mercoledì, novembre 16, 2011

La brillante gestione di Massimo Pianotti

Venti anni di Palazzetto dello sport
Il cerimoniere era al suo posto, la sala era addobbata, il buffet pronto. A mancare purtroppo è stato il pubblico (la politica collegnese) per il quale tutto ciò era stato preparato.
A parte il consigliere Claudio Broglio della Lega Nord e il sottoscritto ieri sera alle 19, ora dell'appuntamento, non c'era nessun altro, tranne che ovviamente per dovere di ufficio  l'assessore allo Sport Paolo Macagno. Alla piccola compagnia si è poi aggiunto più tardi il sindaco. Eppure la proiezione delle slide preparate dal presidente di Coopersport nonchè presidente della Consulta dello Sport di Collegno Massimo Pianotti è stata molto interessante. Ha fornito innanzitutto un quadro delle condizioni della struttura prima e dopo la presa in carico da parte di Coopersport: sono stati rifatti completamente gli impianti elettrici, antincendio, evacuazione, aerazione forzata, servizi igienici rimessi all'onor del mondo, il bar, l'impianto audio e l'adeguamento alla normativa del CONI. Ma soprattutto è stata diversificata la capacità di accoglienza del PalaCollegno (nome e logo nuovo al posto del precedente farraginoso "Palazzetto dello Sport di Collegno")sia per attività sportive (sono più di venti le specialità praticate al suo interno) che per attività di altro genere(convegni, incontri, iniziative culturali, feste, meeting, ecc.). Il PalaCollegno può accogliere per questo tipo di iniziative fino a 600 persone, mentre per le attività sportive vere e proprie la capienza supera i mille posti a sedere. Una mole di attività che oltre a rendere possibile la gestione economica dell'impianto porta sul territorio ricchezza. Nei quattro anni trascorsi dall'arrivo di Coopersport la ricaduta sul territorio è stata di più di un milione e duecentomila euro tra pernottamenti e consumo di pasti, mentre il valore dei lavori affidati a ditte locali ammonta a circa un milione e 500 mila euro nello stesso periodo.
Danilo Gallinari
Ma l'aspetto su cui Pianotti ha messo di più l'accento è stato la capacità di veicolare il nome di Collegno con centinaia di migliaia di contatti sui mass media e direttamente attraverso le persone che frequentano il palazzetto e il riconoscimento delle possibilità e qualità che offre l'impianto collegnese di rispondere ad una domanda sempre più diversificata. Si tratta del luogo dove viene a rimettersi in sesto quando ha degli acciacchi un giocatore di basket della caratura di Danilo Gallinari.
La rappresentazione di un eccellenza che così come veniva illustrata da Massimo Pianotti più andava avanti e più faceva sorgere un atroce dubbio, per di più doppio: sarà tutto oro ciò che luccica? ma se è oro (nulla fa credere che non lo sia), siamo proprio a Collegno dove l'approssimazione e il provincialismo sono la regola?
Giovanni Lava