giovedì, ottobre 21, 2010

Collegno: occorre una consulta cittadina dei ciclisti

Pista ciclabile in via Moncenisio a Terracorta
Voto bipartisan contro pista ciclabile
Nel corso del consiglio comunale del 14 ottobre scorso è stata votata all'unanimità una mozione presentata dalla Lega Nord per l'eliminazione della pista ciclabile di via Moncenisio, voluta dall'ex assessore Pesce alla vigilia delle elezioni comunali con gran dispendio di risorse.
Anche CIVICA ha votato a favore dell'eliminazione della pista così com'è, a condizione però che se ne costruisse un'altra più agevole e sicura per i ciclisti a cui è destinata. Già nel numero di Novembre 2009 di Punto di Vista ne avevamo denunciato la pericolosità e la sostanziale inutilità. Anche stamattina, nel recarmi al mercato di Terracorta in bicicletta, son dovuto uscire e entrare due volte dalla pista, quindi viaggiando contromano rispetto al traffico veicolare, perchè essendo larga quanto un tir, vi erano parcheggiati camion e auto. In consiglio comunale si è rifatto vivo comunque il partito ostile ai ciclisti. Per cui tra i contrari alle piste ciclabili e il comune che ogni volta che ne realizza qualcuna si dimostra incompetente, Collegno rimane una città a rischio per i ciclisti e sostanzialmente a loro nemica. Eppure non sono poche le persone, tra cui molti anziani, che amano muoversi in bici negli spostamenti quotidiani in città, ma potrebbero essere molte di più se si lavorasse seriamente. La prima cosa da fare è smettere di pensare alle piste ciclabili solo come percorsi funzionali alle passeggiate domenicali con la famiglia. Se il modello da seguire è quello dell'Europa civile, funzionale alla riduzione del traffico e quindi dell'inquinamento, occorre pensare ad una città tutta ciclabile in sicurezza. La soluzione per evidenti motivi economici e di spazi non possono essere le piste ciclabili. Queste vanno attrezzate su alcune direttrici di marcia principali, per esempio dal centro alla fermata del metro, tra i mercati, le scuole, il cimitero, ecc. E devono sempre condurre da un luogo all'altro, non essere sospese nel nulla, come capita quasi sempre. Poi vanno resi sicuri alcuni tratti di viabilità normale, in modo che il ciclista abbia la possibilità, per esempio utilizzando anche marciapiedi particolarmente ampi o poco frequentati, di utilizzare la bici come mezzo di trasporto cittadino per tutti gli spostamenti. Vi assicuro che è possibile, perchè conosciamo diverse persone che per tutte le incombenze, dal recarsi al lavoro a fare la spesa, utilizzano le due ruote anche nei mesi invernali. E' solo questione di abitudine. Manca una vera politica di incentivazione dell'uso della bicicletta. Per esempio quanta gente potrebbe recarsi al lavoro in bici? Che incentivi si possono dare per favorirlo?
Come CIVICA invitiamo l'amministrazione, prima di muovere un dito in qualsiasi direzione e prima di spendere altro denaro pubblico, di indire un incontro con le persone che la bici la usano: solo loro sono in grado di dare quei suggerimenti che possono far compiere dei seri passi avanti, spesso con poca spesa e molta intelligenza pratica.
Basta con piste ciclabili che finiscono nel vuoto. Basta con piste ciclabili costruite solo per salvarsi la coscienza e definirsi ecologisti. Basta con piste ciclabili progettate da incompetenti o da gente che non ha mai inforcato una bicicletta. Costruiamo una consulta cittadina dei ciclisti.