martedì, marzo 06, 2012

Alberi tagliati in diversi punti della città

Alberi tagliati sotto il "fungo" di Terracorta
Tremate, le motoseghe son tornate! (Leggere il post scriptum)
A Collegno ai primi soli che annunciano la primavera invece che le rondini tornano in azione le motoseghe che fanno strage di alberi qui e là, spesso senza motivo apparente. E se motivo serio c'è non è affare dei cittadini che vi assistono indignati e sgomenti. Questa volta è toccato a una serie di pini presso il fungo dell'acqua di Terracorta a ridosso di corso Togliatti e ad altri davanti alla palestra Don Milani.
Al cittadino che chiedeva spiegazioni è stato risposto che i pini con i loro aghi sporcavano i marciapiedi. Quando inizieranno a tagliare le gambe anche ai cittadini e ai cani che osano sporcare i marciapiedi? La risposta ci appare singolare, ma qui non c'è più da stupirsi di nulla. A intervalli regolari le motoseghe partono a fare scempio, senza una ragione apparente nè si sa bene chi lo abbia deciso. Ogni volta davanti alle proteste dei cittadini l'amministrazione promette che non accadrà più. Invece accade di nuovo e come! Più volte è stato chiesto che anche laddove vi sono motivi seri per abbattere degli alberi si metta un cartello che ne spieghi ai cittadini sgomenti le ragioni. Ma i Nostri sono occupati con ben altre rogne e affari per preoccuparsi della sempre più diffusa sensibilità dei cittadini verso il verde e gli alberi.
Come CIVICA abbiamo presentato il lontano 20 Aprile 2010, dopo il massacro degli alberi lungo la Dora, una mozione che tra l'altro chiedeva l'adozione di un protocollo per il taglio e la potatura delle alberate cittadine da varare con l'ausilio della facoltà di Agraria. Da allora la mozione aspetta di essere discussa. Ora a termini di regolamento abbiamo chiesto la convocazione di un'apposita commissione consiliare a cui invitare anche la neonata Consulta per l'ambiente, sicuramente interessata ad una materia del genere. Vedremo se è la volta buona per cominciare a fissare dei paletti più stringenti sia al taglio che alla potatura. Infatti noi pensiamo sulla scorta di seri studi scientifici che la prima causa delle malattie delle piante in città è addebitabile proprio alle potature selvagge e scriteriate. Potature a cui è lecito pensare non sia estraneo l'utilizzo dei rami tagliati. Più tagli più ci guadagni. Se poi l'albero muore ci sarà qualcuno altro che ci lucra nel sostituirlo.
Giovanni Lava
P.S. Anche se il problema generale rimane, da informazioni aggiuntive è emerso che questa volta il Comune non c'entra. Nel primo caso si tratta di una proprietà della SMAT e nel secondo caso si tratta della proprietà dell'ATC. Cercheremo di sapere perchè i due enti (pubblici) abbiano deciso di abbattere le piante. (7/3/2012)