lunedì, febbraio 28, 2011

Il ponte sulla Dora e quello sul Tanaro

Il ponte sulla Dora
Due ponti, due filosofie
Sarà difficile che il ponte sulla Dora sia pronto entro il 15 giugno 2011, come previsto, visto lo stato dei lavori. In ogni caso l'opera tanto attesa e fortemente voluta dalle amministrazioni che si sono succedute a Collegno negli ultimi 20 anni presenta aspetti interessanti, soprattutto se confrontata alla costruzione di un altro ponte, quello progettato sul Tanaro alle porte di Alba.

Il ponte sul Tanaro
Intanto le dimensioni: quello sulla Dora presenta un'arcata di 80 metri e un tracciato complessivo di 1900 metri, quello sul Tanaro un'arcata di 160 metri e un tracciato di 1500 metri. Il primo dovrebbe costare 12 milioni e mezzo di euro, il secondo 20 milioni di euro. Oltre a queste differenze, ve ne sono altre significative. Quello di Collegno ha due corsie, quello di Alba solo una per senso di marcia. Ma soprattutto quello sul Tanaro prevede una pista ciclabile per senso di marcia, mentre quello sulla Dora ne è sprovvisto! In occasione del sopralluogo che i consiglieri comunali hanno effettuato l'anno scorso, alla precisa domanda del sottoscritto se erano previste o meno piste ciclabili, fu risposto che l'Asl e l'Arpa vi si erano opposte per motivi sanitari e di sicurezza. La domanda è: in provincia di Cuneo vigono altre leggi ed altre norme? Com'è possibile che lì le piste ciclabili siano possibili e qui no? Per quanto riguarda l'estetica, basta osservare le foto dei due ponti per farsene un'idea. Oltre alle perplessità per un'opera che devasta definitivamente il parco "virtuale" della Dora, il ponte nasce già con l'handicap di non essere attrezzato con una pista ciclabile che avrebbe permesso di raggiungere in sicurezza l'area dei supermercati e del Pip. Sugli effetti sulla viabilità staremo a vedere. Le rosee previsioni di effetti positivi sul trafficco sono tutte da verificare. Il ponte costituirà un'alternativa  alla tangenziale sull'asse Nord-Sud a livello sovracomunale, con il rischio che l'area di via De Amicis, corso Francia in direzione Grugliasco e viceversa possa essere invasa da flussi di traffico che oggi insistono sulla tangenziale.
Giovanni Lava