mercoledì, febbraio 15, 2012

Le decisioni controverse in vista della privatizzazione del CIDIU

Sede Cidiu di via Torino a Collegno
Dopo Pianezza, anche Venaria dice NO all'ampliamento della discarica
Dopo Pianezza anche a Venaria tutte le forze politiche hanno detto un secco NO all'ampliamento della discarica di Cassagna. Ieri abbiamo spiegato i motivi che hanno indotto CIVICA a presentare la mozione che sarà discussa domani in consiglio comunale e che dice NO all'ampliamento della discarica.
La richiesta di ampliamento nasce su sollecitazione dell'ATOR che nel 3° aggiornamento del Piano d'ambito chiede una maggiore capacità per far fronte alla necessità di smaltire i rifiuti in attesa dell'inceneritore. Ieri accennavo però al fatto che la richiesta da parte del CIDIU potesse anche nascere da esigenze aziendali in vista della cessione che appare ormai decisa di vendere il 40% della società ai privati. A quanto pare i conti dell'azienda tornano in qualche modo solo grazie al fatto di avere accettato il conferimento dei rifiuti di Torino che tra il 2010 e il 2011 ne ha piazzato a Cassagna più di 500 mila tonnellate per un valore che si aggira intorno ai 50 milioni di euro. Tenuto conto che solo una parte finisce nel bilancio del Cidiu, resta comunque una quota importante. Peccato che tale afflusso di rifiuti abbia comportato due conseguenze negative: l'esaurimento veloce della discarica e le puzze dovute anche alla grande quantità di organico contenuta nei rifiuti di Torino.
Al 31 dicembre 2011 la capacità residua della discarica di Cassagna era di 168 mila metri cubi. Con i circa 200 mila metri cubi che si richiedono di ampliamento si ottiene un valore in termini di quattrini notevole. La disponibilità di una tale capacità di discarica diventa un incentivo per i privati che volessero entrare nella società. A fianco alla discarica pare che altre azioni siano state messe in opera dai dirigenti del Cidiu. In particolare ce ne sono state segnalate due difficili da interpretare. In queste ultime settimane una parte dei camion con cui si svuotano le campane dei rifiuti e le isole interrate sono state trasferiti insieme agli autisti dalla sede attuale di Cascina Gay a quella di Rivoli in via Simioli con il risultato di frammentare il servizio e annullare le sinergie esistenti sia di personale che di mezzi.
Un altro colpo alla qualità del servizio è stato inferto dal manager che se ne occupa all'officina aziendale smembrando il team di meccanici e soprattutto affidando all'esterno riparazioni dei mezzi che potrebbero essere fatte in azienda.
L'impressione è che vi siano in corso giochi poco chiari in vista dell'arrivo dei privati. Operazione che metterà in forte discussione il numero dei dipendenti. Ci sono amministratori che continuano a dire che vi sarebbe un 30% di esuberi.
Intanto chi volesse saperne di più di inceneritori secondo la vulgata di chi lo sta costruendo oggi all'Unitre alle ore 15 la TRM che costruisce l'inceneritore ne illustrerà il funzionamento.