venerdì, febbraio 24, 2017

PARCO DELLA DORA DEVASTATO.


Civica ha presentato un'interrogazione al Sindaco.
 Dietro il lessico con cui si definiscono le azioni che andiamo a raccontare ci deve essere sicuramente un burlone. Nei documenti ufficiali la devastazione rappresentata dalle foto che pubblichiamo viene definita come "miglioramento fondiario in area agricola" che fa il paio con l'escavazione delle cave di ghiaia di cui abbonda il territorio collegnese che in gergo viene definita "coltivazione". Che animi gentili!!!
Ma veniamo ai fatti. Da circa un mese i frequentatori del parco agronaturale della Dora hanno assistito ad una pesante manomissione di alcuni prati con l'asportazione della ghiaia di cui è composto lo strato alluvionale che circonda la Dora. Materiale prezioso per l'industria delle costruzioni,evidentemente più remunerativo per i proprietari rispetto a quanto quei prati possono rendere con l'agricoltura.


 Alle segnalazioni allarmate in Comune è stato risposto che era tutto a posto, visto che già da due anni la proprietà era in possesso di regolari licenze edilizie. Ciò che però non era regolare era la profondità dello scavo.
 La legge, purtroppo, consente di asportare lo strato superficiale fino ad un metro per sostituirlo con un terreno migliore dal punto di vista agricolo. Qui il metro era stato abbondantemente superato.

Ci sono volute le rimostranze in Comune dei soci del locale circolo di Legambiente (9 febbraio) e un verbale di accertamento di difformità rispetto ai permessi e agli usi consentiti dalla legge da parte del servizio d vigilanza della Città Metropolitana (8 febbraio) per indurre finalmente il 15 febbraio 2017 il Comune di Collegno ad emettere un'ordinanza di sospensione dei lavori.
La vicenda presenta molti lati inquietanti. Occorre l'intervento della vigilanza della Città Metropolitana per smuovere i nostri uffici comunali? Perchè quando sono arrivate le segnalazioni dei cittadini prima e di Legambiente poi non sono andati a controllare? Si autorizzano lavori del genere in quello che pomposamente viene considerato il fiore all'occhiello delle scelte urbanistiche in funzione ambientalista di Collegno, il Parco della Dora, e non si va a controllare? Come è accaduto nel 2013, quando un altro  "miglioramento fondiario in area agricola" della stessa portata pare sia stato portato a termine senza colpo ferire?
E poi un controllo sulla qualità del terreno di riporto viene o no effettuato? Chi certifica che si tratta di un terreno migliore dal punto di vista agricolo rispetto a quello che viene asportato?
L'amministrazione collegnese deve decidere se il Parco della Dora va salvaguardato seriamente oppure lasciato alla mercè di qualsiasi iniziativa privata, non importa se dannosa al suo ecosistema e al suo equilibrio idrogeologico. Un giorno si fa strage degli alberi un giorno si scava a destra e a manca... siamo seri per una volta.
Un po' di risposte ce li aspettiamo dall'interrogazione che CIVICA ha protocollato e che alleghiamo (clicca qui).
Giovanni Lava