giovedì, settembre 17, 2015

CONDANNATO PER VOTO DI SCAMBIO A COLLEGNO, CONTINUA A RICOPRIRE CARICHE PUBBLICHE A TORINO.

L'indagine nata da un esposto di CIVICA.
E' stata inutile l'attesa della ripresa di settembre per cogliere un qualche fremito di condanna morale dei fatti o di autocritica da parte del sindaco o di qualcuno dei partiti della sua coalizione elettorale. Come il classico struzzo ancora una volta hanno preferito tutti cacciare la testa sotto la sabbia e far finta che non fosse accaduto nulla. Eppure risale al 15 luglio scorso la condanna del loro compagno di coalizione Massimiliano Miano della lista dei Moderati, condannato a 5 mesi e dieci giorni di carcere per voto di scambio. Il candidato alleato di Casciano ha patteggiato la pena, quindi non ci saranno appelli, seconde istanze, ne dubbi sul fatto che avesse promesso posti di lavoro (inesistenti) in cambio di voti.
I collegnesi sono stati per fortuna più avveduti, visto che hanno limitato il loro consenso ad una lista alleata del Pd, nata come un fungo con un'operazione politica molto discutibile che metteva insieme tre consiglieri uscenti di opposizione dura e pura al Pd stesso (Luca Crivellaro Pdl, Alessandra Sardo Fratelli d'Italia e Lorenzo Ceretto ex Lega), una certa Zurlo (tanto per infastidire l'altro Zurlo, l'ex assessore, alleato, ma a quanto pare caduto in disgrazia per lesa maestà). Nalla lista figurava anche il signor Miano, già consigliere comunale per i Moderati a Santena e di circoscrizione a Torino, catapultato a Collegno con l'obbiettivo di fare l'assessore se la lista avesse avuto successo.
Il sindaco Francesco Casciano è stato fortunato che la lista dei Moderati non abbia superato il quorum. Oggi si sarebbe ritrovato con un assessore condannato per voto di scambio in giunta. Infatti il voto di scambio in qualche modo aveva dato i suoi frutti in termini di preferenze, visto che Massimiliano Miano ha ottenuto 119 preferenze, contro le 99 di Luca Crivellaro, le 52 di Alessandra Sardo e le 45 di Lorenzo Ceretto. Un signore mai visto nè sentito a Collegno che ha raccolto più voti dei consiglieri comunali uscenti grazie alla sua campagna elettorale fatta di promesse di posti di lavoro e di omaggi di scatole di caffè. Secondo la prassi collegnese se la lista avesse preso un consigliere, sarebbe toccato a lui fare l'assessore, visto che aveva raccolto più preferenze.
Ebbene questo reo confesso, dopo la condanna - a quanto risulta dal sito web del Comune di Torino, ma ci piacerbbe essere smentiti - continua tranquillamente a fare il consigliere di circoscrizione a Torino, la IX, dove per di più ricopre la carica di presidente della commissione urbanistica e quella di vicepresidente della Circoscrizione. Forse sarà per questo che a Collegno sono tutti zitti e muti per non disturbare gli equilibri torinesi e un alleato tanto importante e "capace" in vista delle elezioni della prossima primavera.
E' interessante però capire anche come si è arrivati alla condanna di Miano. Durante la campagna elettorale dello scorso anno a Collegno era vox populi che questo candidato stava utilizzando metodi poco ortodossi per farsi pubblicità, tanto che ne parlammo su questo blog (leggi) e denunciammo la cosa sul numero elettorale di PuntodiVista in un articolo in cui preannunciavamo un esposto alla magistratura. Siccome tutti i nostri avversari hanno letto PuntodiVista, a sentire le feroci critiche che ci rivolsero in campagna elettorale per quanto vi era scritto, nessuno potrà dire di non aver saputo, senza mentire spudoratamente. Sapevano, ma si comportarono come le famose scimmiette: non videro, non sentirono, non aprirono bocca.
Per quanto riguarda CIVICA le cose andarono diversamente. In una riunione della lista raccontai di quanto si andava dicendo in giro. Più di uno me ne aveva parlato. Uno dei candidati disoccupati della nostra lista saltò su dicendo: "Ma anch'io ho risposto all'annuncio su Internet che invita a presentarsi per un colloquio di lavoro, colloquio che ho dopodomani". A quel punto invitammo il nostro candidato a registrare il colloquio. Detto fatto. Con quella registrazione ci siamo recati poi in Procura per segnalare la cosa. La polizia giudiziaria ha ritenuto la cosa degna di indagine e tutto è partito da lì. Io stesso sono stato convocato come testimone e non solo io. Gli inquirenti hanno poi trovato altri riscontri nel racconto di giovani che avevano risposto all'annuncio e che hanno confermato i fatti da noi riferiti. Per una volta il diavolo ha fatto la pentola ma non il coperchio.
La cosa può sembrare di poco conto, ma vi assicuro che andare in Procura, essere convocati anche solo come testimoni non è mai cosa semplice o banale che si fa a cuor leggero. Ma a differenza di tutti gli esponenti sia di maggioranza che di opposizione che si sciacquano tanto volentieri la bocca con discorsi moralistici ma che alla bisogna si girano dall'altra parte, noi della Lista CIVICA per Collegno siamo orgogliosi di aver potuto dimostrare ancora una volta di avere il coraggio necessario a denunciare il malaffare, quando ne veniamo a conoscenza, come ci detta la nostra coscienza e come ci chiede chi ci ha votato.
Dopo che sull'interrogazione presentata sul rinvio a giudizio, il sindaco ha risposto (leggi) con il garantismo di rito, siamo curiosi di ascoltare la risposta all'interrogazione presentata a condanna avvenuta che pubblichiamo sotto.
Vorrei concludere sottolineando il fatto che il reato di cui si è macchiato il Miano noi lo consideriamo gravissimo, non solo per l'inquinamento poco o tanto della competizione elettorale che ne è seguito, ma anche e soprattutto perchè esercitato ai danni di decine di giovani alla ricerca disperata di un'occupazione. Un'azione imperdonabile.
Giovanni Lava



Al Sindaco di Collegno

Interrogazione con risposta scritta e orale

Oggetto: Condanna per voto di scambio
 A seguito della condanna per patteggiamento  a cinque mesi e dieci giorni per voto di scambio del candidato della lista dei Moderati Massimiliano Miano;
·       Vista la Sua risposta alla precedente interrogazione di CIVICA del 26 Maggio 2015 sul medesimo argomento in cui affermava di attendere l’esito giudiziario per esprimere un giudizio;
·       Considerato che il soggetto in questione risulta essere ancora consigliere della IX circoscrizione di Torino, in cui ricopre la carica di presidente di commissione nonchè di vicepresidente della circoscrizione stessa;

  Il sottoscritto consigliere della lista “CIVICA Movimento democratico per    Collegno” interroga il Sindaco per sapere:

1.    Se in presenza della condanna per patteggiamento del candidato della sua coalizione è ora in grado di esprimere un pubblico giudizio di condanna e di presa di distanza da quanto è accaduto nel corso della campagna elettorale dello scorso anno senza che né Lei, né il suo partito né gli altri partiti della sua coalizione intervenissero per metter fine ad uno scandalo che era sulla bocca di tutti;
2.    Se intende chiedere al Sindaco Fassino e ai dirigenti del suo partito a livello torinese di intervenire affinchè al soggetto in questione alla luce della condanna subita, visto il tipo di  reato commesso, vengano chieste pubblicamente le dimissioni da consigliere di circoscrizione.

Collegno, 16 Settembre 2015
Giovanni Lava