ho avanzato la richiesta di una commissione bilancio (protocollata il 13 di agosto) che provi a fare un po' di chiarezza. A tutt'oggi nessun segno di vita. Non ci resta che rivolgerci al destinatario della richiesta, il presidente della commissione bilancio Ciro Rosano, col classico: se ci sei batti un colpo!!!
Giovanni Lava