Ripartire dal basso per costruire l'alternativa.
I civici ieri sera nell'incontro presso la Polisportiva Borgonuovo si sono trovati davanti ad un bivio: proseguire sulla strada seguita da Civica in questi cinque anni di vita continuando nel dialogo dal basso con i cittadini per costruire insieme un progetto diverso di città oppure raggiungere prioritariamente un accordo con le forze politiche che si dicono critiche nei confronti dell'amministrazione collegnese per costruire insieme un'alternativa credibile. Il Tavolo Civico ieri sera ha scelto di continuare sulla prima strada, perchè la seconda è apparsa al momento impraticabile.
L'idea da cui eravamo partiti nel maggio scorso in realtà era molto più ambiziosa. Basta leggere il post sul primo incontro per rendersene conto. Come Civica siamo restati fedeli a quell'idea, non è bastato che avessimo fatto un passo indietro per avviare un nuovo percorso, ci siamo scontrati con la richiesta di aderire subito ad un cartello che partisse non dai cittadini ma dai simboli di partito e dalle liste. Evidentemente non siamo stati sufficientemente bravi a convincere alcuni nostri interlocutori a mettere da parte per un momento i gruppi di provenienza per favorire il dialogo tra noi e con i cittadini, con l'obiettivo di costruire un progetto per la città e un metodo di lavoro con regole condivise. Troppo ambizioso, troppo difficile, troppo innovativo.
A fronte di un gruppo di potere abbarbicato alle poltrone e che tanto danno ha fatto sin qui alla città, il quadro degli oppositori e dei dissenzienti ad oggi appare quanto mai sparpagliato, ognuno ad inseguire sogni improbabili di successo.
Come Civica riprendiamo il cammino solitario, pur restando disponibili al dialogo con chiunque si ponga seriamente sulla strada di un cambiamento non di pura facciata, dal Movimento 5 Stelle se riesce per un momento a distogliere lo sguardo dal proprio ombelico, a Sel se mentre insegue la rivoluzione a livello nazionale smettesse di puntellare la conservazione a livello locale, allo stesso Pd, se chi al suo interno non ne può più della situazione si schierasse seriamente per mandare a casa il cerchio magico che sgoverna la città da vent'anni. Il problema non sono le possibili alleanze, ma la possibilità concreta di partecipare attivamente ad un processo di rinnovamento della politica a Collegno, su cui a parole pare che tutti siano d'accordo, ma poi continuano sulla vecchia strada, così si capisce come mai a governare siano sempre gli stessi.