giovedì, ottobre 30, 2014

SBLOCCA-ITALIA E RIFIUTI ZERO

 
Riceviamo e pubblichiamo un punto di vista diverso dal nostro.
Il decreto Sblocca-Italia rende possibile il conferimento nell’ inceneritore del Gerbido di rifiuti  provenienti da altre Regioni d’ Italia , sia in situazioni emergenziali , ma anche no ( attualmente già vengono bruciati rifiuti provenienti dalla Liguria , attraverso un accordo con la Regione Piemonte ).
Questa possibilità sta mobilitando la polemica del mondo ambientalista , in modo particolare quello più ideologico, quello del No Inceneritore Rifiuti Zero.
Credo però che un approccio  più pragmatico potrebbe portare a risultati altrettanto utili alla causa del rifiuto zero, causa che , detto per inciso, non si raggiunge  in tempi  rapidi , ma in un lasso di tempo medio-lungo, in quanto richiede una approccio culturale  totalmente radicale, non certo perseguibile da tutti e rapidamente . Le trasformazioni culturali richiedono tempo e risorse da investire. Il rifiuto zero è un obiettivo , una tendenza  al limite  infinito si direbbe in matematica.
Partiamo proprio dalla considerazione che  l’ obiettivo richiede investimenti per essere raggiunto e in tempi di risorse scarse il loro reperimento non è cosa da poco.
Allora vediamo di fare di necessità virtù, di  quanto previsto dal DL Sblocca-Italia  utilizzandolo per ottenere  risorse dal investire  .
Poiché sicuramente uno dei motori delle trasformazioni è sicuramente quello economico ,verso cui anche i cittadini più  “conservatori” sono più sensibili, si usi questa possibilità per recuperare risorse economiche da trasferire agli utenti più virtuosi in termini di raccolta differenziata e di recupero/riciclo.
Sappiamo che una delle maggiori difficoltà che ha incontrato la raccolta differenziata e che oggi limita , particolarmente nelle grandi aree urbane, la sua espansione è il mancato “ritorno” economico in bolletta del minori conferimenti in discarica ( ieri ) e all’ inceneritore ( oggi ) dei rifiuti , in quanto la differenziata avrebbe dovuto/ potuto attraverso il riciclo ridurre i costi e quindi le tariffe . Almeno questo era quanto si aspettava la gran parte degli utenti. Ma così sino ad ora non è stato.
Ora poiché l’ inceneritore è stato realizzato , l’investimento multimilionario va armonizzato possibilmente in tempi rapidi , per poter poi pensare a soluzioni alternative a questo metodo di gestione dei rifiuti , che comunque  non rappresenta più  la soluzione ottimale del problema.
La proposta quindi parte dall’ idea che i conferimenti provenienti da altre Regioni o aree ( anche del Piemonte)  siano effettuati  facendo pagare un costo del servizio  fortemente remunerativo  e non a prezzo di costo( men che mai politico ), sull’ esempio di ciò che avviene  anche all’ estero là dove portiamo le nostre ( italiane) ecoballe che non possiamo/sappiamo  smaltire altrimenti.
Facendo quindi pagare un costo più elevato ai conferimenti  fuori ambito  si recuperano risorse da destinare  verso tre finalità : 1) rendere più efficienti e sicuri gli impianti e ammortizzarli in modo più veloce 2) abbattere le bollette degli utenti più virtuosi nella raccolta differenziata , nel riciclo e riuso  3) da investire nella raccolta differenziata , recuperando situazioni  deficitarie come quella di Torino, e  nella cultura del rifiuto zero.
Non solo, ma un costo elevato di conferimento extra-zona incentiva chi produce rifiuti e non li smaltisce in proprio a ridurli  verso  una sua politica di rifiuti zero.
Ovviamente occorre che a livello nazionale si faccia una politica di programmazione  e pianificazione dei rifiuti affinchè non si realizzino altri inceneritori , e ci si avvii verso politiche più sostenibili.
Ricordo anche che bruciare più rifiuti in un sistema integrato di cogenerazione significa anche produrre più energia e quindi ridurre altri consumi energetici , anche questo rappresenta un risparmio sia economico che ambientale.
La battaglia contro l’ Inceneritore  è già stata persa , vediamo di non perdere la battaglia verso una diversa gestione e cultura del rifiuto.

Valter Morizio – IdeexCollegno-Rivoli