giovedì, maggio 22, 2014

L'APPELLO DI LEGAMBIENTE E LA FABBRICA DELLA PACE

Ieri ho aderito ufficialmente in qualità di candidato sindaco all'appello del circolo di Legambiente di Collegno. Devo dire che non è stato un grosso sacrificio tanto i contenuti dell'appello coincidevano con i punti del programma di CIVICA sui temi ambientali. Ad un certo punto mi sono chiesto chi dei due avesse copiato l'altro. In realtà non c'è bisogno di copiarsi tra chi è un sincero ambientalista, perchè i temi sono quelli, non si scappa. Semmai c'è da chiedersi che senso abbiano gli appelli di questo tipo nei confronti di chi quei temi ha disatteso negli anni e che molto probabilmente continuerà a disattendere perchè gli interessi che gli stanno dietro e che rappresenta sono sempre gli stessi.
E' diventata un po' una moda quella di chiedere ai candidati di sottoscrivere - come se questo fosse sufficiente a garantire qualcosa - un appello per l'ambiente, per la legalità o per la pace e la gestione positiva del conflitto come è accaduto ieri pomeriggio alla Sala delle Tessitrici ad opera della Fabbrica della Pace di cui è presidente Lucetta Sanguinetti in Palitto.
Fabbrica de che? Verrebbe da dire alla romanesca. Non è che basta appiccicarsi un'etichetta addosso per rappresentarne il contenuto. Come possa essere una "fabbrica di pace" chi invece di essere al di sopra delle parti e della contesa elettorale è organico non solo ad un partito, ma anche ad un preciso candidato sindaco, è un bel mistero. In ogni caso, al di là delle intenzioni, la figura dell'ospite era lontana dalle miserie collegnesi e ha dato qualche punto di riflessione interessante, anche se del tutto inutile visto il grande spessore culturale e la scarsa autenticità di alcuni dei candidati sindaco che sono intervenuti.
Giovanni Lava