martedì, gennaio 15, 2013

Conflitto tra Comune e regione sull'ipotesi di ulteriore consumo di suolo agricolo a Collegno

APEA: la Regione dice no
Sotto l'apparente fair play, uno scontro al calor bianco è in corso tra il Comune di Collegno e la Regione Piemonte - almeno tra i rispettivi uffici di programmazione del territorio - a proposito della famigerata APEA (Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata) da realizzarsi ampliando l'area industriale a Nord della Statale 24. Per saperne di più cliccate qui.
Con una lettera del 15 Novembre 2012 a firma del dirigente architetto Jacopo Chiara e del direttore ingegnere Livio Dezzani della Direzione Programmazione Strategica e Politiche Territoriali ed Edilizia della Regione Piemonte di fatto si boccia il progetto dell'APEA così come elaborato dal Comune.
Nella lettera si afferma tra l'altro: "Innanzi tutto  si  preci sa  che  le scelte  di  variazione  dell 'assetto del  territorio  comunale devono  essere  necessariamente compiute all' interno  della  procedura di  variante  strutturale  già avviata    nell'ambito  dell a  copianificazione.  Pertanto prima   di   avviare   progettazioni  nel dettaglio,  con impegno  di risorse  strumentali ed economiche, sembra  consigliabile procedere  alla condivisione della localizzazione delle aree produttive  con Regione  e Provincia".
Invece gli uffici comunali da anni collaborano con il Politecnico, mettendo di fatto il carro davanti ai buoi e spendendo anche dei quattrini. Il 21 dicembre scorso, infatti, il dirigente del settore urbanistica ha speso 12 mila euro come contributo ad una borsa di studio per una ricerca sulle metodologie per la realizzazione dell'APEA in questione. Nella lettera della Regione si ribadisce il concetto che le scelte relative all'Apea devono in ogni caso essere subordinate "agli obiettivi  strategici  del  Piano  Territoriale  Regionale  di limitazione del consumo del suolo  e di valorizzazione degli  aspetti  paesaggistici , e  dovranno  essere  attuate  con  gli  strumenti   previsti, come la perequazione territoriale. Nel processo  progettuale urbanistico si suggerisce, a questo proposito,  di  valutare  con  attenzione le  potenzialità e  le  criticità   dei  comuni   circostanti   e  di individuare le  alternative localizzative della  APEA  in  un  ambito   territoriale significativo che coinvolga  anche  i  comuni  contermini". 
La Regione, quindi. suggerisce al Comune di Collegno di affrontare la questione insieme ai comuni di Grugliasco, Rivoli, Rivalta, ecc. per una razionalizzazione del patrimonio produttivo esistente nel quadrante Sud-Ovest dell'Area metropolitana.
Da notare che CIVICA da sempre si è espressa contro la localizzazione dell'APEA dove dice il sindaco che comporterebbe il consumo di altri 600 mila mq di terreni agricoli di prima qualità. Noi di CIVICA sosteniamo che un'area produttiva ecologicamente attrezzata va realizzata all'interno dello stesso comparto di via De Amicis sulle aree produttive dismesse o compromesse. Basta consumo del territorio non solo a chiacchiere come fa l'attuale amministrazione, ma nei fatti. La storia dell'Ikea insegna. A fronte del diniego da parte della Provincia di far realizzare un nuovo centro a La Loggia su terreni agricoli, ora l'Ikea ha optato per
aree dismesse a Mirafiori a dimostrazione che si può evitare di consumare terreni agricoli senza per questo perdere investimenti produttivi importanti. Interessante appare anche la proposta di affrontare la questione APEA in un ambito territoriale più ampio, invece che procedere ognuno per i fatti suoi, consumando terreni liberi e disperdendo la capacità produttiva ancora possibile nell'area metropolitana.
Ma il sindaco non ci sta ad accogliere i suggerimenti che arrivano dalla Regione e il 17 dicembre scorso risponde affermando innanzitutto che il Comune di Collegno non ha alcuna intenzione di risolvere i problemi di ampliamento dell'area produttiva in collaborazione con altri comuni della zona ma solo ed esclusivamente sul proprio territorio. Infatti per il sindaco "è pur vero che, come viene spesso ricordato, sul tema del consumo di suolo, dal 2007 a oggi, sia nel PTR che nel PTC2 sono state introdotte norme decisamente restrittive (anche se tali strumenti, la cui logica generale è condivisa da questa Amministrazione, non trattano la questione solo in termini quantitativi ma anche in termini qualitativi, imponendo ai comuni di approfondirne e verificarne la necessità e prevedere gli eventuali ampliamenti urbani accostati alle urbanizzazioni già esistenti e/o previste, allo scopo di evitare - in particolare - il fenomeno della diffusione urbana). Ma va anche, contestualmente, richiamato che: a) per quanto riguarda il Parco Agronaturale della Dora, sono state nel frattempo assunte due importanti decisioni rispetto alla sua  configurazione: la prima connessa all'approvazione  della Legge Regionale n. 16 del 3 agosto 2011, che istituisce la Zona naturale di Salvaguardia della Dora Riparia, con delimitazione nord corrispondente alla SSP 24; la seconda è una conferma di tale delimitazione nell'ambito del PTC2 (Aree di particolare  pregio  paesaggistico e ambientale proposte);  b)  lo stesso  PTC2 include l'area  del  PIP  di Collegno, fino alla SSP 24, tra gli Ambiti Produttivi di primo livello."
In sostanza siamo di fronte al solito giochino praticato da questa amministrazione. Da una parte si sostiene che una giunta comunale più ecologica non esiste in Italia, dall'altra ogni volta che si realizzano interventi che vanno nella direzione opposta, si fanno perchè sono indispensabili e di una qualità superiore. Qui una pernacchia alla Totò ci starebbe proprio bene.
Questo scontro tra Regione e Amministrazione, come chissà quante altre vicende a noi sconosciute, si gioca sulla testa e alle spalle dei consiglieri comunali e delle forze politiche di maggioranza e di opposizione e solo grazie alla nostra azione di "intelligence" è venuto alla luce. Con un'interrogazione a questo punto CIVICA chiede al Sindaco di renderne conto in Consiglio Comunale.
Giovanni Lava