lunedì, febbraio 18, 2013

Riceviamo e pubblichiamo

Comitati di Quartiere: regolamento da rifare?
Prendendo spunto da una mozione presentata a maggio 2012 dal gruppo consiliare della Lega Nord e discussa nel CC del 7 febbraio, il Presidente del Consiglio Comunale Michele Mellace ha ribadito un impegno che aveva già assunto nel corso di un dibattito sulla Partecipazione tenutosi lo scorso mese di maggio: mettere in discussione con i Comitati di Quartiere (sia quelli Spontanei che quelli “Ufficiali”) l’ attuale Regolamento (e relativa bozza di Statuto) approvato dal CC a luglio 2010.
Come ben sappiamo, questo Regolamento è stato applicato (con qualche deroga …) per l’elezione degli attuali comitati di quartieri nel maggio del 2011. Partecipazione al voto: all’incirca 5% (secondo l’ Amministrazione “Grande successo di Partecipazione”).
Organismi comunque senza potere, ma con indirizzi precisi, primo fra tutti :
Stimolare l’interesse dei cittadini per i problemi del Quartiere sui quali proporre e sollecitare soluzioni, attraverso la discussione di problematiche di generale utilità ed il monitoraggio del territorio del quartiere, costituendosi quale interlocutore naturale e rappresentativo dell’ Amministrazione comunale”
Ora, (sorvolando sul fatto di essere “rappresentativi dell’ Amministrazione”) dopo quasi due anni di vita di questi organismi, ritengo che chi li ha instaurati abbia non solo il diritto, ma principalmente il dovere di verificarne l’azione. E questo “chi” è il Consiglio Comunale, che ne ha votato (a maggioranza, 17 consiglieri sui 30 aventi diritto …) i criteri di formazione e le linee guida di funzionamento, ovvero il regolamento al quale attenersi. In particolare, sarebbe interessante  conoscere il grado di partecipazione alla vita del comitato di questi eletti, se non altro verificandone la presenza alle riunioni (obbiettivo minimo). Poi, gli eventuali abbandoni dell’attività, ovvero dimissioni e sostituzioni. Se siano o meno state indette le famose assemblee con la popolazione (a norma di regolamento, almeno 2 all’anno: a Regina e Santa Maria non me ne risulta neppure una!). Il grado di “propositività” di questi comitati, oltre all’ ascolto che hanno ottenuto dall’ Amministrazione. Se e come si informino i cittadini circa la loro operatività : incontri, volantinaggio, utilizzo di bacheche, giornali, blog, forum …
Fatte queste verifiche, sulla scorta dei risultati si potrà provvedere alle modifiche del caso al regolamento. A mio parere, tre saranno comunque i provvedimenti da adottare. Il primo, indispensabile per dare loro una qualche credibilità, è l’innalzamento del quorum per la validità delle elezioni: ai tempi in cui se ne discusse, proposi di adottare una percentuale a due cifre, di cui la prima diversa da 1 (uno). Venne bocciata, ritenendo già fin troppo alta quella adottata, valutabile in un 4% scarso. Il che la dice lunga sul previsto livello di coinvolgimento dei cittadini. Il secondo, che credo si possa ritrovare, seppur “fra le righe”, al punto 7.2 del Programma di Governo 2009-2014,  laddove si tratta di piano di comunicazione e periodici comunali, i CDQ debbono richiedere, e l’amministrazione mettere a disposizione, uno spazio informativo. A dire il vero, questo spazio già esiste, seppure non creato dall’ Amministrazione, e forse per questo non gradito e non utilizzato dai vari CDQ “ufficiali” (in pratica, vi si trovano solo articoli del nostro, che però è spontaneo): il periodico Collegno Quartieri. La terza, decisamente importante, è che a tutte le segnalazioni o richieste deve essere data risposta, sia essa positiva che negativa, e questa risposta debba essere comunicata ai cittadini. Questo terzo punto mi pare, da quanto si mormora, essere la principale fonte di grande delusione da parte di quei volontari che nell’ “operazione CDQ riconosciuti” si sono lanciati con entusiasmo e speranza, e che ora si interrogano – e interrogano l’ Amministrazione -  sull’utilità dei CDQ. Sarà forse questa la motivazione che ha portato a voler ridiscutere il regolamento? Non credo, avendo il presidente Mellace già avanzato la proposta mesi fa. Ma che possa aver impresso un’accelerazione alla discussione, non lo escludo.
Nota non di poco peso: tenendo maggior conto delle richieste dei Comitati, si potrebbero anche sfoltire le lunghe liste di attesa di argomenti di più ampio respiro che ora affliggono gli OdG del Consiglio Comunale, evitando di portare in quella sede argomenti quali raddrizzamento di pali, lampade fulminate o rappezzi di manto stradale.
Senza l’accoglimento di queste proposte, non ha senso continuare il discorso: più agilmente possono operare i “vecchi” spontanei, senza i tanti vincoli burocratici che vengono fissati dal regolamento, e che personalmente ritengo non essere, in pratica, osservati. Amara considerazione: tanto i  risultati sono gli stessi.
A meno che lo scopo dell’operazione sia, come mi è parso, pur con parole diverse, abbia auspicato nel suo intervento in Consiglio un autorevole esponente della maggioranza, allevare futuri candidati al ruolo di consiglieri comunali.
Paolo  Perotto