lunedì, giugno 04, 2012

Successo del Bike Pride

Il fiume di ciclisti che ha attraversato Torino
Bella Torino su due ruote, Collegno un po' meno
Una grande festa sulle due ruote, ruote di ogni spessore e colore, quella che si è svolta ieri a Torino. Più di ventimila i ciclisti che sono accorsi a manifestare il BIKE PRIDE 2012 per chiedere più sicurezza sulle strade con la campagna Salvaciclisti. I numeri sono impressionanti: 2600 morti e 40.000 feriti in soli 10 anni in Italia. 
Il corteo è partito dal Valentino e si è diretto lungo corso Cairoli verso il centro della città, ha poi zig-zagato in Barriera di Milano per poi tornare verso il centro.
Prima della partenza al Valentino

 Una bici NoTav

Un popolo pacifico, colorato originale e non inquinante ha ricordato come la bicicletta costituisca una valida alternativa per spostarsi in città senza inquinare, fare rumore e anche sport gratis.
 Sul Lungo Dora
 Lo striscione di apertura del corteo anticaccia

 Festa colorata in Piazza Castello
In piazza Castello il Bike Pride ha incrociato e si è poi fuso con il corteo di protesta contro lo scippo da parte della Regione e di Cota del Referendum sulla caccia.
Dopo un bel gelato, pedalando pedalando, siamo tornati a Collegno e qui abbiamo trovato la consueta situazione di degrado e di abbandono di ogni regola, soprattutto se a favore dei ciclisti. Quell'aborto di pista ciclabile che corre lungo via De Amicis si è arricchita di un'altra perla. Al sabato e alla domenica all'altezza della pizzeria dopo l'incrocio con corso Fratelli Cervi venendo dal metrò i clienti non trovano di meglio che usare la pista ciclabile come parcheggio, nonostante che a quell'ora di posto ve ne sia in abbondanza. Amministratori e polizia municipale forse preferiscono che l'area del capolinea della metropolitana sia sempre più terra di nessuno e terra di nessuno sia.
 Pista occupata per tutta la sua lunghezza fino a corso Cervi