lunedì, settembre 05, 2011

Arriva in commissione urbanistica l'accordo con il Banco Popolare


Campo Volo, ultimo atto?
Sono almeno venti anni che gli amministratori che si sono succeduti al governo di Collegno dicono di voler salvaguardare il Campo Volo dalla speculazione edilizia e destinarlo a polmone verde della città. E sono venti anni che lo stanno consumando un pezzo alla volta. Ora siamo all'atto finale.

Si iniziò con il deposito della metropolitana, per continuare con l'autolavaggio (ogni volta che viene citato, immancabile arriva la battuta: "Che si sa di chi è"), il viale Certosa, il ponte sulla Dora, l'ecocentro, e così via. Ora pare essere giunti all'atto finale. Questa sera la maggioranza politica (Pd,Idv e Sel), il prossimo martedì 13 settembre la commissione urbanistica sono messi di fronte al documento prodotto dalla società Sviluppo Comparto 8 Srl del Banco Popolare, la banca che ha rilevato dal fallimento di Zunino l'area del Campo Volo, documento con il quale si ufficializza la "Manifestazione d'interesse a partecipare ad un Programma Integrato". A scorrere il documento si apprende che è da più di un anno che il presidente di Comparto 8, Marco Mezzadri, "concerta" con il Comune come recuperare al meglio il capitale investito dalla banca. Già nell'autunno scorso Mezzadri propose di cedere gratuitamente l'80 % dell'area a Nord di Viale Certosa in cambio dell'utilizzo del restante 20 % (circa 200 mila metri quadri) a Nord e a Sud di Viale Certosa con edifici di 2 o 3 piani a Nord e fino a 16 piani a Sud. (Nessuno gli ha detto evidentemente che la presenza di un aeroporto impone altezze massimo di 45 metri nel raggio di tre chilometri). In cambio la cessione dell''80 % dell'area  e sette milioni di euro per le opere di urbanizzazione per la realizzazione del parco. La proposta, racconta Marco Mezzadri, non fu accolta dall'amministrazione, in particolare l'idea di edificare a Nord del viale Certosa. In realtà a quanto mi risulta se ne discusse nel Pd, anche se ora ciò viene negato, e non furono pochi quelli che erano pronti ad accogliere la proposta. Altri, per fortuna, vi si opposero e il progetto abortì. Fu proprio allora che qualcosa filtrò all'esterno del partito di maggioranza, seppure in ritardo, tanto che il 28 febbraio 2011 come consigliere di CIVICA presentai un'interrogazione al Sindaco per sapere in che cosa consistevano i contatti con i rappresentanti della nuova proprietà del Campo Volo. Il 2 maggio il sindaco rispose laconicamente che l'amministrazione comunale stava lavorando per dare attuazione alle delibere del Consiglio Comunale relative al Campo Volo. Per più di un anno in ogni caso l'amministrazione ha dialogato con Marco Mezzadri, uno che di affari se ne intende, in via del tutto riservata, molto riservata, come è costume da sempre a Collegno, per venire alla luce del sole solo ad accordo fatto. Ma vediamo che cosa hanno concordato. Volendo scaricare tutta la capacità edificatoria che il Campo Volo produrrebbe in base a quel fatidico indice territoriale dello 0,05 sulle aree di proprietà del Banco Popolare a Sud del viale Certosa si arriverebbe su quest'ultime ad un indice territoriale tipo Manhattan del 1,4%. Impossibile, dice Mezzadri, al massimo lì possiamo arrivare allo 0,7 con buona pace dello 0,4 offerto dall'amministrazione ai proprietari delle aree libere di via De Amicis. Quindi si pone il problema di dove andare a far atterrare la cubatura residua. Voi direte su via De Amicis o su viale Marche come ipotizzava la delibera di indirizzi dell'aprile 2009, quella che fissava nello 0,05 l'indice per il Campo Volo. Indice che la società SC 8 Srl ritiene comunque non un limite invalicabile, infatti chiede che sia aumentato di due punti o almeno di uno, cioè 0,06. La risposta è: facciamole atterrare su aree a servizi di proprietà pubblica per circa 62 mila metri quadrati, individuati su di un lotto comunale libero su via Pastrengo e sempre su via Pastrengo l'area su cui sorge l'ecocentro e l'autolavaggio, più un'area in via Manzoni e una in corso Antony. Sì, avete capito bene: via l'ecocentro appena inaugurato per far posto alle case del Banco Popolare. Ma nessuna preoccupazione, l'ecocentro verrà costruito da un'altra parte a scomputo di oneri di urbanizzazione. Come dire cornuti e mazziati. Ma cosa volete, chiude il buon Marco Mezzadri, uno che la sa lunga e che viene da lontano, stiamo pur facendo uno scambio 1 a 10. 80 mila metri quadrati da costruire a fronte di 800 mila di parco. Come si è arrivati fin qua, partendo da un'area a destinazione agricola, cercherò di raccontarvelo un altro giorno.
Giovanni Lava